(Minghui.org) Il signor Gao si definisce sempre un “ordinario praticante della Dafa”.

All’università era un mio compagno di classe nonché compagno di stanza. Nel 1998, ha presentato la Falun Dafa a cinque di noi studenti che vivevamo nello stesso dormitorio e abbiamo intrapreso tutti la pratica. Tuttavia io, durante il mio ultimo anno, quando mi sono dato da fare per cercare un lavoro, ho smesso di praticare; durante quel periodo ho anche perso i contatti con lui.

Dopo qualche anno, tramite altri compagni di stanza, ho saputo che era stato perseguitato a causa della sua fede nella Dafa. Diversi anni fa, quando ho scoperto che era stato rilasciato dalla prigione, l’ho contattato. Al telefono sembrava eccitato di sentirmi e dopo aver parlato un po’ abbiamo fissato un appuntamento per incontrarci.

Un altro ex compagno di stanza (che chiamerò FR) e io siamo dunque andati a casa di Gao.

Quando è apparso davanti ai nostri occhi, riuscivo a malapena a riconoscerlo. Aveva il viso magro di costituzione, quindi pensavo che poiché era appena uscito dal carcere, avrebbe avuto un aspetto pallido e malaticcio. Nondimeno era energico e aveva la pelle chiara e il viso luminoso.

Ci ha felicemente invitati a entrare in casa, dove abbiamo incontrato sua madre e i suoi fratelli. Gli ho chiesto come andassero il lavoro, la vita e la coltivazione.

FR mi ha interrotto subito, suggerendo che avremmo fatto meglio ad andare a fare una passeggiata. Appena siamo usciti mi ha detto che mi ero comportato in modo avventato. Ha detto che, sebbene le cose per Gao non andassero così male come in passato, era ancora monitorato.

Gao ha detto che non c’erano problemi, ma in effetti era sotto sorveglianza dentro e intorno alla casa. Il suo telefono cellulare e quello fisso erano entrambi sotto controllo.

Ho compreso che ero stato decisamente avventato quando l’avevo chiamato senza pensare alle eventuali conseguenze. Per fortuna non era successo niente di male.

Poi sono rimasto zitto e ho ascoltato la conversazione tra FR e Gao.

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FR: Ricordo che hai ottenuto il dottorato di ricerca e ti sei sposato, ma poi sei stato arrestato e sei scomparso.

Gao: Sì. Il mio mentore mi ha introdotto alla Dafa all’università. Ho imparato molto dalla Dafa e la mia salute è migliorata enormemente, perciò ho davvero creduto nei principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Nel 1999 è poi iniziata la persecuzione, ma ho rifiutato di smettere di praticare. Il mio mentore è stato arrestato e non siamo più potuti andare al luogo per la pratica di gruppo in quanto è stato messo sotto controllo. Tuttavia, abbiamo continuato a praticare.

Successivamente sono stato ammesso al corso di dottorato di ricerca. Il mio supervisore mi ha detto che voleva che smettessi di coltivare, perciò gli ho spiegato la mia situazione.

Alla fine, ha detto che era d’accordo con me e che non si opponeva al fatto che praticassi la Dafa, ma che stava subendo la pressione sia del Dipartimento dell’Istruzione che della direzione dell’università, non mi avrebbero permesso di continuare gli studi se non avessi rinunciato alla coltivazione. Tuttavia, quando ho insistito, alla fine ha chiuso un occhio e mi ha concesso di praticare.

L’università è quindi ricorsa a tattiche ancora peggiori. Hanno trovato mia moglie e i miei genitori per convincerli a fare pressione su di me. Nondimeno sono riuscito a convincerli del contrario; ho colto ogni opportunità per condividere con loro la verità sulla Dafa e non ho mai smesso di studiare la Fa e di fare gli esercizi.

Alla fine, le autorità, vedendo che non avevano altra scelta, mi hanno arrestato e sbattuto in prigione senza processo.

FR: Deve essere stato orribile in prigione!

Gao: Non puoi immaginarlo! Essere costretto a stare seduto tutto il giorno su uno sgabello stretto, alimentato forzatamente con acqua al peperoncino e ustionato con i bastoni elettrici faceva parte della mia routine quotidiana. Non mi lasciavano dormire, mi costringevano a stare in piedi per lunghi periodi di tempo e mi proibivano di leggere o fare gli esercizi. Al contrario, mi costringevano a leggere materiale di propaganda.

