(Minghui.org) Le storie del passato hanno contribuito a plasmare molte tradizioni culturali in tutto il mondo. E molto spesso, se scegliamo di vederle attraverso la lente dell’umiltà e della sincerità, possono aiutarci a uscire dalle situazioni più critiche.

Nel corso della storia l’umanità non è stata estranea ai disastri naturali. Inondazioni, siccità, terremoti, cicloni e pestilenze sono stati spesso visti come “atti di Dio”, “disgrazie irreprensibili” o si è cercato di spiegarli attraverso un’ampia gamma di ragionamenti e teorie.

Nell’antica Cina, una di queste spiegazioni è che i disastri naturali spesso sono una conseguenza di gravi ingiustizie.

Nell’antica cultura cinese, ogni volta che si verificavano disastri naturali, Imperatori e funzionari di corte riflettevano sul loro modo di governare e verificavano se avevano fatto qualcosa di sbagliato; se c’erano casi d’ingiustizia che dovevano essere riesaminati.

Un tale concezione era diventata una pratica comune della dinastia Han (202 a.C. - 220 d.C.). In The Book of Later Han, un libro che documenta la storia del periodo Han orientale, sono riportati una serie di gravi incidenti durante i quali la siccità ha improvvisamente lasciato il posto a piogge torrenziali, dopo che gli Imperatori hanno posto rimedio ai casi d’ingiustizia e rilasciato persone che erano state incarcerate ingiustamente.

Ad esempio, è stato documentato che la capitale ha subito una grave siccità nel sesto anno dell’Era Yongyuan, sotto il regno dell’imperatore He di Han (88-106 d.C.). L’Imperatore decise di riaprire i casi in cui i condannati avevano ricevuto sentenze pesanti e ha permesso loro di fare appello per la loro innocenza. Di conseguenza, coloro che in precedenza avevano subito un torto sono stati rilasciati e la giustizia è stata ripristinata.

È documentato anche un altro incidente: nel secondo anno del regno dell’imperatore An di Han (106-125 d.C.) l’Imperatrice-vedova risolse i casi giudicati erroneamente e, di nuovo, piogge torrenziali caddero quasi immediatamente nelle regioni colpite dalla siccità.

Si diceva che l’He Tu, che consiste di diagrammi cosmologici usati nell’antica Cina, offrisse chiare indicazioni sulle cause dei disastri naturali. Ad esempio, si diceva che il disastro delle locuste fosse il risultato della tirannia e dell’avidità dei funzionari, i quali molto probabilmente avevano messo in prigione molte persone innocenti. In tali situazioni, i disastri naturali si verificavano come avvertimenti e punizioni da parte del divino. Quando i funzionari del tribunale riflettevano su se stessi e modificavano le loro malefatte, i disastri naturali terminavano di conseguenza.

La storia di Zhou Qing nella dinastia Han

La seguente è una storia vera documentata in The Book of Han.

È accaduto durante il periodo Han occidentale (202 a.C. - 9 d.C.) a Donghai (l’odierna provincia di Shandong). C’era una giovane vedova di nome Zhou Qing, che dopo la morte del marito ha continuato a prendersi cura di sua suocera per più di 10 anni. Il suo carattere onesto e la sua pietà filiale le hanno fatto guadagnare l’ammirazione dalla popolazione locale.

Sua suocera ha cercato molte volte di convincerla a risposarsi, in modo che potesse rifarsi una nuova vita, ma la giovane ha sempre rifiutato e continuato a prendersi cura di lei.

Per alleviare il fardello della sua gentile nuora, l’anziana donna si è suicidata impiccandosi mentre Zhou era fuori casa. Zhou con il cuore spezzato nel vedere quello che era successo pianse per il dolore. Tuttavia, sua cognata la accusò di aver ucciso sua suocera e la denunciò all’ufficio del giudice locale.

Il giudice si rifiutò di ascoltare l’appello di Zhou per la sua innocenza e ordinò la sua esecuzione. Anche se la gente del posto sapeva che era innocente, nessuno si fece avanti per chiedere giustizia per lei, tranne un ufficiale della prigione che in seguito, quando il giudice respinse i suoi ripetuti appelli in difesa di Zhou, si dimesse spinto dal dolore.

