(Minghui.org) Sono rimasta scioccata nell'apprendere della morte della signora Mao Kun. Mentre stava scontando undici anni e mezzo perchè praticava come me la Falun Dafa, è stata improvvisamente portata al pronto soccorso dell'ospedale intorno al 9 aprile di quest’anno e prima che la sua famiglia avesse la possibilità di presentare l’istanza per richiedere per lei la libertà vigilata medica, è morta due giorni dopo all'età di cinquantasette anni.

La Falun Dafa, nota anche come Falun Gong, è una disciplina tradizionale cinese per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Prima della sua ultima pena detentiva Mao, residente a Chengdu, nella provincia del Sichuan, era già stata incarcerata per un totale di otto anni e nove mesi in un campo di lavoro forzato e poi in prigione.

Ho sentito parlare molte volte degli sforzi di Mao nel resistere e sensibilizzare le persone riguardo alla persecuzione con pensieri ed azioni rette. Dopo aver finalmente avuto la possibilità di incontrarla di persona, abbiamo avuto modo di conoscerci di più.

Mao era una donna allegra, gentile ed estroversa. Essendo una madre single, era in gamba e brava a cucinare. Sorrideva sempre e parlava dolcemente. Suo figlio, intorno ai trentacinque anni, è un ottimo giovane che non si lascia influenzare dalle tendenze degenerate della società; è molto premuroso e ha sostenuto sua madre nel praticare la sua fede.

I genitori di Mao sono ancora vivi. La praticante si è sempre presa cura di loro, soprattutto quando suo padre veniva ricoverato in ospedale quasi ogni inverno.

Ho anche sentito che aveva un fratello minore che lavorava nella polizia e implicato nella persecuzione, ha perso la possibilità di essere promosso a capo del suo ramo, invece la sorella ed il cognato, entrambi condannati a tre anni di carcere. Attualmente sua sorella sta scontando la pena nella prigione femminile di Jianyang nella provincia del Sichuan, mentre non si sa dove si trovi suo cognato.

Mao ha detto che praticare il Falun Gong era la cosa più seria che stava facendo nella vita

e che non avrebbe mai potuto desistere. Nei confronti di se stessa aveva requisiti molto rigidi: dormiva tre ore al giorno, si alzava alle 3:20 del mattino per fare due ore e mezza di esercizi, poi leggeva tre capitoli dello Zhuan Falun (il testo principale della pratica) e, dopo pranzo, usciva per parlare con la gente del Falun Gong. Ha fatto le tre cose diligentemente fino al 10 luglio 2019, quando è stata nuovamente arrestata.

Affidabile sul lavoro

Mao ha lavorato come contabile e cassiera per un'azienda privata. Nel 2007 è stata arrestata sul lavoro per via della sua fede, e poi condannata a cinque anni. Il secondo giorno dopo il suo rilascio, il suo capo le ha chiesto di tornare al lavoro: lui sapeva che il Falun Gong era perseguitato ma aveva molta fiducia in Mao.

Mao mi ha detto che il suo capo le ha sempre dato il più grande bonus di fine anno ed un bonus extra come regalo per il suo compleanno. Si fidava di lei per gestire tutti i fondi, non importa quanto grandi fossero. Mao ha anche sempre fatto buon uso del suo tragitto giornaliero di andata e ritorno in autobus di tre ore per inviare messaggi di testo sulla persecuzione.

Nonostante il suo reddito molto alto, in seguito ha lasciato il lavoro per unirsi ad un progetto di sensibilizzazione sulla persecuzione.

L’appartamento di Mao

Una volta ho visitato l'appartamento di Mao nella città di Chengdu: era ordinato e pulito. Nel soggiorno c'era un lungo striscione con l'emblema del Falun che riportava quattro caratteri cinesi: "Il Falun gira costantemente".

Il suo appartamento aveva tre camere da letto: una per i suoi genitori, una per suo figlio ed una adibita a Budda, mentre lei viveva in soggiorno dal 2012, dopo essere stata rilasciata da un campo di lavoro forzato.

Nella solenne stanza del Budda, al centro era appeso un grande ritratto del Maestro Li (il fondatore del Falun Gong), da un lato c'era il disegno di un Falun (ruota della legge) e dall'altro c'erano scritta i tre principi del Falun Gong: "Verità, Compassione, Tolleranza". E c’era anche una copia della Lunyu (sulla Dafa). Tutti erano ben inquadrati ed il soffitto era dipinto di giallo, così come la tenda, e la stanza era decorata con luci di loto. C'era una grande libreria con cinque ante per i suoi libri del Falun Gong e su di un grande tavolo c'era una gran varietà di frutta.

La persecuzione

Mao mi ha detto di aver scontato due condanne nei campi di lavoro forzato. Quando è stata detenuta in quello femminile del Sichuan (noto anche come campo di lavoro forzato femminile di Zizhong o di Nanmusi), le guardie hanno provato con tutti i mezzi a costringerla a rinunciare alla sua fede, hanno persino costretto sua madre a recarsi presso il campo di lavoro e l'hanno fatta inginocchiare davanti a Mao, il che l'ha resa ancora più determinata nel sostenere la sua fede.

Dopo che Mao è stata rilasciata, ha parlato alla sua famiglia del Falun Gong e della persecuzione. Tutta la sua famiglia ha capito quanto sia malvagio il regime comunista e perché non si sarebbe arresa.

Nel settembre 2007 un gran numero di praticanti è stato arrestato durante una retata della polizia, inclusa Mao. Gli agenti di polizia hanno fatto irruzione in casa sua, ma non hanno trovato nulla, poi hanno cercato di costringere sua madre, allora quasi ottantenne, a testimoniare contro di lei. L'anziana ha resistito alla pressione e non ha obbedito. Più tardi Mao è stata condannata a cinque anni nella prigione femminile del Sichuan.

In prigione ha parlato in un incontro a cui hanno partecipato centinaia di detenuti, contro la propaganda diffamatoria che attacca il Falun Gong. Per punizione è stata ammanettata ad un muro per diverse ore e costretta a stare ferma fuori dal laboratorio per diversi giorni. Le guardie hanno provato di tutto per trasformarla, ma hanno fallito.

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The Persecution of Ms. Mao Kun in Chengdu City

Eleven Practitioners Sentenced to Prison in Sichuan Province

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