(Minghui.org) Huang Ruiqiu, presentatrice di due programmi popolari a Hong Kong, ha dichiarato che recentemente dei funzionari di polizia in Cina hanno ordinato ai suoi parenti che vivono là di dissuaderla dal continuare le sue trasmissioni, altrimenti sarebbe stata arrestata ai sensi della Legge sulla sicurezza nazionale. A questo proposito Huang ha chiarito che non si sarebbe lasciata intimidire.

Huang Ruiqiu è la presentatrice dei popolari programmi di attualità a Hong Kong “Are You Kidding Me” e “Shishan’s Outlook”

Copertura di notizie di prima linea

In qualità di presentatrice dei programmi di attualità popolari a Hong Kong “Are You Kidding Me” e “Shishan’s Outlook”, Huang è stata sia giornalista in prima linea che conduttrice di programmi dal vivo. Il 31 agosto 2019 è stata testimone degli spari dei poliziotti contro un manifestante nella Baia di Causeway. Nello stesso anno, durante la trasmissione in diretta della Parata di Northpoint del 15 settembre, è stata attaccata da attivisti pro-PCC. In precedenza, durante un'intervista aveva smascherato un falso giornalista inviato dal PCC.

Huang ha rivelato che il 16 marzo 2021 un suo parente di Hong Kong le ha raccontato che un’amica di questi, residente nella città natale di Huang in Cina, era stata convocata alla stazione di polizia e interrogata. La polizia le ha chiesto di lei e l’ha minacciata. La giornalista ha commentato: “Hanno incaricato questa persona di dirmi di non fare il programma. Le hanno ricordato che a Hong Kong ora è in vigore la Legge sulla sicurezza nazionale, sottolineando che avrebbero potuto avvalersene per arrestarmi e hanno aggiunto: ‘I genitori di Huang perderanno la loro figlia e non sarà piacevole’”.

Huang è una praticante della Falun Dafa e poiché la pratica spirituale è perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC), non torna in Cina da molti anni. La persona interrogata dalla polizia era solo un’amica di un suo parente che vive a Hong Kong e non la conosce personalmente. Dal momento che non si conoscono, l’amica non ha potuto dire alla polizia come contattarla. Gli agenti hanno minacciato di trovare i genitori di Huang e di usarli per darle una lezione. La conversazione è stata successivamente inoltrata al parente della giornalista.

Molestata di nuovo

Questa è la terza volta che Huang riceve notizie di molestie da parte della polizia del PCC. Nel 2017 i funzionari hanno fatto pressioni sui suoi parenti in Cina due volte. Hanno affermato di averla vista partecipare a una parata della Falun Dafa a Hong Kong e di aver raccolto informazioni su di lei. Hanno intimato ai suoi parenti di dirle di “non partecipare alle sfilate”.

La giornalista sospetta che il motivo per cui i funzionari la stanno molestando di nuovo dopo quattro anni potrebbe essere legato al programma che ha fatto la scorsa settimana, in cui si denunciava il crimine del prelievo forzato di organi ad opera del PCC. Ha detto: “Questo è il rapporto più approfondito sulle brutalità commesse dal PCC da quando ho iniziato a collaborare con i media”.

Nel programma, Huang ha riprodotto due registrazioni, una delle quali era la testimonianza di un agente di polizia che era presente durante un'operazione di prelievo di organi e l'altra era una conversazione tra Bo Xilai e un diplomatico cinese ad Amburgo, nel 2006 in Germania, in cui Bo ha detto che Jiang Zemin aveva dato l'ordine di rimuovere gli organi dai praticanti della Falun Dafa vivi.

Huang ha detto: “Il PCC ha molta paura di vedere esposti i suoi crimini di genocidio. Il mio programma ha colpito un nervo scoperto, dev’essere per questo che stanno tentando di minacciarmi di nuovo”.

Esporre il male

Da quando è stata approvata la Legge sulla sicurezza nazionale diverse figure di spicco dei media di Hong Kong, tra cui Jess, conduttrice di radio D100, e Tam Tak-chi, presentatore radiofonico, sono state arrestate. Huang, tuttavia, ha sottolineato che non si tirerà indietro poiché è consapevole di non aver fatto nulla di male dicendo la verità. Al contrario, ha scelto di mantenere il suo profilo visibile perché sente di non avere nulla da nascondere e perché sa bene che questo è anche il modo migliore per proteggersi.

Ha aggiunto: “Se i parenti di tutti in Cina vengono minacciati e noi restiamo in silenzio, nessuno si farà avanti e parlerà per la giustizia. Sono adulta e non accetto pressioni... persisterò! Dato che ho scelto di lavorare nei media, salvaguarderò la libertà dei media di Hong Kong e non mi chinerò di fronte alle intimidazioni. Ho il coraggio di continuare a riferire la verità”.

Ha continuato: “È il male quello che ha più paura di essere smascherato. Stare zitti di fronte alle sfide e tirarsi indietro, è ancora più pericoloso. Quindi penso di stare facendo la cosa più giusta. Non sto solo facendo sapere a tutti quanto sia malvagio il PCC, il fatto di esporlo è anche un modo per proteggermi”.

Molte persone nei media, come anche studiosi, hanno espresso preoccupazione per la sicurezza del personale dei media. Il giornalista Ching Cheong ha detto: “In tempi come questi è estremamente importante avere una voce che persegua la verità”.

Li Jie, noto scrittore e critico che vive in America, ha notato le notizie riportate su Epoch Times e NTDTV riguardo alle proteste contro la legge sull'estradizione. Ha detto: “È straordinario che Epoch Times e NTDTV siano scesi in campo nel bel mezzo delle proteste di Hong Kong per diffondere la verità. Li ammiro davvero!”.

Il veterano dei media di Hong Kong, Tsang Waiyin, che ha ricevuto il premio Top Ten Outstanding Young Persons in The World, ha detto: “I media di Hong Kong sono stati messi a tacere in particolar modo ora che il PCC sta rafforzando il controllo. Quando un media è in grado di persistere è ancora più ragguardevole”.

Riguardo al prelievo di organi da persone vive

Un numero di prove crescenti, inclusi rapporti di testimoni e medici cinesi, rivelano che migliaia di praticanti della Falun Dafa sono stati uccisi per i loro organi, che vengono poi venduti ricavandone enormi profitti. Gli autori di questi crimini sono funzionari del PCC che agiscono in collaborazione con chirurghi, autorità carcerarie e ufficiali militari, rendendo così il prelievo degli organi da praticanti ancora in vita un crimine autorizzato dallo Stato.