(Minghui.org) Una cittadina di Yingkou, residente nella provincia del Liaoning, è morta il 4 marzo scorso, meno di sei mesi dopo aver scontato una pena detentiva di cinque anni per aver praticato il Falun Gong. La signora Chen Yongchun aveva cinquant’anni.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che è stata perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal 1999.
Inizio della pratica del Falun Gong
La signora Chen ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 2008, quando aveva trent’anni. All'epoca soffriva di molteplici malattie, tra cui bronchite, insufficiente afflusso di sangue al cervello, spondilosi cervicale e vertigini. Aveva anche sintomi che indicavano che potesse aver avuto un cancro al seno. Uno dei suoi dipendenti nella sua attività di lavaggio a secco le ha presentato il Falun Gong e, poco dopo averlo provato, tutte le sue malattie sono scomparse.
Torturata nel centro di detenzione
Nel 2015, dopo che la Corte Suprema del Popolo ha annunciato che avrebbe accettato tutti i casi ad essa sottoposti, i praticanti del Falun Gong hanno presentato denunce penali contro Jiang Zemin, l'ex capo del PCC che ha ordinato la persecuzione nel 1999. Anche Chen ha presentato la sua denuncia.
Il 19 ottobre 2015 la polizia è andata al suo negozio fingendo di consegnare un pacco e l'ha arrestata. Ha cercato di chiarire la verità sul Falun Gong ed ha esortato gli agenti di polizia a non prendere parte alla persecuzione, ma questi hanno risposto: «Come osi ancora parlarne? Ti stiamo arrestando in modo da poter ottenere un bonus».
Durante il periodo di un anno e sette mesi in cui è stata reclusa nel centro di detenzione della città di Yingkou, le guardie l'hanno trattenuta per tre volte sul letto della morte perché ha gridato «Falun Dafa è buona!»in segno di protesta. È stata lasciata sul letto metallico tutto il giorno e veniva slegata solo quando aveva bisogno di andare in bagno o di mangiare. Le detenute hanno riempito la sua bocca di stracci quando ha gridato di nuovo «La Falun Dafa è buona!». Le guardie hanno anche istigato le detenute a versarle dell'acqua nel naso ed a calpestarle il petto, così è quasi soffocata ed è svenuta.
Ricostruzione della tortura: letto della morte
Ricostruzione della tortura: calpestare il petto
Le guardie impedivano ad altri di parlare con Chen e la rimproveravano costantemente. È stata anche costretta a fare lunghe ore di lavoro non retribuito. Quando si rifiutava di obbedire, le guardie la picchiavano.
Condannata a cinque anni
Chen è stata condannata a cinque anni dal tribunale distrettuale di Bayuquan all'inizio del 2017 e trasferita nella prigione femminile di Shenyang a maggio. Non è stata in grado di parlare il primo giorno in cui è stata portata lì; le guardie hanno pensato che stesse fingendo di essere muta ed hanno istigato le detenute a torturarla.
Dopo un mese di intensa tortura e lavaggio del cervello, è stata assegnata al laboratorio per realizzare prodotti di carta. Lavorava spesso fino a mezzanotte e veniva costantemente picchiata dalle detenute.
Il lavoro straordinario l'ha privata di tutte le sue attività personali. Le lesioni fisiche e mentali dovute alla tortura le hanno fatto perdere peso rapidamente. Era spesso in uno stato di trance ed aveva perso l'appetito. Nel 2019 le è stato diagnosticato il diabete ed è stata ricoverata tre volte, ma le sue condizioni sono peggiorate.
Quando è stata rilasciata, il 18 ottobre dello scorso anno, a suo marito si è spezzato il cuore nel vedere la donna emaciata e smunta che aveva di fronte. Era disorientata, fragile ed incapace di camminare. Nonostante le sue condizioni, la polizia ha continuato a molestarla a casa e lei viveva costantemente nella paura.
Dopo aver lottato con I suoi problemi di salute per meno di sei mesi, è morta in ospedale il 4 marzo scorso.
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