Ho fatto diversi scioperi della fame, ma in risposta mi hanno alimentato con la forza e fatto tutti i tipi di iniezioni. La mia faccia si era gonfiata al punto di essere irriconoscibile. Mi si sono formate ulcere ovunque. Il dolore che provavo è indescrivibile.

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Durante la loro conversazione, Gao era calmo. Non mostrava alcuna emozione, come se stesse descrivendo le esperienze di qualcun altro, non le sue.

L’ho interrotto una volta: “Sei straordinario. Sentirti parlare di cose così terribili... è come se non fossero niente per te. E se dovesse succedere di nuovo?”

Mi ha interrotto velocemente.

Ha affermato: “Non dovresti vederla in questo modo. È stata una disposizione sbagliata delle vecchie forze. Il Maestro Li non la riconosce e non sarebbe dovuta accadere. Dovremmo rifiutarla!”

Ha poi aggiunto con calma: “In realtà, anche voi avete dei buoni rapporti predestinati. Ma avete sprecato così tanto tempo! Ne saprete di più se studierete diligentemente gli insegnamenti e gli articoli recenti del Maestro Li”.

Eravamo ancora disorientati. Lui ha sorriso e ha proseguito: “In realtà, non dovreste pensare che sono stato straordinario per aver sopportato tutte quelle cose. Se fossi davvero un bravo praticante non avrei vissuto quelle esperienze. È stata una mancanza nella mia coltivazione a permettere alle vecchie forze di interferire. Se non avessi avuto attaccamenti, tali tribolazioni non sarebbero accadute”.

Gao non mostrava alcun sentimento per il fatto di aver subito un torto né sembrava spaventato. Aveva sempre il sorriso sul viso: un riflesso del suo cuore benevolo.

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FR: Come sei riuscito finalmente a uscire?

Gao: Dopo il mio arresto sono stato condannato senza processo a quattro anni e mezzo di reclusione. La cosa più dolorosa non è stata la tortura, ma la reazione dei miei parenti. Mia moglie ha divorziato da me. Tuttavia, ho potuto capire la sua scelta in quanto la pressione che ha subito era semplicemente troppa.

Le hanno detto che se fosse riuscita a farmi scrivere una lettera di rinuncia alla pratica, non solo mi avrebbero concesso di continuare a percepire lo stipendio, ma anche assegnato un appartamento e dato un premio per la laurea.

Le ho chiesto: “Cosa c’è di sbagliato nella Dafa? Cosa c’è di sbagliato in Verità, Compassione e Tolleranza? Come posso scusarmi per qualcosa di giusto?”

Era d’accordo con me ma non poteva fare altro che piangere. Siamo stati costretti a divorziare. Comunque, forse, è stata la cosa migliore per lei.

In seguito, i miei genitori hanno dovuto sopportare pressioni di ogni tipo. Mio padre è morto a causa delle numerose molestie. Il fatto di non avergli potuto dire addio è il mio più grande rimpianto.

Dopo quattro anni e mezzo sono stato rilasciato. Il personale del comitato di quartiere mi teneva sotto controllo e all’inizio ero depresso. Mia madre, anche lei una praticante, mi ha sostenuto. Avevo paura e tremavo sotto le coperte ogni volta che sentivo una sirena, sono rimasto a casa e non ho fatto niente per un anno.

Poi ho iniziato a studiare la Fa e gli articoli recenti del Maestro e la mia mente è diventata lucida. Sapevo cosa dovevo fare e mi sono messo in pari con la rettifica della Fa. Sapevo che il mio problema era che non studiavo la Fa abbastanza diligentemente.

Ho contattato altri praticanti, che mi hanno aiutato molto, e nel giro di sei mesi mi sono ripreso completamente. Non solo sono diventato più diligente nello studio della Fa e nel fare gli esercizi, ma anche nell’inviare pensieri retti e nel raccontare alla gente i fatti sulla Dafa.

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Ciò che mi ha colpito e scioccato di più non è stata l’esperienza di Gao, ma il modo in cui l’ha descritta. Era così calmo e pacifico!

Citando le sue parole: “Ora mi sento completamente a mio agio. Non provo ignoranza od odio, né risentimento o rabbia”.

Questa, credo, è la potente virtù di un vero praticante della Dafa.