(Minghui.org) Una donna residente a Chongqing è stata imprigionata due volte, per un totale di undici anni, a causa della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Quando Yang Longmei è stata rilasciata, dopo il secondo periodo di detenzione, soffriva di un disturbo mentale e non si ricordava le cose. Era anche emaciata, con la schiena storta e l'andatura traballante.

Yang, di settantaquattro anni, lavorava presso la fabbrica Xingxin nel distretto di Qijiang, a Chongqing. Nel dicembre 2001, poiché ha perseverato nella pratica del Falun Gong, è stata condannata ad otto anni di prigione in seguito al suo primo arresto, ed a tre anni di prigione nel 2017.

Durante la detenzione l’erogazione della sua pensione è stata sospesa. Dopo numerosi appelli, ora le vengono concessi 1.000 yuan (circa 155 euro) al mese, appena sufficienti per tirare avanti. Viene inoltre costantemente molestata e monitorata dal suo comitato residenziale.

Due arresti e tre anni di reclusione

Nel marzo 2017 la donna è stata denunciata alle autorità mentre informava la gente sulla persecuzione del Falun Gong in un grande magazzino della città di Ganshui. Gli agenti della stazione di polizia locale sono intervenuti e l'hanno arrestata ed interrogata. Poi hanno fatto irruzione nella sua abitazione e l'hanno perquisita, confiscandole i libri del Falun Gong, il telefono cellulare ed altri effetti personali.

In seguito è stata trasferita al centro di detenzione di Jiangjin. Dopo quindici giorni di detenzione, le si è alzata la pressione ed è stata portata nell'ospedale della prigione della vicina contea di Tongzi, situata nella provincia del Guizhou. Dopo essere stata trattenuta per sei mesi di ospedale senza spiegazioni, per protesta ha iniziato uno sciopero della fame e pochi giorni dopo è stata rilasciata.

Yang si è recata presso il dipartimento di polizia del distretto di Qijiang per chiedere la restituzione dei suoi beni confiscati. La polizia le ha detto che le avrebbe mandato le sue cose a casa, invece è stata arrestata di nuovo qualche giorno dopo mentre passeggiava, dopo cena.

La donna è stata portata nuovamente al centro di detenzione di Jiangjin e quindici giorni dopo è stata condannata a tre anni da scontare nella prigione femminile di Zouma a Chongqing.

Poiché si è rifiutata di rinunciare al suo credo, è stata torturata e costretta a partecipare a sessioni quotidiane di lavaggio del cervello. È stata spesso privata del sonno e le è stato negato l'uso del bagno. Durante l'inverno non le è stata fornita idonea biancheria per il letto. Suo figlio è stato costretto a ripudiarla e la sua salute è peggiorata così tanto che, ad un certo punto, non riusciva ad alzarsi da sola.

Al momento del suo rilascio soffriva di perdita di memoria e di un disturbo mentale. Era emaciata, con la schiena storta e l'andatura traballante. La sua altezza si è ridotta da cinque piedi e tre pollici (circa 160 centimetri) a cinque piedi (152 centimetri).

Ora, dopo la sospensione della pensione, riceve un sussidio mensile di soli 1.000 yuan (circa 128 euro).

Detenzione e lavaggio del cervello

Nel dicembre 2001 Yang è stata arrestata per la prima volta. Nel febbraio 2002, dopo tre mesi nel centro di detenzione della contea di Qijiang, la polizia l'ha costretta assieme ad altri due praticanti a sfilare con i criminali per umiliarla.

Yang è stata successivamente condannata ad otto anni da scontare nella prigione femminile di Yongchuan a Chongqing, dove è stata costretta a svolgere mansioni pesanti. Nonostante soffrisse di ipertensione, è stata costretta a portare borse di perline che pesavano più di 100 libbre (circa 45 chilogrammi).

Il 5 maggio 2009 è stata rilasciata. Non ha ricevuto alcuna pensione durante la sua prigionia, ed in seguito non è stata risarcita.

Nel gennaio 2011 è stata condannata ad un anno di lavori forzati per non aver rinunciato alla sua fede ed è stata rilasciata sulla parola per un problema di salute.

L'8 agosto 2011 è stata portata con la forza in un centro per il lavaggio del cervello ed è stata minacciata di dover svolgerelavoro forzato.

Il 13 luglio 2012 più di una dozzina di agenti in borghese l'hanno arrestata nuovamente. È stata trasferita in un centro per il lavaggio del cervello nel distretto Yubei di Chongqing dove è stata trattenuta per due mesi.