(Minghui.org) Di recente due persone del comitato della comunità sono venute a casa mia. Li ho fatti entrare, ma prima di lasciarli parlare ho detto: “Ho il diritto di rifiutarmi di farvi entrare, giusto?” Hanno risposto: “Sì”.

“Ho anche il diritto di rifiutarmi di parlare con voi, vero?”

Uno di loro ha poi aggiunto: “Voglio parlarti del Falun Gong. Lascia che ti faccia qualche domanda”.

“Non ho intenzione di parlarvi di questo argomento”, ho risposto e ho ricordato loro che non esistono basi legali per le loro azioni e che avrebbero dovuto seguire la legge. Ho anche aggiunto: “Possiamo chiacchierare di altro, e se non volete potete andarvene”.

Ho guidato la conversazione invece di lasciare che lo facessero loro. Sono apparsi agitati, a disagio, e hanno iniziato a litigare.

L’anno scorso sono stato arrestato da agenti della sicurezza interna e il commissario politico è venuto a interrogarmi. Durante l’interrogatorio gli ho detto che in futuro gli avrei fatto causa. La sua espressione è cambiata immediatamente e mi è parso imbarazzato.

Ha cercato di difendersi dicendo: “Non sono stato io ad arrestarti. Loro (gli agenti della sicurezza interna) lo hanno fatto. Io sono qui solo per porti alcune domande”.

Nei fatti quella notte ha diretto poi personalmente il mio arresto e la perquisizione della mia casa.

Entrambi gli esempi illustrano che coloro che sono coinvolti nella persecuzione della Falun Dafa sono consapevoli del loro comportamento criminale e illegale e che temono future cause legali.

Allora perché agiscono così spesso in modo arrogante e aggressivo? È perché nei nostri cuori abbiamo paura. Quando ci rannicchiamo nella paura, indulgiamo in una certa misura con gli elementi malvagi. Dovremmo dire loro con franchezza che la molestia e l’arresto dei praticanti della Dafa sono un atto illegale e che in futuro saranno sicuramente ritenuti responsabili in un tribunale.

Ho sentito che era giusto rifiutare di rispondere a tutte le loro domande sulla Dafa. Questo processo di interrogatorio è un atto di persecuzione e sento che rispondere alle loro domande significherebbe obbedire alle loro attività persecutorie.

Per negare fondamentalmente la persecuzione delle vecchie forze, dobbiamo prima di tutto negare le loro attività persecutorie. In altre parole, l’interrogatorio su di me era sbagliato in sé e faceva parte della persecuzione della Dafa. Il rifiuto di un praticante della Dafa di partecipare a tali interrogatori è un modo per negare fondamentalmente la persecuzione da parte delle vecchie forze in questa dimensione.