(Minghui.org) Alle 6 del mattino del 10 maggio di quest’anno oltre 200 agenti di polizia della città di Suzhou, nella provincia dello Jiangsu, sono stati inviati per arrestare quindici residenti locali per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese. Tutti gli agenti indossavano abiti civili e guidavano auto con targa civile senza contrassegni.

Fatta eccezione per la signora Zhu Qiuling, che è stata rilasciata dopo due settimane di detenzione, i restanti quattordici praticanti del Falun Gong da allora si trovano in detenzione. La visita dei loro avvocati è stata ostacolata dalla polizia, che ha costretto i praticanti a scrivere dichiarazioni contro la loro volontà con le quali dichiaravano di non voler essere rappresentati legalmente.

I quattordici praticanti sono: la signora Dong Wanyu, il signor Ji Yong e sua moglie, le signore Pan Ning, Cui Ping, Mei Hongjuan, Li Shoujie,Wu Xiaoming,Yuan Huifen, Zhao Haibo, Zhu Ying, il signor Chang Zheng, le signore Han Guixiang, Ji Cuiping e Wen (sesso e cognome sconosciuti).

La polizia si è rifiutata di rivelare il luogo di detenzione e le loro famiglie hanno dovuto andare in giro per la città alla ricerca di informazioni su di loro. La famiglia di un praticante ha chiamato il numero verde del sindaco per chiedere giustizia per la persona amata e, solo in seguito, ha ricevuto un avviso di avvenuta detenzione, dal dipartimento di polizia della città di Changshu, che indicava che i praticanti erano reclusi in un hotel sotto la giurisdizione della stazione di polizia di Fuzhuangcheng a Changshu, a circa 40 miglia (circa 64 chilometri) da Suzhou. Al momento nessuno dei familiari degli altri praticanti ha ricevuto tale avviso.

Le famiglie dei praticanti hanno anche confermato che i loro arresti sono stati ordinati da Xu Meijian, segretario del comitato per gli affari politici e legali di Suzhou, e Jiang Hai, capo del dipartimento di polizia della città di Suzhou. All’arresto di massa hanno partecipato anche l'ufficio di sicurezza interna di Suzhou e l'Ufficio 610, un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong.

Le famiglie dei praticanti hanno appreso da un addetto ai lavori che oltre 300 agenti di polizia e membri dello staff soggiornano nel centro segreto per il lavaggio del cervello dell'hotel ed il costo mensile dell'operazione è di oltre 2 milioni di yuan (circa 270.000 euro). Dodici agenti fanno turni di due ore per monitorare ogni praticante 24 ore su 24. Durante la detenzione hanno picchiato arbitrariamente ed insultato verbalmente i praticanti per costringerli a rinunciare al Falun Gong, negando anche loro l’autorizzazione a lasciare le loro celle.

Per visitare i praticanti, i loro avvocati devono fare domanda alla stazione di polizia di Fuzhuangcheng, che poi chiede l'approvazione ai suoi superiori. Tutte le visite devono essere virtuali con gli avvocati accompagnati da funzionari dell'ufficio di sicurezza interna e dell'Ufficio 610. Finora solo l'avvocato di un praticante è stato autorizzato a fargli visita, mentre la maggior parte degli altri ha visto respinte le sue richieste.

La signora Mei Hongjuan

L'8 luglio scorso l'avvocato ed i familiari della signora Mei Hongjuan sono andati a farle visita. L'agente Shao, forsevice capo della stazione di polizia, ha detto all'avvocato che lo avrebbero informato entro 48 ore se la sua richiesta di visita fosse stata accolta.

Il giorno successivo la polizia ha dato all'avvocato una fotocopia della nota di Mei in cui si affermava che si era rifiutata di incontrare l'avvocato. Questi ha dubitato dell'autenticità della nota ed ha chiesto di vedere l’originale prima di firmare la nota come richiesto dalla polizia.

Alle 16:00 è arrivato l'agente Gao Xiang con sia la copia originale che un'altra fotocopia, ma si è rifiutato di dare all'avvocato l’originale. L'avvocato ha protestato che non era possibile per lui dire se la signora Mei avesse scritto la nota di sua iniziativa o se fosse stata costretta a scriverla contro la sua volontà. Ha chiesto con decisione di incontrarla di persona.

