(Minghui.org) Nella cultura tradizionale cinese, le persone che venerano il Cielo, consapevoli che poi saranno protette, sono sempre state considerate di grande virtù. Confucio disse: “Fare politica significa essere retti”. Nell'antica Cina, i funzionari che governavano eticamente e per il bene del popolo erano acclamati come 'qing tian' (cielo chiaro) in lode della loro pura coscienza e integrità – chiare come il cielo. I funzionari che violavano la legge e trattavano ingiustamente le persone erano invece considerati 'infidi'. Come narra la leggenda, in un remoto passato in Cina, l'imperatore Shun (2294 a.C. – 2184 a.C.) nominò Gao Yao ministro della Legge. Egli sostenne 'nove virtù' come principi guida, con il risultato che nessuno fu condannato ingiustamente durante la sua amministrazione. Gao era inoltre venerato come il 'Dio della prigione'. Dopo che lo Stato di Qin unificò la Cina e stabilì la prima dinastia imperiale cinese nel 221 a.C., il documento ufficiale 'La via per essere un funzionario' chiariva che “i funzionari dovrebbero dare l'esempio al popolo” seguendo cinque principi: essere fedeli e rispettosi, essere onesti e non offensivi, agire in modo appropriato, essere desiderosi di fare buone azioni ed essere cortesi e generosi. I funzionari avrebbero anche dovuto evitare cinque comportamenti non etici: esagerazione, arroganza, abuso di potere, essere offensivi nei confronti dei propri superiori e valorizzare il denaro più delle persone di talento. Ai funzionari non era permesso trattare ingiustamente o tanto più uccidere una persona innocente. Dovevano punire ciò che era malvagio e promuovere ciò che era buono. Durante l'era della 'Prosperità di Zhenguan' (627-649), sotto il regno dell'imperatore Taizong della dinastia Tang, fu attuato il 'Codice Tang', con 'usanze e benevolenza' come principi guida. Il Codice Tang era un codice penale integrato da statuti e regolamenti civili; era considerato uno dei più grandi successi della legge tradizionale cinese e ha avuto una grande influenza nelle dinastie successive, così come nell'Asia orientale. È durato più di mille anni ed è stato ancora ampiamente citato fino alla dinastia Qing (l'ultima nella storia dinastica della Cina). Nel corso della storia cinese ci sono stati funzionari in ogni dinastia che sono stati esempi di onestà e integrità, così come coloro che hanno abusato del loro potere per guadagno personale e hanno maltrattato la gente comune. Alla fine tali funzionari corrotti sono stati molto spesso puniti. Come dice il proverbio: “Il bene sarà ricompensato e il male punito” o “Ciò che gira torna indietro”. Di seguito sono riportati alcuni di questi esempi.

La storia di Zhang Chengxian

È registrato nel Yijian Zhi, una raccolta di storie di Hong Mai della dinastia Song meridionale (960-1279), che c'era un funzionario di nome Zhang Chengxian a Chen Zhou, nella provincia dell’Henan. Quando era uno dei magistrati in carica nella contea di Wanqiu furono catturate due distinte bande di banditi, quindici teppisti in tutto. Quando il precedente magistrato è tornato in carica ed è venuto a sapere dei due casi, ha pensato bene di dichiarare che era stata effettuata un'unica cattura in modo che il numero di criminali risultasse abbastanza significativo da consentirgli di essere promosso a lavorare nella capitale. Quando il caso è stato presentato al governatore della prefettura, questi ha chiesto il parere di Zhang Chengxian; e lui ha detto: “Non mi oppongo al fatto che un magistrato della contea venga premiato e promosso grazie a questo caso, ma se mi chiedete di modificare i fatti e combinare i due casi separati in uno, non lo farei. Sarebbe come inventare storie e fabbricare accuse!”. Vent'anni dopo, quando Zhang prestava servizio come funzionario nel Dipartimento delle spedizioni di Jianghuai, ha fatto un sogno in cui entrava in una grande sala e vedeva il Re dell'Inferno seduto al centro. Il Re dell'Inferno ha chiesto a Zhang: “Ti ricordi cosa è successo a Chen Zhou?”. Zhang ha risposto: “Sì, vividamente, ma non ho con me il dossier da mostrarti”. Il Re dell'Inferno ha replicato: “Non importa... abbiamo tutto registrato qui. Non è necessario che tu fornisca alcun dossier”. Mentre Zhang usciva dalla sala, ciascuna delle due guardie al cancello degli inferi diede a Zhang un rotolo di broccato, dicendo: “Questa è la ricompensa che meriti”. Zhang non aveva figli prima di allora, ma quell'anno ha avuto due gemelli. Sette anni dopo è divenuto un alto funzionario di corte e tale è rimasto fino alla morte.

