(Minghui.org) Il 31 dicembre 2020 il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha scritto a Lise Magnier, membro dell'Assemblea nazionale del Parlamento francese, ribadendo “l'impegno del governo francese riguardo alle questioni dei diritti umani in Cina, in particolare alla persecuzione del Falun Gong messa in atto dal Partito Comunista Cinese (PCC).

In risposta a una richiesta di informazioni della Magnier sulla difficile situazione dei praticanti del Falun Gong e sulla mancanza di libertà di parola in Cina, Le Drian ha scritto: “La Francia è estremamente vigile riguardo alle accuse di gravi crimini contro i praticanti della disciplina del Falun Gong in Cina”.

Ha detto che la Francia intende continuare i suoi sforzi per spingere la Cina a riconoscere i diritti e le libertà fondamentali. Ha continuato: “In ogni incontro bilaterale, la Francia esprime la sua preoccupazione alle autorità cinesi e chiede il rispetto di questi diritti e libertà. Insieme ai nostri partner europei, il nostro Paese richiama costantemente l'attenzione della Cina sulla necessità di consentire una maggiore libertà di espressione e di costruire un vero Stato di diritto”.

Ha aggiunto: “Questi messaggi vengono trasmessi in particolare nell'ambito del dialogo tra l'Unione Europea e la Cina sui diritti umani, nonché al Consiglio per i diritti umani”. Ha anche espresso preoccupazione per questo problema durante un incontro tenutosi il 20 novembre dello scorso anno con il consigliere di Stato cinese Wang Yi.

Le Drian ha voluto rassicurare la Magnier che il governo francese avrebbe continuato a monitorare la situazione dei praticanti del Falun Gong in Cina e a preoccuparsi che i loro diritti fondamentali vengano protetti.

Dopo aver ricevuto la lettera dalla Magnier i praticanti della Francia hanno ringraziato lei e il ministro degli Esteri per averli aiutati su questa importante questione.

Da quando, nel luglio 1999, è iniziata la persecuzione del Falun Gong in Cina, i praticanti in Francia hanno continuamente informato i funzionari governativi e il pubblico della repressione in Cina, in particolare riguardo alle torture e al prelievo forzato di organi. I praticanti hanno raccolto migliaia di firme e il sostegno di quasi cento membri dell'Assemblea nazionale.

Il 15 settembre 2020 Frédérique Dumas, membro dell'Assemblea nazionale, ha presentato un disegno di legge incentrato sulla cessazione del prelievo forzato di organi in Cina. Sessantacinque membri dell'Assemblea nazionale, tra cui la Magnier, hanno firmato il disegno di legge, che esorta a “modificare le leggi nazionali francesi al fine di evitare che le istituzioni sanitarie pubbliche e private francesi siano rese complici delle violazioni dei diritti umani costituite dai trapianti di organi”.