(Minghui.org) Il 9 agosto, un insegnante di scuola media, dopo avergli negato la libertà condizionale medica, è morto in ospedale un mese dopo essersi ammalato gravemente. Il praticante in questione si chiama Wang Fengchen e aveva scontato un mandato di quattro anni per la sua fede nel Falun Gong, la sua morte è avvenuta sei mesi prima della scarcerazione.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Wang, era un insegnante di geografia dello Daqing, nella provincia dell’Heilongjiang. È stato arrestato il 18 gennaio 2017, insieme alla moglie Leng Xiuxia ed altri tre praticanti della stessa scuola di Wang.
I coniugi, sono comparsi nel tribunale della contea del Lindian l'11 ottobre dello stesso anno. Successivamente Wang è stato condannato a quattro anni presso la prigione dell’Hulan, mentre la moglie sta ancora scontando la sua condanna nella prigione femminile. Entrambi sono stati multati di 30.000 yuan (circa 3600 euro).
Il 31 maggio di quest’anno, la prigione ha informato la famiglia di Wang che tossiva da due mesi e soffriva di vertigini persistenti. Su richiesta della famiglia, la stessa sera le guardie mandano Wang alla clinica della prigione. Il medico, trattandosi di polmonite, gli prescrive degli antibiotici.
Il 18 giugno, la clinica propone all’uomo il trasferimento in un ospedale più grande, sempre sotto l'amministrazione della prigione, chiedendo alla famiglia di versare un deposito di 10.000 yuan (circa 1200 euro). Pressato dalla famiglia, il medico rivela che l’uomo ha una grave infezione polmonare.
In seguito dopo aver visto che le sue condizioni non miglioravano nonostante le cure ricevute, la famiglia chiede di mandarlo in un ospedale esterno per un controllo completo con un trattamento migliore. La risposta tarda di una settimana.
Prima di approvare la richiesta, il 26 giugno le autorità della prigione costringono i famigliari a firmare una rinuncia di responsabilità, sostenendo che non sarebbero stati responsabili se Wang fosse morto in prigione e che dopo il controllo medico doveva essere subito restituito.
La famiglia alla fine lo ha mandato in un ospedale oncologico, ma continuando a vomitare sangue durante la visita, è stato impossibile finire tutti gli esami, compresa la broncoscopia. A causa dell'epidemia da coronavirus, l'ospedale non ha potuto ospitare Wang, chiedendogli però di tornare il 2 luglio per terminare gli esami. Lo stesso giorno l’insegnante è ritornato in prigione.
Il 30 giugno, le condizioni dell’uomo sono diventate critiche, ed è stato riportato all'ospedale per cure urgenti.
Intorno alle 20:00 del 1° luglio, la prigione ha informato la famiglia che era in ospedale per una crisi respiratoria e di pagare le sue spese mediche. All’arrivo videro Wang ricoperto di sangue su tutto il naso e la bocca. Il dottore ha detto che poteva morire in qualsiasi momento.
Il giorno dopo i parenti hanno chiesto alle autorità della prigione la condizionale medica, ma il loro appello è stato respinto per l’assenza di un rapporto diagnostico definitivo e perché l’uomo doveva finire di scontare i restanti sei mesi della sua condanna, anche se poteva morire in prigione prima della fine del suo mandato.
Quattro giorni dopo, Wang ha vomitato di nuovo sangue e non riuscendo più a respirare l'ospedale ha emesso un avviso di condizioni critiche.
L'8 luglio la famiglia è andata in prigione per chiedere di nuovo il suo rilascio, ma è stato nuovamente rifiutato.
L’insegnante è morto intorno alle cinque del mattino del 9 agosto. Sua moglie ad oggi è ancora detenuta.
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