(Minghui.org)

Nome cinese: 唐梅君

Genere: Donna

Età: 49

Città: Chongqing

Provincia: Sichuan

Professione: Operatrice della compagnia ferroviaria di Chongqing

Data di morte: 30 dicembre 2003

Data dell'ultimo arresto: 10 dicembre 2003

Luogo di detenzione più recente: Campo di lavoro forzato femminile di Chongqing

La signora Tang Meijun, un’operatrice della compagnia ferroviaria di Chongqing, è morta il 30 dicembre 2003, venti giorni dopo essere stata arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. È stato recentemente confermato dal sito Minghui che Tan Qingyue, una guardia del campo di lavoro forzato femminile di Chongqing, è responsabile della sua morte.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Sig.ra Tang Meijun

Secondo un infiltrato, la guardia Tan, che aveva trent’anni durante la detenzione di Tang, è stata trasferita da un'altra struttura di detenzione al campo di lavoro forzato femminile di Chongqing nel maggio 2002.

Nello stesso periodo, anche un altro gruppo di ufficiali maschi, tra cui Gao Ding, Li Bingxian, Yan Zhengjun e Lan Tianhua, sono stati trasferiti dalla prigione maschile di Xishanping al campo di lavoro, come parte della campagna "Loving Salvation" per forzare le praticanti detenute a rinunciare alla loro fede.

Tan ha collaborato con gli ufficiali maschi, così come con alcune detenute selezionate, nel sottoporre a tortura con calci e ginocchiate le praticanti del Falun Gong, costringendole a stare in piedi o accovacciate per lunghe ore e schiaffeggiandole in viso.

Il 10 dicembre 2003 Tang è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Questo è successo nove mesi dopo essere stata rilasciata da un campo di lavoro per motivi di salute. In precedenza era stata arrestata nell'ottobre 2002 e condannata ad una pena sconosciuta presso il campo di lavoro.

Dopo che la polizia ha riportato Tang al campo di lavoro sostenendo che avesse violato le condizioni per la libertà vigilata, è stata sottoposta ad intense torture da parte di Tan perchè era rimasta ferma nella sua fede nel Falun Gong.

La mattina del 12 dicembre 2003, molte praticanti del Falun Gong tenute in cella d’isolamento e sottoposte a sessioni di lavaggio del cervello hanno improvvisamente sentito qualcuno gridare in cortile: “La Falun Dafa è buona! La Falun Dafa è una pratica retta! È sbagliato cercare di trasformarmi!”.

Le detenute assegnate a controllare le praticanti si sono precipitate alla finestra ed hanno visto che Tan stava ordinando a un gruppo di detenute di picchiare Tang. Queste l'hanno trascinata per terra e presa a calci, poi l'hanno presa per le braccia e le hanno coperto la bocca per impedirle di gridare. In quell’occasione Tan l'ha schiaffeggiata molte volte.

Quando una guardia ha notato che c'erano persone al piano di sopra che le osservavano, ha gridato loro: “Non vi è permesso guardare. Tornate tutte nella vostra cella». Le detenute e le praticanti si sono allontanate dalla finestra, ma potevano ancora sentire il suono di Tan che schiaffeggiava Tang in viso.

La donna è stata successivamente portata in una cella di reclusione di venti piedi quadrati senza finestre e con il muro ricoperto di gomma. L’odore che vi si percepiva era nauseante e soffocante.

Una praticante del Falun Gong ha poi raccontato di aver visto Tang essere trascinata fuori con le manette dalla guardia Xiao. I suoi capelli erano molto disordinati e sembrava fosse appena stata torturata. Mentre camminava, Xiao ha detto a Tang: "Non credo di non poter controllare il tuo gruppo ostinato, quindi oggi devo vedere se riesco a raddrizzarti!".

La praticante non si è arresa alla tortura ed ha iniziato uno sciopero della fame per protestare. Per rappresaglia, però, le guardie l'hanno privata del sonno e le hanno praticato l’alimentazione forzata.

Tang è deceduta il 30 dicembre 2003 proprio in seguito ad una sessione di alimentazione forzata. I suoi vestiti erano coperti di macchie di sangue ed aveva molti piccoli fori intorno al collo che continuavano a sanguinare. Sembrava fosse stata pugnalata molte volte con strumenti affilati, inoltre tutte le punte delle sue dita riportavano ferite da puntura. Una grande quantità di carne e pelle era stata scorticata dall'area sopra e intorno alle sue vertebre lombari ed aveva molti altri piccoli fori sulla parte superiore delle sue gambe compatibili con ferite da coltello, ma le guardie hanno affermato che si era suicidata.

Quando la famiglia di Tang ha assunto un avvocato per chiedere giustizia per lei, le guardie l’hanno minacciato: “Le autorità superiori hanno represso il Falun Gong per diversi anni. Hai davvero il coraggio di difenderla?". Temendo di essere implicato, l'avvocato ha abbandonato il caso.

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