(Minghui.org) Tra le 12:00 e le 20:00 dell'11 aprile scorso, nove persone residenti a Qingyuan, nella provincia del Guangdong, sono state arrestate per la loro fede nel Falun Gong, una disciplina spiritualeperseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

I praticanti sono: la signora Tang Rongzhu, Huang Zengyou (sesso sconosciuto), Liu Yuxiu, Lai Chengmei, Shao Yanfang, Lai Lanying, Lan Qiuxiang, Deng (nome e sesso sconosciuti) ed una donna di nome Hua (cognome sconosciuto). Nella struttura di detenzione dove sono stati portati, hanno visto altri due praticanti, uno dei quali sanguinava dalla testa. Non è chiaro quando siano stati arrestati gli altri due. I nove, arrestati lo stesso giorno, sono stati tenuti in stanze separate e sottoposti ad esami fisici completi. È stato anche ordinato loro di leggere frasi a caso, probabilmente per registrare le loro voci. La polizia ha misurato loro l'altezza e li ha fotografati di fronte, dietro, a sinistra ed a destra. I funzionari hanno ordinato loro di firmare una grossa pila di documenti, dei quali non se ne conosce il contenuto.

Tang, Huang, Liu e Deng sono stati rilasciati il giorno dopo. Lai Chengmei e Shao si trovano ora nel centro di detenzione della contea di Yangshan mentre Lai Lanying, Lan e Hua sono stati trasferiti nel carcere della città di Lianzhou.

Un totale di trentadue agenti di polizia si sono recati a casa di Shao, con un autobus e diverse auto della polizia. Lei era in procinto di cenare con la figlia di tredici anni ed il figlio di undici. Gli agenti hanno bussato alla porta, e quando lei si è rifiutata di aprire, hanno continuato a staccare e riattaccare la corrente, facendo spegnere ed accendere le luci terrorizzando i suoi figli.

Dopo un'ora di colpi incessanti, la polizia ha minacciato di sfondare la porta se la donna non avesse aperto. Allora lei è scesa al piano di sotto ed ha aperto la porta. Gli agenti che si sono precipitati dentro, hanno tentato di metterle un cappuccio nero in testa e di riempirle la bocca con uno straccio, ma i suoi figli li hanno fermati. La polizia l'ha ammanettata e portata via. Le hanno confiscato il computer, la stampante, cinque cellulari, i libri del Falun Gong, un tagliacarte ed una scatola di carta per la stampante.

Quando suo marito, che quella sera si trovava fuori con gli amici, ha saputo dell'incidente ed è corso a casa, la polizia non ha permesso alla figlia di aprirgli la porta. È dovuto rimanere fuori ad aspettare e, verso mezzanotte, ha visto la moglie portata via dagli agenti.

Sia il marito che la figlia sono stati convocati alla stazione di polizia, il giorno dopo, per essere interrogati.

La signora Liu è stata ammanettata e costretta ad indossare una maschera e non è stata in grado di parlare durante l'arresto. Non è chiaro se la polizia le abbia tappato la bocca ed abbia usato la maschera per coprirla.

Gli agenti hanno messo un cappuccio nero anche sulla testa di Lai Chengmei, quando l'hanno arrestata ed ammanettata.