(Minghui.org) La prima parte di questa serie spiega come il Partito Comunista Cinese (PCC) abbia ridotto in schiavitù i cinesi e rubato la ricchezza che avevano creato. Sebbene la Cina sia la seconda economia più grande al mondo, coloro che ne hanno davvero raccolto i frutti sono i funzionari del PCC.

Oltre a sfruttare i cinesi, il PCC ha anche diffuso l’ideologia comunista in tutto il mondo, creando una minaccia alla moralità e ai valori e universali.

Una guerra senza limiti

Nel 1999 l’esercito del PCC ha introdotto per la prima volta il concetto di “guerra senza limiti” come strategia a lungo termine contro gli Stati Uniti e, più in generale, contro l’Occidente.

A differenza della guerra tradizionale, che si concentra sulle azioni militari e riduce al minimo le vittime civili, il concetto di guerra senza lmiti comprende tutti i mezzi possibili: include la guerra tradizionale, le guerre commerciali, gli attacchi terroristici, i danni ecologici, attacchi informatici, l’esaurimento delle risorse, l’infiltrazione nei media, la manipolazione finanziaria e culturale.

In altre parole, il PCC vede ogni ambito della società come un’ambiente di guerra.

Come il PCC utilizza le aziende occidentali a proprio vantaggio

In primo luogo, il PCC attira le aziende occidentali creando l’illusione che sia più facile fare soldi in Cina che nei propri Paesi, dove i governi e il settore privato sono separati e la concorrenza ne è una parte fondamentale. I governi occidentali regolano le industrie ma non intervengono nelle operazioni commerciali del settore privato. Ci sono anche i media indipendenti che aiutano a monitorare comportamenti sleali.

In Cina, tuttavia, il PCC è sia giocatore che arbitro; il governo possiede e controlla molte imprese che costituiscono la maggior parte dell’economia cinese. Le imprese private possono operare solo in quelle aree che non sono essenziali per l’economia. Inoltre, tutti i media sono di proprietà o controllati dal PCC e dicono tutto ciò che il PCC vuole che le persone sentano.

Anche le società straniere sono costrette a rinunciare ai propri principi. Corrompono i funzionari del PCC con la scusa di “seguire la cultura locale”, ignorano le violazioni dei diritti umani del regime e traggono vantaggio dalla schiavitù del popolo cinese da parte del PCC, mentre l’ambiente del Paese viene distrutto. Di tanto in tanto, devono anche parlare a nome del PCC nei loro Paesi.

Molte di queste aziende straniere scoprono che il periodo d’armonia con il PCC è di breve durata. Il PCC non darà loro i soldi per sempre; il suo vero obiettivo è dominare il mondo e arricchirsi. Questo può essere fatto solo attraverso le società cinesi, sulle quali ha il pieno controllo.

Un modo in cui il PCC offre alle aziende cinesi un vantaggio nella concorrenza globale è facilitando il furto della proprietà intellettuale. Le aziende occidentali sono costrette a trasferire le loro proprietà intellettuali, i processi di produzione e altre informazioni ai loro partner cinesi, in cambio della promessa del PCC di aiutarle a generare profitti. Le aziende cinesi iniziano quindi a produrre gli stessi prodotti a un costo inferiore e si impossessano del mercato, il tutto con un investimento minimo nella ricerca e sviluppo.

Trent’anni fa, il PCC ha utilizzato questa tattica per coinvolgere produttori giapponesi e coreani di lavatrici, asciugatrici e televisori. Dopo aver appreso le loro tecnologie, i marchi cinesi li hanno cacciati dalla Cina e hanno iniziato a competere con loro nel mercato globale.

Far ricadere l’onere finanziario sui cinesi

Per aiutare le proprie aziende a vincere nel mercato internazionale, il PCC fa ricadere i costi sul popolo cinese.

Ad esempio, Huawei vende alle società occidentali il 40% delle stazioni base di rete e le apparecchiature di rete 5G. Quando Huawei firma un contratto con un cliente internazionale, la China Development Bank di proprietà statale offre un prestito all’acquirente e trasferisce immediatamente il denaro a Huawei. Se il cliente non può rimborsare il prestito, Huawei non subisce la perdita. Piuttosto, la China Development Bank cancella la perdita, facendola ricadere la perdita sul popolo cinese.

Nel 2016 Huawei ha registrato un utile netto di 47,5 miliardi di yuan (circa 7,2 miliardi di dollari), ma la China Development Bank ha registrato una perdita di 82,8 miliardi di yuan (circa 12,6 miliardi di dollari). Tra il 2013 e il 2017 la banca ha perso 257,3 miliardi di yuan (circa 39,2 miliardi di dollari) mentre i profitti di Huawei hanno continuato a crescere. Questo tipo di sostegno da parte di una banca statale è un vantaggio che le aziende occidentali non potranno mai avere.

Il PCC spinge Huawei nel mercato internazionale perché ha bisogno che l’azienda spii le telecomunicazioni di rete come parte della propria guerra senza limiti e guerra dell’informazione contro il mondo. Huawei aiuta il PCC a monitorare e rubare le informazioni da persone sia all’interno della Cina, sia nel resto del mondo.

