(Minghui.org) Dopo aver trascorso dieci anni in fuga per evitare di essere perseguitati per la loro fede nel Falun Gong, una coppia sposata della contea di Liuhe, provincia dello Jilin, è stata arrestata il 30 settembre 2019. Mentre la moglie è stata rilasciata su cauzione alcuni giorni dopo colpita da un ictus con una grave malattia cardiaca, il marito è stato condannato a nove anni e gli è stata negata la visita della famiglia.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Detenzione precedente e costretti a nascondersi

Il calvario del signor Zhang Huiyan e della signora Wang Junbo, è iniziato quando sono stati arrestati nel gennaio 2001, per essere andati a Pechino ad appellarsi al Falun Gong. Ad entrambi sono stati dati tre mesi di detenzione penale. Tre mesi dopo Zhang, un ex tecnico di cinquantotto anni, è stato multato di 5.000 yuan (circa 630 euro) e rilasciato, mentre Wang è stata portata direttamente in un campo di lavoro forzato per scontare un periodo di tre anni. Dopo il loro rilascio del 24 gennaio 2004, le autorità hanno continuato a molestarli.

Durante le Olimpiadi di Pechino del 2008 la polizia ha molestato la coppia due volte nella loro farmacia a conduzione familiare.

I conigi sono fuggiti durante una retata della polizia il 6 marzo 2009, ma la loro casa è stata saccheggiata ed i loro libri del Falun Gong, con la foto del fondatore ed il computer, sono stati confiscati. Dopo che si sono nascosti, la polizia li ha inseriti nella lista dei "ricercati" passando i dieci anni successivi a cercarli.

Gli ultimi arresti e il lungo periodo di detenzione di Zhang

A partire dal settembre 2019 la polizia ha iniziato a seguire la figlia della coppia ed ha individuato la loro posizione nella città di Meihe, a circa 20 miglia (circa 32 chilometri) dalla contea di Liuhe.

Il 30 settembre Zhang è stato arrestato sulla via del ritorno, dopo aver portato suo nipote all'asilo. La polizia l’ha spinto a terra costringendolo ad aprire la porta della sua abitazione.

Una volta aperta gli agenti si sono precipitati facendo irruzione nella residenza della coppia. Il loro computer, la stampante, il materiale del Falun Gong e 64.430 yuan (circa 8.230 euro) in contanti sono stati confiscati. La polizia ha poi restituito 61.230 yuan (circa 7.800 euro), ma ha trattenuto 3.200 yuan (circa 410 euro) contenenti informazioni sul Falun Gong. Alcuni praticanti in Cina, essendo stato loro negato qualsiasi canale legale di comunicazione, stampano messaggi su carta moneta per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione.

Wang, terrorizzata dalla polizia, improvvisamente è andata in shock dopo essere stata portata al dipartimento di polizia di Liuhe. Un esame fisico approfondito ha indicato la presenza di un ictus in un lato del cervello e di una grave malattia al cuore ed ai polmoni. Il centro di detenzione locale le ha così negato l’ammissione.

La polizia, l'ha rilasciata su cauzione dopo aver chiesto alla figlia una cauzione di 10.000 yuan (circa 1.200 euro), proibendole di lasciare la città.

La donna al suo ritorno a casa era molto debole, non aveva appetito ed era profondamente angosciata.

Nel dicembre 2019 la polizia l’ha chiamata nuovamente ordinandole di andare alla stazione di polizia, ma lei si è rifiutata.

La persecuzione della coppia ha terrorizzato anche la figlia ed il genero, poiché la polizia convocava di tanto in tanto i due giovani per rispondere alle domande. La figlia si è poi congedata dal lavoro ed è rimasta a casa per occuparsi della madre e dei suoi due figli.

Zhang, dopo l’arresto, è stato interrogato per tre giorni e portato in seguito presso il centro di detenzione di Liuhe. La sua famiglia nei due mesi successivi non ha ricevutoaggiornamenti sul caso. Il 14 novembre scorso una guardia del carcere di Gongzhuling ha chiamato la figlia e le ha comunicato che suo padre era stato condannato a nove anni e che il 30 ottobre era stato trasferito in carcere.

La figlia ha chiesto così di fargli visita, ma la guardia ha risposto che durante il primo mese di prigionia non è permesso fare visite. Dopo due mesi il carcere continua a negare all’uomo le visite dei suoi familiari, che recentemente hanno anche saputo che la prigione costringe tutti i membri della famiglia di ogni praticante a calunniare il Falun Gong prima di poter visitare i loro cari.