(Minghui.org) A partire dal 9 agosto, il bilancio mondiale delle vittime a causa del Coronavirus ha superato le 730.000 persone e sembra non ci sia fine a questa pandemia che sta devastando il globo da sei mesi.

L'ultima ricerca mostra che il virus ha subito la mutazione D614G, che lo rende ancora più terrificante. Danny Altmann, professore di immunologia all'Imperial College di Londra, ha avvertito che: «la situazione è molto, molto spaventosa ed i vaccini non sono così facili da realizzare».

A causa della nuova mutazione il virus ora è più contagioso

Secondo un documento stilato il 3 luglio intitolato: «Tracking Changes in SARS-CoV-2 Spike Evidence that D614G Aumenta Infectivity of the COVID-19 Virus» pubblicato su Cell, una rinomata rivista scientifica di scienziati del Los Alamos National Laboratory e della Duke University, ha identificato un nuovo ceppo di coronavirus SARS-CoV-2, denominato D614G. Questa nuova variante ha «un piccolo ma efficace cambiamento nella proteina spike del virus», un componente chiave che serve al virus per entrare nella cellula umana. Dopo i test effettuati in laboratorio, è stato scoperto che una tale mutazione rende il virus più infettivo.

Tre giorni dopo, il dottor Zhang Wenhong, capo del team di esperti di Shanghai sul virus Wuhan, e direttore della divisione delle malattie infettive presso l'ospedale Huashen dell'Università Fudan, ha dichiarato nel suo post web su Weibo: «Alcuni ricercatori hanno proposto una forte correlazione tra la variante D614G ed il tasso di mortalità, sebbene l'attuale studio rimanga nella fase di analisi statistica». Poiché le statistiche si basano su grandi campioni di dati, la correlazione resta da vedere.

Quello stesso giorno, l'immunologo Danny Altmann ha detto alla CNBC che solo il 10-15% circa della popolazione in quei paesi e città infette, ha probabilmente sviluppato l'immunità: «È un virus molto ingannevole e l'immunità è molto difficile da dimostrare ed oltretutto è di breve durata».

Altmann ha anche detto che si aspetta una seconda ondata e che la situazione rimane ad oggi «molto, molto spaventosa» aggiungendo: «Il diavolo è nei dettagli, i vaccini non sono così facili da realizzare».

La seconda ondata delle storiche pandemie passate si è rivelata devastante

La rapida diffusione «dell'influenza spagnola», avvenuta dalla primavera del 1918 alla primavera del 1919 sbalordì le persone dell'epoca. Infettò 500 milioni di persone, circa un terzo della popolazione mondiale e raggiunse persino le isole del Pacifico e il Polo Nord. Il tasso di mortalità era compreso tra il 2,5% e l'8%, lasciando una scia di morti che oscillava dai diciassette ai cinquanta milioni.

La prima ondata di influenza spagnola scoppiò nel giugno-luglio 1918, seguita dalla seconda in settembre-novembre lasciando il più alto tasso di mortalità con il maggior numero di morti. La terza ondata, nel febbraio-marzo 1919, vide un tasso di mortalità più elevato tra bambini ed anziani, mentre i giovani e quelli di età compresa tra 20 e 40 anni rappresentavano il 50% di tutti i decessi. Complessivamente, il 99% dei decessi aveva meno di 65 anni.

Ciascuna delle tre ondate durò solo poche settimane e poi si interruppe improvvisamente. L'autore e storico americano John M. Barry ha scritto nel suo libro del 2004 The Great Influenza: The Story of the Deadliest Plague in History , «Dopo due anni di sforzi straordinari (e continui) da parte dei migliori investigatori del mondo, nel 1920 Welch fece una previsione frustrante: «Penso sia probabile che questa epidemia passerà e che nonostante questo, non riusciremo a controllare la malattia più di quanto facemmo nell'epidemia del 1889. È umiliante dire questo, ma è un dato di fatto ».

Negli ultimi cento anni, un altro esempio nel quale è stato pagato un prezzo elevato per aver trascurato la seconda ondata della malattia, è stata l'influenza H3N2, scoppiata a Hong Kong nel 1968.

Il virus scoppiò nella prima metà dell’anno. Gli esperti di sanità pubblica, determinarono all'epoca che le persone in generale avevano sviluppato l'immunità all'antigene N2 e quindi ritenevano che il ceppo sottotipo di H3N2, non avrebbe causato un'epidemia su larga scala. Quel pensiero si rilevò però sbagliato.

Nella seconda metà, infatti mutò in un virus mostruoso che si diffuse in Asia, Europa e Americhe. Ci vollero più di un milione di vite, prima di calmarsi definitivamente nel 1970.

Un forte aumento dei nuovi casi a Pechino e Hong Kong

Nel web post di Weibo del 6 luglio, il dottor Zhang Wenhong, ha affermato che la mutazione D614G del virus è stata trovata a Pechino di recente. Secondo il governo cinese, la seconda ondata, è iniziata l'11 giugno, nel mercato ortofrutticolo dello Xinfadi, contagiando oltre 350 persone. Ma a causa del monopolio del governo sul controllo delle informazioni, il numero è probabilmente molto più alto.

Sebbene non abbia fornito informazioni sui veri numeri dell'attuale epidemia, a partire da fine maggio, più di mille rappresentanti da tutto il paese si sono riuniti a Pechino per partecipare al Congresso ed alla Conferenza consultiva politica del popolo. Il rappresentante Shen Jilan è morto poche settimane dopo e numerose sono state le speculazioni che collegavano la sua morte ad una possibile infezione da coronavirus ed al conseguente focolaio avvenuto dopo la conferenza.

Nuovi casi a Hong Kong sono esplosi il mese scorso. Il 7 luglio ne sono stati segnalati quattordici. Il giorno successivo, quando è stata istituita la National Security Agency di Hong Kong, i casi sono saliti a ventiquattro. Tre giorni dopo, l'Hong Kong Education Bureau, ha annunciato la sospensione delle lezioni in tutte le scuole.

Il giorno 9 del corrente mese, il numero totale di casi a Hong Kong ha raggiunto 4.080 persone, più del triplo dei 1.234 casidel 1° luglio.

Mentre Hong Kong, tra aprile e giugno ha segnalato infezioni pari a zero o ad una cifra, molti sospettano che l'improvvisa ondata sia stata causata dalla polizia schierata dalla Cina continentale, per sopprimere gli abitanti di Hong Kong che protestavano contro la legge sulla sicurezza della città, approvata dal regime comunista nel congresso del 1° luglio.