(Minghui.org) L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha facilitato la rapida diffusione del coronavirus in tutto il mondo avendo ignorato gli importantiavvertimenti di Taiwan e ribadito la campagna di disinformazione del Partito Comunista Cinese (PCC). Ora il mondo si sta attivando per ritenere l'organizzazione responsabile.

Il 14 aprile Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti interromperanno i finanziamenti all'OMS, una settimana dopo le critiche all'organizzazione per la cattiva gestione della pandemia e dopo averla definita “Cina-centrica”. Nello stesso periodo per fronteggiare questa crisi globale i politici del Regno Unito hanno chiesto la formazione di un “G20 per la sanità pubblica” in sostituzione dell'OMS.

Ignorare le importanti avvertenze di Taiwan

Il 31 dicembre i funzionari sanitari di Taiwan hanno avvisato l'OMS del rischio di trasmissione del virus da uomo a uomo, ma l'organizzazione ha ignorato l'informativa senza farne parola con gli altri Paesi. Per tutto gennaio l'OMS ha elogiato la rapida risposta della Cina allo scoppio del virus e ha insistito sul fatto che non vi fosse alcuna trasmissione da uomo a uomo.

Il 29 gennaio il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo un viaggio di ritorno da Pechino, ha dichiarato che le “azioni” compiute dalla Cina hanno effettivamente contribuito a prevenire la diffusione del coronavirus in altri Paesi e che “la Cina merita gratitudine e rispetto”.

Un articolo del Financial Times intitolato “Taiwan says WHO failed to act on coronavirus transmission warning” (Taiwan dichiara che l'OMS non ha reagito all'avvertimento sulla trasmissione del coronavirus) ha sottolineato che “Taiwan è esclusa dall'OMS poiché la Cina, che la rivendica come parte del suo territorio, esige che i Paesi terzi e gli organismi internazionali non la trattino come Stato indipendente”.

Il 26 marzo il vice primo ministro giapponese Taro Aso ha dichiarato nel suo discorso in Parlamento che “da principio, se l'OMS non avesse insistito con il mondo sul fatto che la Cina avesse solo un'epidemia di polmonite, tutti avrebbero preso delle precauzioni”. Il senatore degli Stati Uniti Martha McSally ha chiesto le dimissioni di Tedros Adhanom Ghebreyesus, divenuto direttore generale dell'OMS nell'estate del 2017 grazie all'aiuto della Cina.

Gli Stati Uniti avvertono che la Cina manipola l'OMS

Quando il 7 aprile il presidente Trump ha sollevato la possibilità di sospendere i finanziamenti statunitensi all'OMS, il giorno successivo i funzionari dell'Organizzazione hanno respinto la sua affermazione secondo la quale essi fossero “Cina-centrici” e hanno affermato che “nella fase acuta di una pandemia non è il momento di tagliare i finanziamenti”. Una settimana dopo, il 14 aprile, Trump ha annunciato che la sua amministrazione interromperà i finanziamenti a causa della cattiva gestione dell'epidemia.

Gli Stati Uniti, secondo un articolo Reuters, sono il principale donatore all'ente che ha sede a Ginevra: “I contributi degli Stati Uniti all'OMS nel 2019 hanno superato i quattrocento milioni di dollari, quasi il doppio del secondo maggiore Paese donatore, in base ai dati del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. La Cina ha contribuito con 42 milioni di dollari”.

L'8 aprile il presidente Trump ha dichiarato durante il briefing quotidiano della Task Force del Coronavirus che “l'OMS aveva dichiarato che tutto sarebbe andato bene, nessuna trasmissione da uomo a uomo, e di tenere i confini aperti. Volevano che tenessi i confini aperti. Ciononostante ho chiuso i confini e quella è stata una decisione difficile da prendere in quel momento”.

Allo stesso briefing il segretario di Stato Mike Pompeo ha aggiunto: “Abbiamo bisogno che l'Organizzazione Mondiale della Sanità faccia il suo lavoro per svolgere la sua funzione principale, che è quella di garantire che il mondo riceva informazioni precise, tempestive, efficaci e reali su cosa sta succedendo nello spazio sanitario globale; cosa che non è avvenuta”.

Peter Navarro, consulente economico della Casa Bianca, ha dichiarato l'8 aprile a Fox News che “ciò che la Cina ha fatto in modo molto aggressivo nell'ultimo decennio è cercare di ottenere il controllo delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite, eleggendone le persone al vertice. Ne controllano già cinque su quindici, inoltre utilizzando dei mandatari in stile coloniale come Tedros (Adhanom Ghebreyesus) presso l'OMS”. Oltre all'OMS, le altre quattro organizzazioni controllate dal PCC sono l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (ONUDI), l'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) e l'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (ICAO).

Navarro ha spiegato: “Come si può vedere in questa crisi, il danno causato da quel tipo di controllo da parte della Cina sull'organizzazione sanitaria mondiale è stato assolutamente enorme. Hanno nascosto i dati sulla trasmissione da uomo a uomo, hanno rifiutato di chiamarla pandemia. Hanno sostanzialmente scoraggiato i divieti di viaggiare. Tutto segue la visione del mondo della Cina e il modo in cui vogliono controllare i diversi tipi di organizzazioni internazionali, anche se loro non rispettano le regole internazionali”. Navarro ha anche notato il tentativo della Cina di controllare praticamente ogni organizzazione all'interno delle Nazioni Unite con i loro poteri coloniali, attraverso la corruzione e altre cose, “pratiche che stanno causando danni enormi al mondo”.

Il Regno Unito chiede la formazione di un “G20 per la sanità pubblica”

“Questo deliberato inganno dell'OMS e degli scienziati di altri Paesi ha oscurato l'analisi nelle prime fasi critiche della pandemia”, ha affermato il 6 aprile 2020 un rapporto ufficiale pubblicato dalla Commissione per gli affari esteri del Parlamento britannico, intitolato “The FCO’s role in international efforts to combat COVID-19” (Il ruolo del Foreign and Commonwealth office negli sforzi internazionali per combattere il Covid-19). Il rapporto critica l'OMS per aver sbagliato a guidare il mondo nella guerra contro il virus. “È chiaro che le organizzazioni regionali e multilaterali esistenti, inclusa l'OMS, non stiano raggiungendo la cooperazione internazionale necessaria per combattere una pandemia globale”, dichiara l'articolo.

Per evitare che i disastrosi meccanismi dell'OMS si ripetano, l'articolo suggerisce che “il governo debba anche lavorare a stretto contatto con gli alleati per presentare ove possibile un fronte unito e aiutare a garantire che gli sforzi vitali di ricerca internazionale non vengano compromessi da propaganda e dati errati. Un G20 per la sanità pubblica, ad esempio, potrebbe garantire che la cooperazione tra ricercatori esperti in tutto il mondo possa prosperare, anche in assenza di una leadership politica unita”.

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