(Minghui.org) Due residenti della città di Dandong, nella provincia del Liaoning, sono state arrestate il 10 settembre scorso per via della loro fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Le donne in questione sono Zhang Shuxia, sessantasette anni, e Sun, arrestate dagli agenti della stazione di polizia di Bianfang, dopo essere state denunciate per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Sappiamo da informazioni, che in seguito entrambe le loro abitazioni sono state perquisite.

Questa non è la prima volta che Zhang viene presa di mira per la pratica del Falun Gong, a cui attribuisce il merito di aver curato il suo mal di testa, i reumatismi ed i fibromi uterini.

Zhang era già stata precedentemente arrestata il 30 marzo 2009 e successivamente condannata a sette anni da scontare nella prigione femminile del Liaoning. Il 15 settembre 2009, la prima sera che era stata portata in prigione, Zuo Xiaoyan, il capo dell'ottavo reparto, ha detto alla guardia di Li Zhe: “Devi riuscire a gestirla. Se non collabora puoi percuoterla con bastoni elettrici o di gomma”.

Per costringere Zhang a rinunciare al Falun Gong, le guardie le hanno negato il sonno, l'uso del bagno e non le permettevano di parlare con nessuno. Durante il giorno veniva ammanettata ai tubi del riscaldamento e la sera le guardie coprivano la finestra e la costringevano a stare in piedi in una bacinella piena d'acqua; dopo averle infilato la camicia nei pantaloni le versavano la bacinella di acqua fredda sulla testa che, inevitabilmente, colava sull’addome. La tenevano in piedi nell'acqua per ore, facendole gonfiare i piedi e le gambe, che non riusciva più a piegare per ore.

In una calda giornata estiva, Wang Ruihua, l'istruttore politico, ha minacciato di mettere la praticante in un congelatore e, in un'altra occasione, ha ordinato alla detenuta Gao Feng di trascinarla in bagno e di prenderla a calci nelle parti intime e sull'addome; questa l'ha anche picchiata con una scopa e le ha pestato le mani. Quando era stanca per via del pestaggio faceva una pausa per riprendere a picchiarla poco dopo.

Una volta Zhang si è rifiutata di eseguire il lavoro non retribuito ed ha gridato: "La Falun Dafa è buona!" in segno di protesta, ma le guardie le hanno bloccato la testa, le hanno tappato la bocca e l'hanno costretta a sedersi su un piccolo sgabello.

Quando ha fatto uno sciopero della fame per protesta, l'hanno legata nella posizione dell'“aquila aperta” e le hanno praticato l’alimentazione forzata. In inverno veniva tenuta in cella d’isolamento e, per dormire, le veniva fornito solo un piumino sottile senza biancheria da letto.

Durante i suoi sette anni di prigionia Zhang ha subito incessanti torture fisiche ed abusi verbali. Anni dopo essere stata rilasciata, sulla sua mascella è ancora visibile una profonda cicatrice.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Ma Yongqing (马永清), capo della stazione di polizia di Bianfang: +86-415-4166200, +86-13941527551

Li Bowei (李博伟), agente di polizia: +86-415-4166200, +86-13841565599

Yu Jiang (于江), capo del dipartimento di polizia della città di Dandong: +86-415-2103113

(Ulteriori informazioni di contatto degli autori sono disponibili nell'articolo cinese originale.)

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