(Minghui.org) La piazza di fronte alla corte dei Diritti Umani a Parigi è il luogo ideale per poter ammirare l'iconica attrazione della Torre Eiffel, e per questo motivo è sempre affollata di visitatori.

I praticanti svolgono attività nella piazza di fronte alla corte dei Diritti Umani a Parigi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione in corso in Cina

Molte persone sono state attirate dall'esibizione del Falun Gong

I turisti si fermano per informarsi sulla persecuzione

I turisti firmano la petizione per chiedere la fine della persecuzione

Sono molti i turisti che il 16 agosto, passeggiando di fronte allo stand della Falun Dafa, sono stati attratti dalla gradevole musica degli esercizi. Una giovane coppia francese si è unita ai praticanti, cercando di seguirne i movimenti, mentre altre persone si sono fermate ad osservare e a leggere i cartelloni informativi.

Mergem Zerguit e suo marito Ali Bauyaite (vestiti di nero), provano gli esercizi della Falun Dafa

Mergem Zerguit, che studia contabilità, e suo marito Ali Bauyaite, che lavora nel settore informatico, stavano passeggiando, quando la musica degli esercizi ha attirato la loro attenzione. Dopo averli provati, Mergem ha commentato: «Gli esercizi sono molto rilassanti e sono riuscita a percepire un forte campo energetico. Spero di trovare un luogo di pratica vicino a dove viviamo, in modo da poterli fare ogni settimana. Sono proprio contenta per avere avuto questa opportunità».

Gli amici Alex Delin e Jérémy Torregrosa hanno firmato la petizione che chiede la fine delle atrocità in Cina

Alex Delin, un uomo d'affari parigino, ha firmato la petizione dopo aver letto i tabelloni informativi, e in seguito ha ammesso: «Non conoscevo la Falun Dafa, ma se una persona ha dovuto sopportare dieci anni di carcere e di torture, per non aver tradito i suoi principi, perdendo addirittura la vita dopo aver subito il prelievo forzato dei suoi organi, come è possibile accettare una cosa del genere senza fare nulla?».

Jérémy Torregrosa, amico di Alex, ha aggiunto: «Oggi ho saputo che è possibile essere rinchiusi in carcere per aver esercitato una pratica pacifica di coltivazione, eppure questa persona non aveva fatto del male a nessuno. Mi rattrista pensare che in Cina si pratichi la tortura e il prelievo forzato di organi da persone ancora in vita».

Wang Longmeng proveniente dalla Cina, è stato costretto a fuggire oltreoceano, a causa del suo coinvolgimento nella manifestazione studentesca di Piazza Tienanmen nel 1989. Il 16 agosto si trovava a Parigi, nella piazza dove si stava svolgendo l'evento, ed ha commentato: «Per me il Falun Gong è una forma di fede e la costituzione cinese permette la libertà religiosa, ma in realtà qualsiasi organizzazione più potente del Partito Comunista Cinese viene soppressa, ecco il punto. L'ho potuto constatare nel 1999, quando Jiang Zemin era al potere. In quel periodo mi trovavo in America per sostenere le attività del Falun Gong negli Stati Uniti assieme ai miei amici, che avevano partecipato anche alla protesta studentesca del 4 giugno 1989».

Wang ha rivelato ai praticanti di essere buddista e di aver appreso gli insegnamenti cristiani durante la sua permanenza all'estero. Ha detto: «Posso riferirmi ai valori della Falun Dafa che sono Verità, Compassione e Tolleranza. Il Partito Comunista Cinese (PCC) non ha motivo di perseguitarli in maniera tanto brutale e il prelievo di organi è intollerabile, è andato oltre la linea di fondo dell'umanità». L'uomo ha affermato di aver sostenuto il Falun Gong per tutti questi anni: «Una parte delle vittime del massacro di Piazza Tienanmen ha perso la vita, ed altri stanno ancora lottando per la democrazia in Cina. Siete un gruppo molto forte, che è consapevole dell'attuale situazione cinese, anche a livello internazionale, e sa che il PCC è allo stremo; tutto questo grazie ai praticanti e alla loro perseveranza nel resistere alla persecuzione».

Alain, esperto legale, ha firmato la petizione dopo aver letto le informazioni dei praticanti. «Prelevare gli organi senza consenso, definirne un prezzo e togliere la vita ad una persona sana, è terribile; questo è omicidio! Che razza di medico potrebbe mai fare una cosa del genere?». L’uomo è rimasto sbalordito quando è venuto a sapere che tutto questo è stato autorizzato dal PCC. «Non riesco ad accettare che una pratica così pacifica, che non fa male a nessuno venga proibita e gli organi dei praticanti venduti a scopo di lucro. Devo firmare la petizione per fermare queste atrocità». Ha raccolto anche del materiale informativo, allo scopo di approfondire l'argomento.

Sandrine che, assieme al marito, lavora nel settore medico, ha firmato la petizione. «Firmo questa petizione perché non ha importanza se siamo, francesi, cinesi o di una qualsiasi altra nazionalità, tutti dovremmo sentirci liberi e vivere in democrazia», ha detto. «So che la Cina è un paese comunista, ma da quello che vedo oggi, questa disciplina è come lo yoga, non provoca alcun danno agli altri e alla società. Penso che il governo cinese dovrebbe dare alle persone la libertà di praticarla».