Gli alleati del PCC

Per vincere in questa guerra senza limiti, il PCC ha reclutato le élite globali come parte della sua strategia del fronte unito. Attira i leader di vari settori: politico, economico, culturale, dell’istruzione e dei media, con denaro, titoli finanziari e anche con prestazioni sessuali che possono essere utilizzate come ricatto.

In cambio, alcuni leader politici e imprenditoriali lodano il PCC e incoraggiano i loro governi a collaborare con il regime comunista in nome della globalizzazione. Inoltre, chiudono un occhio di fronte alle sue violazioni dei diritti umani, all’intimidazione delle società occidentali, alle infiltrazioni nei Paesi occidentali e alla persecuzione delle minoranze etniche e religiose. L’elenco include anche il crimine più malvagio contro l’umanità: il prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza ancora in vita, per lo più praticanti del Falun Gong ma anche Uiguri e altri gruppi minoritari.

La lotta di Trump contro il PCC

Gli Stati Uniti non si sono destati fino a quando Donald Trump non è diventato presidente nel 2016.

Come altri Presidenti degli Stati Uniti, inizialmente Trump sperava che il PCC onorasse le sue promesse al mondo come l’apertura del mercato cinese; promessa siglata quando si è unito all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2000. Attraverso i negoziati sperava di cambiare il comportamento del PCC e avviare un cambiamento strutturale in Cina, in modo che potesse seguire le regole del mercato capitalista e diventasse un attore leale. Ciò avrebbe portato un grande beneficio al popolo cinese e al mondo.

Ma quel cambiamento strutturale richiede che il PCC rinunci alla sua unica prerogativa, quella di schiavizzare i cinesi e, forse cosa più importante, di perdere il proprio potere.

Non importa quante promesse faccia al mondo, il PCC non le onora. Nella guerra commerciale USA-Cina, ha giocato molte tattiche da furfante. Ha accettato le condizioni commerciali ma, in seguito, le ha completamente ignorate. Alla fine, il 15 gennaio 2020, Trump ha costretto il PCC a firmare un accordo commerciale.

Tuttavia, quello che Trump non sapeva quando hanno firmato l’accordo era che il PCC stava nascondendo l’epidemia di COVID-19, in Cina. Quindi la pandemia si è diffusa e l’economia e il commercio mondiale sono stati trascinati verso il basso, rendendo inattuabile l’accordo commerciale USA-Cina.

L’amministrazione Trump ha iniziato a rendersi conto della vera natura del PCC e della minaccia che rappresenta per il mondo. Successivamente ha preso una posizione molto più dura contro il regime comunista. Negli Stati Uniti, gli alleati del PCC che stavano raccogliendo denaro dalla Cina, hanno risentito della lotta di Trump, e a loro volta hanno favorito un candidato “moderato” alla presidenza nelle elezioni del 2020.

Come il mondo può vincere contro il PCC

Le élite statunitensi che hanno sostenuto il PCC dovrebbero rendersi conto che il Partito non ha intenzione di essere loro amico per sempre, come ha dimostrato la Storia.

Durante la guerra civile cinese dal 1946 al 1949, il PCC ha formato un fronte unito assieme a imprenditori, studiosi e altri partiti politici. Tuttavia, dopo aver preso il potere, il PCC si è subito rivoltato contro quei gruppi: ha eliminato (anche fisicamente) la classe capitalista, ha messo la museruola agli studiosi e ai partiti politici e ha rinchiuso molti intellettuali nei campi di lavoro.

Di solito, in Cina, i più grandi uomini d’affari non hanno successo a lungo. Ogni pochi anni, il governo ne abbatte un gruppo, accusandoli di corruzione e confiscando i loro beni.

Il PCC non ha mai rispettato i diritti umani. Il suo obiettivo è conquistare il mondo e distruggere tutta l’umanità attraverso una guerra senza restrizioni, inclusa la distruzione della nostra moralità.

Al contrario, i Paesi occidentali rispettano i diritti umani e la proprietà privata, diritti che la Costituzione degli Stati Uniti definisce “diritti inalienabili”. Rinunciare ai nostri principi per aiutare il PCC distruggerà i nostri valori universali e renderà tutti, compresi noi stessi, vulnerabili e soggetti alla persecuzione del PCC. Fuori dalla Cina, tutti, indipendentemente dal proprio schieramento, dovrebbero rendersi conto della minaccia che rappresenta il PCC e del pericolo di fare accordi con il più grande autore di crimini contro l’umanità.

Nel Manifesto comunista, Karl Marx si è riferito al comunismo come a uno spettro che si aggira per l’Europa. Ora che lo spettro comunista ha diffuso la sua ideologia e il suo controllo nel mondo, ogni essere umano deve affrontare domande cruciali: come possiamo distinguere il bene dal male? E come possiamo sostenere il bene e resistere al male?

La risposta sta nel nostro ritorno ai valori tradizionali, nel sostenere la nostra moralità e nell’avvio di una ricerca spirituale. Il nostro scopo in questo mondo non è solo cercare guadagni e godimento materiali; più importante è la necessità di arricchimento spirituale e di illuminazione. Solo allora dimostreremo al Creatore che l’America e il resto del mondo meritano di essere benedetti dal divino. Solo allora avremo la forza di vincere contro il PCC.