(Minghui.org) Fu Zhenghua è uno dei principali responsabili che ha aiutato il partito comunista cinese (PCC) ed il suo ex leader Jiang Zemin nella persecuzione del Falun Gong. Oltre ad essere stato ex capo dell'Ufficio centrale 610 e vice capo del 610 leadership team, è stato anche un funzionario di alto rango nell'ufficio di pubblica sicurezza della municipalità di Pechino, del comitato per gli affari politici e legali di Pechino (PLAC), del Ministero della pubblica sicurezza, della PLAC centrale e del Ministero della giustizia.

Nel corso degli anni Fu ha seguito da vicino la politica di persecuzione ed è stato recentemente segnalato ai governi di ventinove Paesi dai praticanti del Falun Gong. I rapporti includono informazioni personali su di lui e sul suo coinvolgimento nella repressione; i praticanti hanno richiesto sanzioni contro Fu e la sua famiglia, incluse restrizioni sui visti e congelamento dei beni.

Esperienza di lavoro

Fa Zhenghua, maschio di etnia Han, è nato nella contea di Luan provincia dello Hebei nel marzo 1955. Di seguito è riportato l'elenco delle cariche alle quali è stato nominato:

gennaio 2010-febbraio 2010: segretario di partito, vicedirettore e direttore dell'ufficio di pubblica sicurezza della municipalità di Pechino;

febbraio 2010-luglio 2013: vice segretario del partito del PLAC di Pechino, direttore e segretario dell'ufficio di pubblica sicurezza della municipalità di Pechino;

agosto 2013-dicembre 2014: vice ministro della pubblica sicurezza, vice segretario di partito del PLAC di Pechino, direttore e segretario di partito dell'ufficio di pubblica sicurezza della municipalità di Pechino;

gennaio 2015-febbraio 2015: vice ministro della pubblica sicurezza, membro del PLAC centrale, vice segretario di partito del PLAC di Pechino, direttore e segretario di partito dell'ufficio di pubblica sicurezza della municipalità di Pechino;

marzo 2015-agosto 2015: vice segretario di partito e viceministro della pubblica sicurezza, membro del PLAC centrale;

settembre 2015-aprile 2016: vice segretario di partito e viceministro del ministero della pubblica sicurezza, vicedirettore del gruppo dirigente dell’ufficio centrale 610, direttore dell'ufficio centrale 610, membro del PLAC centrale;

maggio 2016-luglio 2016: vice segretario di partito e viceministro del ministero della pubblica sicurezza, vicedirettore del gruppo dirigente della centrale 610, direttore dell'ufficio centrale 610, membro del PLAC centrale;

agosto 2016-febbraio 2018: vice segretario di partito e viceministro amministrativo del ministero della pubblica sicurezza, direttore dell'ufficio centrale 610;

marzo 2018-aprile 2020: vice segretario di partito e ministro della giustizia;

maggio 2020-oggi: vice direttore del comitato per gli affari sociali e legali in conferenza consultiva politica.

Dopo che Jiang ed il PCC hanno lanciato la persecuzione contro il Falun Gong nel 1999 Fu ha attuato attivamente la politica sia a Pechino che a livello nazionale. Di seguito è riportato un elenco di persecuzioni di cui è ritenuto responsabile.

Mandato come funzionario della città di Pechino (gennaio 2010- febbraio 2015)

Secondo le informazioni ricevute da Minghui tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2012, 343 praticanti del Falun Gong sono stati arrestati a Pechino: tra questi sessantacinque sono stati mandati nei campi di lavoro e nove sono stati condannati alla reclusione. A causa della censura e del blocco delle informazioni i numeri reali potrebbero essere molto più alti.

Tra il 1° gennaio 2013 ed il 19 gennaio 2014 sono avvenuti 192 arresti di praticanti del Falun Gong: sei sono stati mandati nei campi di lavoro, diciassette sono stati processati o condannati e nove hanno perso la vita a causa della persecuzione. Almeno ventiquattro praticanti sono stati mandati in centri per il lavaggio del cervello per essere maltrattati; questo numero non comprende coloro che sono stati trasferiti nei centri per il lavaggio del cervello dal campo di lavoro di Xin e dal campo di lavoro femminile di Tiantanghe dopo che questi due campi sono stati chiusi tra giugno e agosto di quell'anno.

Inoltre, nel 2014, almeno 259 praticanti sono stati arrestati a Pechino. Inoltre ventiquattro sono stati condannati o processati, sei sono dispersi, quattro sono stati costretti a stare lontani da casa e ventisei molestati. Quando Wang Zhiwen, un referente volontario dell'ex società di ricerche della Falun Dafa, il 18 agosto 2014 è stato rilasciato dopo quindici anni di reclusione è stato nuovamente inviato in un centro di lavaggio del cervello per ulteriori abusi.