La storia di Qin Di

Nello Yijian Zhi c'è anche registrata una storia su Qin Di, che era il fratello minore di Qin Hui, un funzionario notoriamente infido della dinastia Song meridionale. Qin Hui colluse con la dinastia dei Jin (nemica dei Song) per incastrare e giustiziare Yue Fei, un generale patriottico molto rispettato. Quando Qin Di era governatore di Xuan Zhou, ha inviato delle guardie nel villaggio di He ad arrestare diverse persone che distillavano liquori abusivamente. Gli abitanti del villaggio scambiarono le guardie per banditi e perciò le immobilizzarono e le portarono all'ufficio del governatore. Qin Di rilasciò immediatamente le guardie e ordinò l'arresto di tre abitanti del villaggio membri della stessa famiglia (il nonno e due dei suoi nipoti), che vennero accusati di “distillazione abusiva di liquore”. Tutti e tre vennero legati e frustati cento volte ciascuno. E quando furono slegati, erano tutti morti. Tutti nel governo locale sapevano che il fratello maggiore di Qin Di era il Cancelliere, quindi nessuno osò dire nulla sulle torture e sulla morte dei tre abitanti del villaggio. Tuttavia, solo un anno dopo Qin Di morì improvvisamente. Un anno dopo, un nuovo governatore, Yang Yuanzhong, fu nominato per sovrintendere a Xuan Zhou. Una mattina, mentre si occupava degli affari pubblici dell'ufficio, entrarono due uomini con un prigioniero, che era tutto incatenato. Uno di loro disse: “Siamo qui per prendere il dossier sul caso del villaggio di He”. Essendo nuovo in quell'incarico, Yang Yuanzhong non sapeva nulla di quel caso particolare, ma quando alzò lo sguardo per chiedere informazioni, i tre uomini erano scomparsi senza lasciare traccia. Sconcertato dall'esperienza insolita, convocò un impiegato per saperne di più. L'impiegato disse: “Oh, quel caso è stato gestito dal precedente governatore, Qin”, e andò a prendere il dossier. Yang era così scioccato nel leggere gli incartamenti che disse all'impiegato di ricopiare ordinatamente i documenti. Quindi acquistò 10.000 yuan (circa 1.350 euro) in carta d'incenso e la bruciò con tutti i documenti, rendendosi conto che la scena a cui aveva assistito nel suo ufficio gli aveva permesso di sapere che il caso era stato gestito scorrettamente e che i tre abitanti del villaggio erano morti ingiustamente. Sembra che i casi ingiusti lasciati dagli uomini nel mondo vengano poi revisionati quando arrivano negli inferi. Qin Di è morto e dopo essere arrivato negli inferi è stato giudicato e ritenuto responsabile per aver punito ingiustamente gli abitanti del villaggio.

