(Minghui.org) Due residenti della città di Wuhan, provincia dell’Hubei, sono state trasferite in un centro locale per il lavaggio del cervello alla fine dei loro quindici giorni di detenzione amministrativa. Le loro famiglie sono all'oscuro del luogo in cui si trovano.

La signora Luo Yuanying e la signora Huang Hongwei, sono state arrestate il 22 febbraio scorso a seguito di una denuncia per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. La polizia non ha informato le loro famiglie degli arresti e ci sono voluti diversi giorni per scoprire che sono state trattenute per quindici giorni nella prigione amministrativa di Erzhigou n. 1 nel distretto di Dongxihu.

Le famiglie delle due praticanti si sono recate al carcere per verificare che le loro care fossero effettivamente detenute lì. I membri dello staff si sono rifiutati di cercare le informazioni per loro, usando la pandemia come scusa.

Il 10 marzo, quando i quindici giorni di detenzione sono scaduti, le famiglie delle due praticanti si sono recate al carcere la mattina presto per riportarle a casa. Verso le 9:00 del mattino sono arrivati anche gli agenti della stazione di polizia di Tangjiajie che le avevano arrestate.

I familiari hanno fatto presente alla polizia di essere determinati a portare le praticanti a casa, ma un ufficiale ha risposto che queste avrebbero dovuto scontare altri sette mesi in un centro di lavaggio del cervello.

Nonostante la forte protesta delle due famiglie e la mancanza di documenti legali adeguati per tale detenzione, la polizia ha comunque portato via le praticanti.

I familiari sono andati alla stazione di polizia di Tangjiajie, cercando di scoprire in quale centro di lavaggio del cervello sarebbero state mandate le loro care, difatto però la polizia li ha fatti aspettare fino alle 23.30 senza fornire alcuna informazione.

La persecuzione passata della signora Luo

Luo lavorava come cassiera per l'amministrazione del distretto di Qiaokou per l'industria e il commercio. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996.

Dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione nel luglio 1999, Luo è andata a Pechino tre volte per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. Per aver sostenuto la sua fede, è stata anche rimossa dal suo posto di lavoro e trasferita in un centro di gestione di immobili residenziali. In seguito è stata costretta al pensionamento anticipato e non le è stato permesso di tornare al lavoro.

Nell'ottobre 2000 la donna è stata arrestata nuovamente per aver fatto degli striscioni del Falun Gong. Nel centro di detenzione femminile della città di Wuhan è stata picchiata, le è stata praticata l’alimentazione forzata, è stata appesa all’insù per tre giorni con i piedi che toccavano appena il suolo. Dopo averla slegata le hanno tenuto le mani ammanettate per altre due settimane. Ha dovuto fare affidamento su una compagna di pratica, che l'ha nutrita e l'ha aiutata a liberarsi. Quando finalmente le hanno tolto le manette, le sue braccia erano gonfie, intorpidite e piene di lividi. Le guardie le hanno confiscato tutti i vestiti, i beni di prima necessità ed il denaro che la sua famiglia le aveva inviato.

Luo è stata poi condannata a due anni di lavori forzati. Una volta le guardie del campo di lavoro l'hanno tenuta in una cella d’isolamento per quattro mesi. L'hanno anche picchiata, nutrita a forza, abusata verbalmente e sottoposta al lavaggio del cervello.

Quando il suo termine è scaduto nell'ottobre 2002, è stata trasferita al centro di lavaggio del cervello di Danshuichi per non aver rinunciato al Falun Gong, dove è stata sottoposta a ulteriori torture tra cui percosse, alimentazione forzata ed è stata riappesa. Una volta è stata costretta a stare in piedi di fronte al muro per sei giorni senza dormire, causandole un grave gonfiore alle gambe.

Alla fine del 2002 le autorità hanno portato la donna al centro di lavaggio del cervello Tangxunhu. Un gruppo di guardie l'ha picchiata, le ha legato mani e piedi, l'ha spinta con la faccia a terra e poi le ha messo una sedia sulla schiena per impedirle di muoversi.

Ad un certo punto le guardie l'hanno tenuta a terra e le hanno ordinato di inginocchiarsi. Quando si è rifiutata di obbedire, l'hanno schiaffeggiata in faccia per mezz'ora. In un'altra occasione le guardie l'hanno tenuta sul tavolo, con una di loro seduta sul suo collo, nel tentativo di costringerla a firmare la dichiarazione di rinuncia alla sua fede. La tortura le ha causato lesioni alle costole e dolore in tutto il corpo.

Oltre a Luo, anche Huang ha scontato un periodo nel campo di lavoro forzato di Hewan, ma i dettagli della sua persecuzione non sono chiari al momento della stesura dell’articolo.