(Minghui.org) Quando la signora Wu Yuying, residente nella città di Jiamusi, provincia dell’Heilongjiang, è tornata a casa dopo essere stata fuori per qualche ora il 21 novembre 2020 ed ha scoperto che la sua chiave di casa non funzionava più. Mentre era ancora perplessa, alcuni agenti di polizia sono saliti da dietro ed hanno aperto la porta. La sua casa era sottosopra e si è resa subito conto che la polizia era entrata saccheggiandola mentre non c'era nessuno in giro.
Un agente ha mostrato alla donna un pezzo di carta, affermando che fosse il mandato di perquisizione. Prima che potesse leggerlo l'agente l’ha rimesso a posto ed ha perquisito di nuovo la casa. Le sono stati confiscati i libri del Falun Gong, la foto del fondatore, un computer, una stampante, quattro cellulari, alcune schede di memoria e lettori multimediali.
La sessantanovenne era così traumatizzata che il suo cuore batteva forte e le sue mani tremavano. La polizia l'ha presa di mira a causa della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Negli ultimi vent’anni è stata arrestata e detenuta quattro volte per aver sostenuto la sua fede.
Dopo l'ultimo arresto, Wu è stata portata prima alla stazione di polizia di Songlin, poi in ospedale per un esame fisico e di nuovo alla stazione di polizia, dove gli agenti hanno anche cercato di ingannarla per farle firmare il suo nome su un foglio di carta bianca, ma lei ha capito il trucco e l'ha strappato.
La polizia ha chiamato i suoi familiari per convincerla ad andare alla stazione di polizia più tardi, dicendo loro che sarebbe stata trattenuta per dieci giorni. Hanno chiamato anche la figlia, momentaneamente fuori città per lavoro, con il cellulare della madre, lamentandosi della sua denuncia contro la persecuzione.
Dopo aver ricevuto il rapporto dell'esame fisico di Wu, la polizia l'ha portata al centro di detenzione locale, che si è rifiutato di accettarla perché non aveva superato il test.
La donna è stata così riportata alla stazione di polizia e successivamente rilasciata. Gli agenti le hanno dato le nuove chiavi di casa prima che se ne andasse, giustificandosi di aver dovuto sostituire la serratura dopo averla danneggiata mentre forzavano la porta.
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