(Minghui.org) Una cittadina di Qingdao, provincia dello Shandong, è stata recentemente condannata a tre anni e due mesi per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di mente e corpo, perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese.

La signora Yang Guifang, sulla settantina, è stata arrestata il 30 luglio scorso per aver parlato con la gente del Falun Gong. La polizia ha saccheggiato la sua casa e le ha confiscato i libri del Falun Gong. Alla stazione di polizia Yang si è rifiutata di collaborare agli interrogatori, ma ha chiarito i fatti sul Falun Gong ed ha esortato gli agenti a non partecipare alla persecuzione. In seguito è stata mandata al centro di detenzione di Pudong.

La donna è comparsa presso il tribunale di Jimo il 3 dicembre. L'avvocato nominato dalla corte ha tentato di convincerla a rinunciare al Falun Gong promettendole di rilasciarla. Al suo rifiuto è stata condannata il 16 dicembre alla prigione, con una multa di 3.000 yuan (circa 370 euro).

Non è la prima volta che Yang viene presa di mira per la sua fede.

Le è stato dato un anno e mezzo al campo di lavoro forzato di Wangcun nel 2005 ed è stata condannata a tre anni da scontare nel carcere femminile dello Jinan alla fine del 2011, dove è stata brutalmente torturata per aver sostenuto la sua fede.

Dopo il suo rilascio, avvenuto il 20 novembre 2014, il marito ha spesso perso la pazienza nei suoi confronti e l'ha accusata di "causare problemi" alla famiglia. Yang non ha reagito, ma ha fatto del suo meglio per prendersi cura di tutti. La polizia, nonostante il rilascio, è andata spesso a casa sua per molestarla. L'enorme stress ha fatto in modo che il marito sia diventato dipendente dall'alcol ammalandosi subito dopo.

Nonostante il marito fosse costretto a letto per un intervento chirurgico subito nel 2019, la polizia ha continuato ad andare a casa di Yang per controllarla.Suo marito è morto alla fine del 2019.