Le informazioni ottenute da Minghui indicano anche che nel 2015 sono stati effettuati 609 arresti legati al Falun Gong. 127 praticanti sono stati molestati di cui: trentanove condannati al carcere, cinquantacinque al processo e ventotto classificati come detenuti penali.

Durante il periodo in cui Fu è stato vice e direttore dell’ufficio di pubblica sicurezza di Pechino almeno diciotto praticanti del Falun Gong sono morti a causa della persecuzione, tra questi: Du Juang (杜鹃), Geng Jin’e (耿金娥), Li Jinpeng (李津鹏), Zhao Shuhui (赵淑惠), Li Yuejin (李跃进), Liu Chun (刘春), Zhang Youwei (张友维), Yang Minghua (杨明华) Zhang Xiuxia (张秀霞), Cui Peiying (崔佩英), Ge Peijun (葛培君), Li Hailin (李海林), Yan Yuhua (闫玉华), Chen Jingsheng (陈景生), Li Fujun (李付军), Cui Feng’e (崔凤娥) Jiao Yuzhi (绞玉芝), and Gao Dengzhong (高德忠).

Mandato come funzionario dell'ufficio di pubblica sicurezza, PLAC centrale e ufficio centrale 610 (marzo 2015-febbraio 2018)

Come elencato sopra Fu è stato un funzionario di alto livello del ministero della pubblica sicurezza per quattro anni e sei mesi, per circa tre anni è stato membro del PLAC centrale e direttore dell'ufficio centrale 610. Durante questo periodo di tempo l'ufficio centrale 610 ha lanciato numerose campagne, tutte sostenute da agenzie di pubblica sicurezza, che hanno avuto come obiettivo il Falun Gong.

Una campagna avviata nel 2015 chiamata "Special Work on Prevention and Striking of False Accusation and Abuse of Action by Falun Gong" (Lavoro speciale per prevenire ed attaccare le false accuse e gli abusi da parte del Falun Gong) si rivolgeva direttamente alle cause legali contro Jiang Zemin. Il 1° maggio 2015 la corte suprema cinese ha annunciato di "archiviare tutti i casi e di accettare tutte le cause". Su questa base i praticanti del Falun Gong in tutta la Cina hanno quindi presentato molte denunce penali alla Procura suprema cinese ed alla corte suprema cinese contro Jiang per la massiccia repressione; tuttavia, considerandole "false accuse e abuso d'azione", l'ufficio centrale 610 ha emesso ordini di arresto, detenzione e condanna nei confronti di tutti i praticanti coinvolti. Questi ordini sono stati poi eseguiti dalle forze di polizia.

Nel febbraio 2017 l'ufficio centrale 610 ha avviato un'altra campagna nazionale contro il Falun Gong chiamata "Knock-On-The-Door" (Bussare alla porta), diretta dall'ufficio centrale 610. Questa campagna è stata coordinata dal ministero della pubblica sicurezza per l'attuazione da parte di stazioni di polizia di basso livello, comunità, comitati di residenti e comitati di villaggio. Sulla base delle liste raccolte i funzionari hanno visitato uno per uno i praticanti del Falun Gong. Anche se effettuata in nome della "visita di assistenza" intendevano raccogliere ulteriori informazioni dai praticanti o costringerli a firmare documenti che promettevano di smettere di praticare. Molti di loro non hanno ceduto e sono stati arrestati e condannati alla prigionia, le loro case sono state saccheggiate e persino i membri della loro famiglia sono stati colpiti; alcuni di loro hanno anche perso la vita durante il processo.

Quando Fu era a capo dell'ufficio 610 l'agenzia ha emanato delle politiche per rafforzare la propaganda contro il Falun Gong, ordinando a varie agenzie di "normalizzarli" e "istituzionalizzarli" come pratica di routine.

Inoltre l'ufficio centrale 610 ed i suoi uffici subordinati a tutti i livelli hanno tenuto frequentemente riunioni e hanno rilasciato documenti per adeguare la politica di persecuzione mirando alla "prevenzione attiva" e ad "attacchi" contro il Falun Gong.

Il 24 gennaio 2016 l'ufficio centrale 610 ha organizzato a Pechino una conferenza per i direttori a livello nazionale. Fu vi ha partecipato in qualità di viceministro della pubblica sicurezza, vicedirettore e direttore dell'ufficio centrale 610. Ha anche tenuto un discorso che è stato pubblicizzato e distribuito a tutti i livelli del PLAC ed agli uffici 610 come documento riservato. Oltre ad esaminare il lavoro svolto nel 2015 Fu ha discusso i piani per l'anno 2016, ha sottolineato in particolare tre "dure battaglie" contro il Falun Gong ovvero: "lotta all'estero, lotta online, così come prevenzione e gestione di altri culti".

