(Minghui.org) Il 9 dicembre scorso una donna di settantotto anni residente nella città di Dandong, provincia del Liaoning, è stata denunciata per aver parlato alla gente per strada della persecuzione della sua fede, il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Tre agenti sono arrivati subito dopo e l'hanno trascinata alla stazione di polizia.

All'arrivo un gruppo di agenti ha rimproverato la signora Xu Shuzhen: «Il governo ha messo al bando il Falun Gong e tu lo stai ancora praticando. Alle persone come te, dovremmo sospendere la pensione per rimetterle in sesto».

Xu non è stata intimidita e ha detto: «Voi, come forze dell'ordine, dovreste proteggere e servire il popolo. Come osate parlarmi con questo atteggiamento? Non ho fatto nulla che abbia violato la legge. Non sono a conoscenza di nessuna legge in Cina che criminalizzi il Falun Gong. È stata una decisione personale quella di Jiang Zemin (l'ex leader del Partito comunista cinese) di iniziare la persecuzione».

La polizia ha smesso di parlare. Xu ha continuato: «Ho praticato il Falun Gong per più di vent'anni e ho sempre goduto di buona salute. Qualche anno fa ho avuto un ictus e mi sono ripresa semplicemente facendo solo gli esercizi del Falun Gong. Non è fantastico? Come posso smettere di praticare qualcosa di così buono? Avete parlato di sospendere la mia pensione. Questi sono i soldi che mi sono guadagnata con il duro lavoro, sono soldi miei, come potete sospendere la mia pensione? Questo è illegale».

Nessuno degli agenti ha confutato Xu. Dopo averla trattenuta alla stazione di polizia per sei ore l'hanno rilasciata verso le 16.00.