Il giorno della sua esecuzione, Zhou proclamò la sua innocenza al Cielo, dicendo che se non fosse stata colpevole, ci sarebbero state nevicate a giugno seguite da tre anni di siccità. In effetti, a giugno di quell’anno, nevicò e per i tre anni successivi la regione subì una grave siccità che devastò i mezzi di sostentamento locali e procurò una scarsa produzione agricola.

Quando il nuovo giudice della prefettura venne a conoscenza del caso di Zhou dall’ufficiale della prigione dimesso, si rese conto che la siccità lunga tre anni era una forma di punizione per la grave ingiustizia fatta a Zhou e il silenzio della popolazione locale.

Così, organizzò immediatamente una cerimonia commemorativa davanti alla tomba di Zhou per rimediare sinceramente al torto subito e per scusarsi con lei a nome del popolo. Durante il pentimento si formarono nuvole scure e prima che la cerimonia finisse, cominciò a piovere.

Quell’anno la regione ha avuto un tempo favorevole e la gente ha goduto di un raccolto fiorente.

La coerenza è segno di virtù

Anche se è chiaro che la cattiva condotta e il declino morale si traducono in disastri, le persone continuano a commettere gli stessi errori ripetutamente.

L’imperatore Taizong di Tang, uno dei più grandi leader nella storia della Cina, ha scritto in Di Fan, una serie di libri, su come dovrebbero comportarsi gli Imperatori. Nella raccolta, ha incluso una frase, che tradotta, significa approssimativamente: “Non è difficile capire un buon ragionamento, ma difficile è metterlo in pratica e ancora più difficile è attenersi sempre ad esso.”

L’imperatore Taizong di Tang ha anche ricordato ai suoi funzionari di corte il comportamento corretto: “In qualità di funzionari di corte, dovreste assistere agli affari di Stato con forte convinzione. Se non parlate quando vedete cose che non ho fatto correttamente, come potrete aiutarmi? Se tenete gli occhi chiusi, si verificherebbe un’ingiustizia che arrecherebbe danno al mondo.”

L’imperatore Taizong era sempre attento a usare il suo potere in modo retto e incoraggiava sempre i suoi ministri a sottolineare i suoi difetti in modo da poterli correggere. Sotto il suo regno incorruttibile, la dinastia Tang fiorì economicamente, militarmente e culturalmente, ed è stata considerata un modello esemplare per tutti i successivi Imperatori, un’età d’oro nella storia cinese. Il popolo viveva in pace e prosperità.

Al contrario, la dinastia Ming è stata peggiore in termini di corruzione governativa, con l’abuso di potere che raggiunse un livello mai visto prima. Gli Eunuchi acquisirono un potere senza precedenti sugli affari di Stato e istituirono il primo servizio segreto nella storia cinese, noto come Dongchang (stazione orientale) e Xichang (stazione occidentale), che aveva il potere assoluto nella soppressione di funzionari di corte e cittadini comuni ‘contrari’. La gente viveva nella paura e un gran numero di persone innocenti furono processate, torturate e condannate a morte ingiustamente.

Di conseguenza, la dinastia Ming ha subito anche dei disastri naturali più frequenti. Secondo le statistiche storiche, dei 276 anni della dinastia Ming, almeno in 168 sono stati registrati focolai di malattie e durante l’intera dinastia ci sono stati 330 casi di pestilenze.

Quando c’erano gravi siccità, inondazioni o terremoti, gli Imperatori dicevano ai loro subordinati di parlare apertamente di ciò che era andato storto. La corte Ming bruciava incenso, offriva sacrifici al divino ed emetteva un editto per il pentimento. Tuttavia, governava ancora il popolo con il pugno di ferro e non disdegnava di usare la violenza per consolidare il suo potere.

Come potrebbe il divino offrire aiuto e protezione in tali circostanze?

La storia continua a ripetersi

Questo modello di ingiustizia seguito da un disastro naturale di qualche genere, può essere ritrovato anche in tempi contemporanei. Diamo uno sguardo agli eventi che hanno portato allo scoppio della SARS nel 2003.

Nel 1992, il Falun Gong, una pratica spirituale basata sui principi di “Verità-Compassione-Tolleranza” ha iniziato a diffondersi rapidamente a partire da Changchun, nel nord-est della Cina. In soli 7 anni, il numero di persone che praticavano il Falun Gong ha raggiunto quasi i 100 milioni, nella sola Cina.

