(Minghui.org) Quando è scoppiata la pandemia di coronavirus a Wuhan all'inizio del 2020, da 200 a 300 detenute nella prigione femminile della provincia dell’Hubei sono state infettate dal virus e sono state inviate in luoghi diversi per la quarantena. Tutte le praticanti del Falun Gong imprigionate per la loro fede sono state portate in un unico luogo. A ciascuna praticante sono state assegnate due detenute incaricate di monitorarla e con queste alloggiava nella cella. Per più di due mesi hanno tutte dovuto fare il test del coronavirus ogni due settimane, oltre a esami del sangue e radiografie al torace. Un giorno tutte le praticanti sono state lasciate nelle loro celle da sole, mentre le altre detenute sono state riunite e messe in quarantena separatamente. Si è scoperto che, nonostante il fatto che un gran numero di detenute fosse stato infettato dal virus, nessuna delle praticanti del Falun Gong, per lo più anziane tra i sessanta e gli ottant’anni, era stata infettata. Dopo che la pandemia si è attenuata, tutte le praticanti e le altre detenute sono state riunite. Alcune di queste ultime hanno detto: “È davvero incredibile. Nessuna delle praticanti del Falun Gong è stata infettata, comprese quelle che stavano facendo lo sciopero della fame o che erano molto deboli. Tuttavia noi, che siamo giovani e sane, siamo state tutte contagiate! C'è davvero una Divinità che le protegge!”.
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