Ad aprile 2014 l'ufficio centrale 610 ha pubblicato un documento intitolato: "Opinioni sulla classificazione degli obiettivi chiave di prevenzione e controllo del Falun Gong e sul rafforzamento del lavoro di controllo", in cui si richiedeva che gli uffici 610 a tutti i livelli migliorassero il monitoraggio, il controllo e la prevenzione dei cosiddetti praticanti "chiave" del Falun Gong.

L'11 aprile 2017 l'ufficio centrale 610 ha tenuto una conferenza nazionale a Chengdu, nella provincia del Sichuan, per riportare su come le agenzie di basso livello avessero contrastato il Falun Gong attraverso la propaganda, l'educazione e altre misure. Conosciuta come la conferenza "4.11", ha ribadito l'importanza di combattere il Falun Gong promuovendo al contempo ogni tipo di esperienza e tattica contro di esso. In nome della "lotta al culto" la conferenza si è concentrata sulla propaganda contro il Falun Gong per allinearsi alla politica di persecuzione del PCC.

Il 22 settembre 2017 la rete China Anti-Cult (Chinafxj.cn), ospitata dall'ufficio del consiglio di stato per la prevenzione e la gestione delle sette (ufficio centrale 610), è andata online pubblicamente. Questo è stato il primo sito web realizzato a nome dell'ufficio centrale 610. I contenuti si concentrano principalmente sulla propaganda contro il Falun Gong.

Secondo le direttive di Fu e di altri funzionari le agenzie di polizia di ventitré province hanno lanciato arresti massicci, convocazioni, indagini e detenzioni penali nei confronti degli avvocati per i diritti umani che difendevano i praticanti del Falun Gong. Conosciuta come "709 Crackdown", questa campagna ha coinvolto quasi 300 avvocati, tra cui Li Heping, Wang Quanzhang e Wang Yu.

Durante questo processo i dipartimenti di polizia e di giustizia hanno applicato metodi di tortura usati sui praticanti del Falun Gong anche agli avvocati che li hanno difesi. Queste torture includono: stare seduti su un piccolo sgabello immobile per molto tempo, essere appesi a polsi ammanettati, essere picchiati, privazione del sonno, asfissia da fumo, scosse elettriche, somministrazione forzata di farmaci sconosciuti, essere osservati e seguiti da detenuti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (baojia), cella d’isolamento, e mezzi che spingono gli individui ai limiti della resistenza umana. Almeno sette avvocati sono stati condannati a pene detentive fino ad otto anni.

Mandato come funzionario del Ministero della giustizia (marzo 2018-aprile 2020)

Tra il marzo 2018 e l'aprile 2020, mentre lavorava come ministro della giustizia, Fu ha continuamente guidato la persecuzione contro il Falun Gong e l'ha estesa al sistema giudiziario.

Un gran numero di praticanti ha scontato lunghi periodi di detenzione nelle carceri ed ha subito gravi abusi fisici e torture mentali. Le carceri, le loro agenzie di controllo e gli uffici di amministrazione penitenziaria operano entrambi sotto il Ministero della giustizia. I funzionari non solo hanno ignorato i maltrattamenti ai praticanti detenuti, ma hanno anche istigato gli altri carcerati ad infliggere loro ulteriori abusi causando un gran numero di morti, lesioni e disabilità.

Le informazioni ricevute da Minghui hanno mostrato che tra il 20 gennaio e l'8 marzo almeno quattro praticanti del Falun Gong sono morti nelle prigioni del Liaoning:

Li Guirong, 78 anni, della città di Shengyang, nella provincia del Liaoning, è morta nella prigione femminile del Liaoning.

Hu Lin, 48 anni, è morto nella prigione di Kangjiashan, provincia del Liaoning.

Liang Zhencai, della contea di Heishan, provincia del Liaoning, è morto nella prigione di Dalian.

Zou Liming, 66 anni, della città di Panjin, provincia del Liaoning, è morto nel carcere di Dalian.

Nonostante la censura ed il blocco delle informazioni Minghui ha scoperto che almeno diciannove praticanti sono morti durante la detenzione nel 2019, di cui undici in carcere.

Nel 2018 almeno trentasei praticanti hanno perso la vita nelle carceri. Tutti erano stati gravemente torturati all'interno della prigione; in qualità di ministro della giustizia che supervisiona tutte le prigioni Fu è responsabile di questi crimini.

Durante gli ultimi undici anni, mentre occupava le posizioni chiave dell'ufficio di pubblica sicurezza di Pechino, del Ministero della pubblica sicurezza, dell'ufficio centrale 610 e del Ministero della giustizia Fu non solo è un membro critico della gerarchia della persecuzione del Falun Gong, ma anche un importante complottista, stratega e comandante della repressione. Deve essere ritenuto responsabile dei crimini che ha perpetrato durante questi anni.