(Minghui.org) I praticanti del Quebec si sono riuniti la sera del 20 luglio in Place d'Armes, situata nel quartiere più antico di Montreal, e hanno tenuto una veglia a lume di candela per ricordare le persone uccise in ventuno anni di persecuzione, iniziata il 20 luglio 1999 dal Partito Comunista Cinese (PCC). Le candele, dolcemente tremolanti nella soffice brezza della sera, hanno conferito all'evento un'atmosfera maestosa.

I praticanti del Quebec durante la veglia a lume di candela in Place d'Arme a Montreal

La signora Wu, che viene da Huludao, città della provincia del Liaoning in Cina, ha ricordato tanti conoscenti, anch'essi praticanti, che sono stati torturati e uccisi durante la terribile persecuzione, alcuni di questi sono stati picchiati dalla polizia e le loro famiglie distrutte; episodi riportati anche dal sito di Minghui. Wu, che è venuta alla veglia a nome di tutti i praticanti cinesi, ha commentato: «Spero che sempre più persone vengano a conoscenza della verità riguardo alla persecuzione e si attivino per chiedere giustizia».

La signora ha inoltre sottolineato: «I praticanti del Falun Gong hanno pagato un prezzo enorme nei ventuno anni di persecuzione, ma la loro perseveranza nella fede, nella verità e nei valori universali può portare benefici a tutte le persone. Tanti Paesi hanno subito terribili perdite a causa della pandemia di coronavirus, e sebbene tanta gente per timore di contraccolpi economici, aveva volto lo sguardo dall'altra parte quando il PCC iniziava a perseguitare i praticanti del Falun Gong, ora anche il mondo occidentale sta cominciando a comprendere, e sta generando un movimento globale al fine di respingere il comunismo; tutto questo avvalora lo sforzo dei praticanti nel chiarire la verità».

Wu ha poi ribadito: «Nei tempi antichi, quando si verificavano dei disastri naturali, gli imperatori sapevano che dovevano riflettere sulle azioni commesse. Con così tanti disastri in tutto il mondo e specialmente in Cina, la pandemia, le inondazioni e i terremoti sono tutti avvertimenti per gli esseri umani; spero che questa persecuzione finisca presto».

L'avvocatessa di Montreal, Ferra, spera che il coraggio dei praticanti sia d'esempio per tutto il popolo cinese

Una giovane avvocatessa, Ferra, si è meravigliata nel vedere così tanti praticanti cinesi parlare liberamente della situazione nel loro paese; lei, che ha vissuto sei mesi a Shanghai, conosce la realtà cinese dove le persone subiscono il lavaggio del cervello, non hanno libertà di parola e si auto-censurano. «Non possono dire quello che pensano», ha affermato.

È stata felice di apprendere che il Falun Gong è una disciplina spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza che dona alle persone serenità, oltre a migliorare la mente e il corpo. Ha detto inoltre che, come avvocato, ha bisogno di questo, ed è rimasta scioccata nel conoscere la verità sulla persecuzione e sul prelievo forzato di organi da persone ancora in vita.

Ha sottolineato l'importanza che le persone rivelino la condotta del PCC, raccontando le loro storie per far conoscere la verità; non si è trattato di informazioni su un pezzo di carta, ma di persone reali che informavano la gente su ciò che sta realmente accadendo in Cina. Le persone hanno potuto così percepire il dolore di chi è stato perseguitato, anche guardando i praticanti tengono in mano le foto dei loro amici deceduti; il loro silenzio pacifico è più potente di qualsiasi altro discorso.

Ferra spera che la persecuzione finisca presto, e che queste attività di sensibilizzazione spingano i cinesi a mostrarsi più coraggiosi, come i praticanti del Falun Gong. Anche coloro che sono rimasti in silenzio potranno parlarne secondo la propria coscienza. Spera inoltre che il popolo cinese, spogliato del diritto di pensare e di esprimersi, senta parlare di questo evento di Montreal.

Ferra è rimasta fino alla fine della veglia, quindi ha chiesto ai praticanti: «Quando sarà il prossimo evento? Non vedo l'ora di rivedervi tutti».