(Minghui.org) Il 15 maggio di quest’anno un residente di Chongqing è stato arrestato per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per la coltivazione di mente e corpo che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

Yuan Zhiqiang, detenuto nel carcere dello Sanxikou, è ora sotto accusa dopo che la polizia ha presentato il suo caso alla procura distrettuale dello Jiangbei.

L'ultima detenzione di Yuan è preceduta da numerosi arresti e da oltre tredici anni di detenzione per la sua fede. Il suo primo arresto risale al 26 dicembre 1999 quando si è recato a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. Il 2 gennaio però la polizia lo ha rimandato a Chongqing dove è stato trattenuto presso il centro di detenzione del Beibei per cinquantadue giorni.

Il 24 febbraio gli è stato concesso un mandato di due anni al campo di lavoro forzato dello Xishanping. Alla scadenza, precisamente il 28 aprile, è stato trasferito in un centro di lavaggio del cervello per altri quaranta giorni.

Yuan è stato arrestato di nuovo il 5 maggio 2003 e condannato a nove anni trasferendolo dal centro di detenzione dello Langshan alla prigione dello Yudu il 20 ottobre dell’anno successivo.

Nella prigione, l’uomo è stato sottoposto a varie forme di tortura per aver sostenuto la sua fede. Le guardie lo hanno ammanettato con delle manette molto pesanti e costretto a fare un lavoro intensivo non retribuito e sottoposto a stress fisico senza cibo. È stato privato del sonno ed esposto al sole cocente per molte ore, subendo maltrattamenti verbali e fisici. Inoltre è stato alimentato forzatamente, causandogli gravi danni ai polmoni, tanto da tossire sangue.

Oltre ad infliggere torture fisiche, non gli è stato permesso di parlare con gli altri detenuti, confinandolo in isolamento e limitando i contatti con la famiglia, le visite e la corrispondenza.

Illustrazione della tortura: mani e piedi ammanettati insieme

Molti altri praticanti del Falun Gong rinchiusi in quella prigione sono stati sottoposti a torture barbariche. Nei nove anni trascorsi lì, Yuan ha visto due praticanti, tra cui Li Zetao e Li Hongfu, essere torturati a morte; altri diciannove sono stati resi invalidi a causa delle percosse, tra questi Wang Guanglin, Meng Xuetao, Kang Hong, Wu Qun, Tian Yicheng, Li Xiangdong, Li Jibing, Bai Tianshi, Zhang Hongxu, Zhang Quanliang, Zhang Quanmin, Wang Zhengrong, Wang Xian'an, Huang Guangming, Cao Xianlu, Zhou Jian, Lu Zhen, Lin Zhencai e Luo Xianliang e tanti altri.

Tre anni dopo il rilascio, avvenuto il 5 gennaio 2012, Yuan è stato arrestato un'altra volta il 19 novembre, trattenuto prima al centro di detenzione del distretto dello Jiangbei,poi trasferito al centro di lavaggio del cervello di Geleshan, per poi essere riportato al centro di detenzione il 17 dicembre.

Nell'agosto dell’anno dopo il tribunale lo ha condannato a due anni e cinque mesi, inviandolo prima alla prigione dello Yongchuan l’8 novembre e poi trasferito a quella dello Yudu il 21 dicembre.

Poiché si è rifiutato di scrivere rapporti di pensiero, le guardie lo hanno costretto ogni giorno per molte ore a stare in piedi o a rimanere sotto il sole cocente. Tra il 2 e il 10 aprile 2018, è stato costretto a stare in piedi dalle 7:30 alle 23:00 per sette giorni e quasi 24 ore su 24 per i due giorni rimanenti.

I detenuti sono stati anche istigati dalle guardie a picchiarlo e ad insultarlo verbalmente. A volte in inverno gli versavano acqua fredda nei vestiti o gli spargevano potenti oli essenziali sul viso.

Yuan è stato rilasciato il 16 giugno 2018.

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