Tuttavia, nel luglio 1999, l’allora leader del Partito Comunista Cinese (PCC), Jiang Zemin, a causa della popolarità della pratica e della sua paura di perdere il controllo del popolo cinese, ha lanciato una campagna persecutoria a livello nazionale contro i praticanti del Falun Gong.

Alla fine del 2000, la “China Anti-Cult Association” (CACA) ha organizzato la campagna “un milione di firme” anti-Falun Gong, iniziata all’Università di Pechino l’11 gennaio 2001. La CACA ha distribuito rotoli di petizioni lunghi 100 metri in svariati posti e i dipartimenti locali del PCC hanno organizzato la popolazione locale per firmare tali petizioni. Il 26 febbraio 2001, gli organizzatori hanno affermato che il numero di firme aveva superato gli 1,5 milioni.

Coloro che hanno firmato la petizione includevano parenti dei praticanti del Falun Gong che avevano beneficiato loro stessi della pratica, sia fisicamente che mentalmente, così come i loro vicini, amici, colleghi, compagni di classe, molti dei quali sapevano che il Falun Gong è buono, ma hanno firmato la petizione solo per essere in linea con il Partito.

Nel marzo dello stesso anno, i rappresentanti del CACA hanno portato le firme al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra per ingannare più persone anche nella comunità internazionale.

Sebbene l’Ufficio 610, la polizia, i tribunali e i pubblici ministeri abbiano svolto un ruolo chiave nella persecuzione del Falun Gong, coloro che hanno firmato le petizioni anti-Falun Gong non potevano assolvere se stessi dalla colpa di aver aiutato un tiranno nel suo controllo draconiano.

Con lo slancio ottenuto dalla campagna “un milione di firme,” il PCC è stato in grado di intensificare la persecuzione del Falun Gong su scala più ampia. Ad oggi, diversi milioni di praticanti innocenti sono stati soggetti ad arresti illegali, detenzione, lavoro forzato, reclusione; migliaia di loro sono morti a causa delle torture e molti altri sono stati uccisi per i loro organi.

Oltre alla persecuzione fisica, le continue campagne di propaganda lanciate dal PCC per demonizzare il Falun Gong come culto, hanno incitato l’odio pubblico contro una pratica pacifica e virtuosa.

Mentre una così grave ingiustizia infuriava in tutta la Cina, nel 20013 è scoppiata la SARS. Per molti cinesi esperti di storia cinese, è stato un avvertimento divino nei confronti delle persone allo scopo di fermare tali crimini contro l’umanità.

Molte persone sono andate nel panico e hanno iniziato a riflettere su se stesse con paura. Tuttavia, non appena l’epidemia si è placata, hanno dimenticato la sofferenza e hanno continuato con le loro malefatte. La persecuzione del Falun Gong è continuata.

Nel 2007, una nuova campagna di persecuzione per costringere le famiglie a firmare una carta di impegno familiare per “Rifiutare tutti i culti” è stata lanciata nella provincia del Guangxi e in breve tempo si è diffusa in tutta la Cina. I residenti sono stati incoraggiati a controllarsi e denunciarsi a vicenda; alcune persone hanno persino denunciato i propri familiari, che sono stati poi inviati ai centri di lavaggio del cervello per essere ‘trasformati.’

Nell’agosto 2011, l’Ufficio centrale 610 ha lanciato una promozione a livello nazionale sulla base dell’esperienza del Guangxi.

Nel 2013, il PCC ha condotto un’altra campagna di lavaggio del cervello a livello nazionale per diffamare il Falun Gong, prendendo di mira principalmente i membri della famiglia dei praticanti del Falun Gong, le donne della Cina rurale e gli studenti delle scuole primarie e secondarie come vittime per il lavaggio del cervello.

Il 22 settembre 2017, il PCC ha condotto una raccolta di firme online, esortando i cittadini della rete a firmare per “Dire No ai Culti.” Un gran numero di persone che non conoscevano la verità sul Falun Gong sono cadute vittime dell’attività di lavaggio del cervello e allo stesso tempo hanno aiutato il PCC a commettere altri crimini.

Dopo la devastante pandemia di coronavirus iniziata a Wuhan nel 2020, molti l’hanno considerata come un altro avvertimento per gli esseri umani. Le persone si sono rese conto che l’umanità si trova in un momento critico della storia e tutti stanno affrontando, tra le altre cose, una prova di coscienza.