Data la protesta persistente dell'avvocato, Gao ha permesso alla figlia di parlarle al telefono. Mei ha detto che era stata costretta a scrivere la nota contro la sua volontà ed ha chiesto di incontrare virtualmente l'avvocato. Non è ancora chiaro se le sia stato permesso di fargli una videochiamata.

La signora Dong Wanyu

Il 17 luglio scorso l'avvocato della signora Dong è andato alla stazione di polizia di Fuzhuangcheng per farle visita. Gli agenti l’hanno fatto aspettare per cinque ore, prima di permettergli di parlare con Dong tramite una videochiamata avvenuta intorno alle ore 14:00. Dong ha detto all'avvocato che i praticanti erano monitorati 24 ore su 24 e tutti confinati nelle loro rispettive celle.

Il signor Chang Zheng

Il 5 agosto scorso l'avvocato del signor Chang ha presentato la richiesta di visita, ma è stato informato dagli assistenti di polizia che non aveva il diritto di rivedere il documento e che la sua domanda non soddisfaceva i requisiti.

La polizia ha affermato che l'avvocato non aveva fornito la prova che la zia di Chang, la signora Donglan, che aveva assunto l'avvocato per lui, fosse sua zia. L'avvocato ha sostenuto che chiunque può assumere avvocati per altri, compresi gli amici. La polizia ha risposto: “La legge è solo la legge. Qui alla nostra stazione di polizia abbiamo le nostre regole. Devi seguire le nostre regole”. L’avvocato ha chiesto: "Se la stazione di polizia non segue la legge, chi altro lo fa?".

L'avvocato ha trascorso cinquanta minuti a parlare con la polizia, ma senza successo. Gli agenti hanno insistito che per fare visita a Chang, sua zia Jiao si sarebbe dovuta recare alla stazione di polizia locale per compilare una lettera in cui dichiarava che era effettivamente una sua parente.

Per fa sì che l'avvocato incontrasse Chang, Jiao il giorno successivo è andata alla stazione di polizia locale per compilare il documento, ma è stata respinta, con la motivazione che gli agenti non erano in grado di verificare che fosse veramente una parente di Chang.

La signora Wu Xiaoming

Il 29 settembre scorso, quando l'avvocato, il marito ed il figlio della signora Wu sono andati alla stazione di polizia per farle visita, la polizia li ha subito fermati con la scusa che il loro capo era in riunione.

Dopo aver aspettato per ore, l'avvocato ha chiesto alla polizia di seguire la legge nel processo di visita. La polizia ha tentato di indirizzare l'avvocato all'ufficio di sicurezza interna della città di Changshu, ma l'avvocato ha insistito sul fatto che fosse illegale farlo. Mentre stava per fare una telefonata per sporgere denuncia contro la polizia per aver ostacolato la visita è arrivato il capo della polizia che ha scattato foto dei documenti di visita dell'avvocato e li ha presentati all'Ufficio di Sicurezza Interna e all'Ufficio 610 per la revisione.

Venti minuti dopo il capo della polizia è tornato e ha detto che l'avvocato doveva aspettare fino alle 14:00 per incontrare la sua assistita.

Non prima delle 16:15 la polizia ha chiamato l'avvocato e gli ha consegnato una dichiarazione di Wu, che diceva che non voleva essere rappresentata da un avvocato e avrebbe agito lei stessa come suo avvocato. La dichiarazione era datata 29 settembre e conteneva le sue impronte digitali. Quando l'avvocato ha finito di leggere il biglietto, l'ufficiale che gliel’aveva consegnato era già andato via.

Il marito di Wu ha insistito sul fatto che la nota non poteva essere stata scritta di sua spontanea volontà. É tornato con l'avvocato alla stazione di polizia e ha chiesto di confermarlo di persona, solo per scoprire che il capo della polizia era già andato via. L'ufficiale rimanente ha detto all'avvocato e al marito di Wu: “Ora la persona in carica non è qui, quindi non posso occuparmi del suo caso”.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Stazione di polizia di Fuzhuangcheng: +86-512-52742110, +86-512-52751783;

Li Yaping (李亚平), sindaco di Suzhou;

Jiang Hai (江海), capo del dipartimento di polizia di Suzhou;

Xu Meijian (许美健), segretario del Comitato per gli affari politici e legali di Suzhou

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