(Minghui.org) La polizia di Shanghai, con il pretesto di impedire ai portatori asintomatici di diffondere il coronavirus, ha recentemente raccolto con la forza un campione di sangue da una donna disabile.

Il 27 aprile scorso quattro agenti della stazione di polizia di Ganquan e dell'ufficio di sicurezza interna di Shanghai hanno bussato alla porta della signora Wu Xiaojie che, essendo rimasta paralizzata un anno fa, non è stata in grado di aprire la porta, di conseguenza la polizia ha ordinato ad un fabbro di aprirla.

Sapendo che la polizia l'aveva presa di mira per la sua fede nel Falun Gong, Wu ha esortato gli ufficiali a non seguire il regime comunista cinese nel perseguitarla. Durante la visita la polizia ha insistito nel prelevarle un campione di sangue, dicendo che era necessario eseguire alcuni test per evitare che persone asintomatiche diffondessero il virus. Wu ha spiegato agli agenti che era da più di un anno che non usciva di casa. La polizia le ha risposto che avevano ancora bisogno di un campione di sangue perchè suo figlio, che vive con lei, esce ancora per frequentare il college. La polizia ha filmato l'intero processo.

Secondo i praticanti del Falun Gong di Shanghai, di recente i funzionari della stazione di polizia di Ganquan hanno prelevato con la forza campioni di sangue da diversi praticanti locali. Ad alcuni di loro è stato anche ordinato di firmare delle dichiarazioni di rinuncia alla loro fede e, quando hanno rifiutato, gli ufficiali hanno falsificato le loro firme, e firmato le dichiarazioni per loro.

Nel 2012, prima che Wu iniziasse a praticare il Falun Gong, era costretta a letto a causa di un incidente d'auto. Questo le aveva fatto perdere la speranza di vivere, portandola quasi al suicidio. É solo grazie al suo giovane figlio che è riuscita a sopravvivere. La pratica del Falun Gong non solo le ha permesso di riacquistare la salute, ma l'ha anche aiutata a diventare più ottimista e positiva nell'affrontare le difficoltà della vita.

Poiché Wu si sentiva obbligata a condividere la sua esperienza affinché più persone potessero beneficiare della pratica, durante il suo tempo libero spesso usciva per distribuire materiale informativo sul Falun Gong. Nel 2014 ha consegnato alcuni materiali ad un ufficiale in borghese ed è stata arrestata, poi è stata interrogata alla stazione di polizia di Ganquan per oltre sei ore e successivamente è stata rilasciata su cauzione.

Nel 2019, dopo che suo marito è morto improvvisamente, la sua famiglia le ha chiesto di vendere la loro casa per ottenere una parte della sua proprietà. Suo figlio frequentava ancora il college, per cui la pressione subita da Wu ha messo a dura prova la sua salute costringendola a letto e da allora non è più uscita di casa, ma le autorità non hanno mai smesso di molestarla.

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