Processi e verdetti ingiusti nella Cina comunista

Per circa vent’anni i tribunali in Cina, che sono sotto il controllo del Partito Comunista Cinese (PCC), hanno processato innumerevoli praticanti del Falun Gong innocenti e li hanno condannati ingiustamente. Quelli che seguono sono solo alcuni esempi. Il 5 settembre 2003 il Tribunale di Jiutai, provincia dello Jilin, ha processato segretamente sette praticanti del Falun Gong ai quali non è stato permesso di parlare o difendersi. Se un praticante cercava di parlare, un agente di polizia lo colpiva con un bastone elettrico. Tutti loro hanno subito lesioni multiple a causa delle scosse elettriche e, uno di loro, Lu Yaxuan, ha perso un dente a causa delle percosse. A volte gli agenti ustionavano le vittime con due bastoni elettrici contemporaneamente oppure le colpivano con i manganelli, arrivando persino a romperli per via dell'eccessiva violenza.

La mattina del 12 settembre 2005 la Corte distrettuale di Xinglongtai ha processato illegalmente il praticante Xin Minduo. Le prove contro di lui includevano il possesso di 1.100 CD, che sarebbero stati trovati nella sua casa, e un elenco, che Xin avrebbe firmato, di altre cose che erano state confiscate. L'avvocato ha chiesto: “L'hai firmato?”. Il signor Xin ha risposto: “Non l'ho mai fatto... non ho mai firmato nulla da quando sono stato arrestato illegalmente!”. Un agente di polizia ha poi fornito una foto dei CD che, stando a quanto sosteneva, erano stati trovati nella casa del praticante. Xin ha obiettato: “Quella è una prova contraffatta. Il pavimento della mia casa è piastrellato, mentre questi CD sono impilati su un impiantito di legno... non provengono da casa mia!”. Tuttavia né il giudice né l'agente di polizia hanno replicato e alla fine Xin è stato segretamente condannato a tredici anni di carcere sulla base di accuse inventate.

Giustizia sarà fatta

Dall'inizio della persecuzione nel 1999, Dong Benjun, un ex direttore della stazione di polizia della cittadina di Qinghe, nel comprensorio di Ji'an, provincia dello Jilin, ha seguito Jiang Zemin (ex capo del PCC) nel perseguitare i praticanti del Falun Gong. È stato personalmente responsabile degli arresti illegali di almeno dodici praticanti. Alcuni di loro hanno subito ripetuti arresti e le loro famiglie sono state spesso vessate, altri ancora sono stati condannati più volte al carcere o addirittura sono morti a causa della persecuzione. Dong ha detto ai praticanti che ha arrestato: “Non ci preoccuperemo di coloro che si dedicano alla prostituzione o ad altre attività illegali. Arresteremo solo le persone che praticano il Falun Gong!”. Una delle vittime è stato Cui Weidong, all'epoca un giovane studente universitario. Cui è andato a Pechino ad appellarsi in favore del Falun Gong ed è stato arrestato illegalmente. Dong l'ha picchiato con un manico di scopa, dicendo: “Ti picchierò a morte! Oggi ti ammazzo!”. Cui è stato successivamente rinchiuso nel centro di detenzione di Ji'an, dove è morto all'età di trentuno anni a causa delle torture subite. Non molto tempo dopo entrambi i suoi genitori sono morti per una malattia causata dalla perdita del loro unico figlio. La signora Luo Xizhen è stata perseguitata e costretta a diventare una senzatetto per oltre dieci anni. È stata anche condannata al carcere tre volte, per un totale di otto anni e mezzo. Un altro praticante, il signor Piao Jingwen, è stato arrestato e imprigionato diverse volte, lasciando senza cure i suoi due bambini piccoli. La persecuzione del Falun Gong ha causato la sofferenza di innumerevoli famiglie e molte persone sono costrette a vivere nella paura. Nel 2006 il funzionario di polizia Dong ha sviluppato sintomi di nevralgia e ha iniziato a convivere con un dolore insopportabile. In seguito è stato condannato per aver rivenduto legna per profitto e sua moglie è morta prematuramente a causa di una malattia. Dopo aver lottato con la nevralgia per oltre un decennio, Dong è morto lo scirso giugno nel cortile di casa di un amico.