(Minghui.org) Un uomo di cinquantaquattro anni è morto due mesi dopo essere stato imprigionato per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 21 agosto dello scorso anno Yue Caiyun, originario della contea di Yucheng, è stato arrestato nella città di Hangzhou, dove viveva da qualche anno; la polizia l’ha accusato di spedire materiale informativo sul Falun Gong e l’ha trattenuto nel centro di detenzione della Croce Rossa nel distretto di Xiaoshan.

Yue ha sostenuto uno sciopero della fame per quattro mesi ed è stato sottoposto ad alimentazione forzata; il medico del centro di detenzione gli iniettava anche regolarmente farmaci sconosciuti.

Alla fine di dicembre è stato condannato ad un anno e quattro mesi nella prigione n. 2 di Hangzhou; dopo essere stato portato in prigione ha continuato il suo sciopero della fame.

Le autorità del centro di detenzione hanno impedito alla sua famiglia di fargli visita ed hanno negato la richiesta di rilasciarlo in libertà vigilata, nonostante le sue condizioni critiche. La prigione ha anche affermato che il praticante si fosse ferito di proposito.

Il 24 febbraio di quest’anno la prigione ha informato la famiglia che Yue era deceduto. Suo figlio, dopo aver visto il corpo in ospedale, ha detto che il padre era emaciato. Le autorità della prigione hanno negato ogni responsabilità per la sua morte, minacciando la sua famiglia di non sporgere denuncia o avrebbero perso il lavoro, ed hanno erogato alla famiglia 30.000 yuan (circa 3.800 euro) come risarcimento.

Brutali torture nel campo di lavoro forzato n. 3 della provincia dell’Henan

Prima di essere imprigionato a Hangzhou, Yue era stato condannato per un periodo sconosciuto al campo di lavoro forzato n. 3 della provincia dell’Henan ed era stato sottoposto ad una serie di torture disumane.

Nel maggio 2003, durante una campagna in tutto il campo di lavoro per costringere i praticanti a rinunciare al Falun Gong, per sette giorni le guardie hanno privato Yue del sonno, l’hanno legato ad una corda più di venti volte e l’hanno picchiato con bastoni elettrici. La tortura della legatura era uno dei metodi di tortura usati più frequentemente nel campo di lavoro; le guardie gli legavano le braccia dietro la schiena con una corda sottile e le tiravano su. Mezz'ora dopo, le guardie stringevano la corda e tiravano di nuovo su le sue mani provocandogli un dolore atroce.

Rievocazione della tortura “legato ad una corda”

Siccome la tortura non è riuscita a far vacillare il praticante nella sua fede, le guardie l’hanno sottoposto alla tortura arrostire un agnello intero: gli hanno ammanettato mani e piedi ad una ringhiera e l'hanno capovolto, è stato appeso in questo modo per tre giorni.

Illustrazione della tortura: “Arrostire un agnello intero”

Poiché Yue è rimasto fermo nella sua fede, le guardie l’hanno legato ad una sedia per tutto il giorno e l’hanno obbligato ad ascoltare registrazioni audio che diffamavano il Falun Gong. Le guardie hanno anche minacciato di torturarlo a morte se non avesse rinunciato al Falun Gong.

Come risultato della tortura aveva ferite su tutto il corpo, è stato costretto a letto per molto tempo, ha perso la capacità di badare a se stesso, ed è rimasto storpio a causa delle ferite alle gambe.

Le guardie l’hanno anche torturato tirandolo per la clavicola con una catena di metallo e spazzolandogli l'ano con uno spazzolino da denti.

Nell’agosto 2005, poco dopo il suo rilascio sua moglie, anche lei praticante del Falun Gong, è stata arrestata e condannata ad un anno nel campo di lavoro forzato di Shibalihe. Il marito era costretto a letto ed il loro bambino era piccolo, per cui hanno dovuto affrontare molte difficoltà.

Articolo correlato:

Torture Methods Used to Persecute Falun Gong Practitioners in Henan No. 3 Forced Labor Camp