(Minghui.org) Dallo scorso anno il Partito Comunista Cinese (PCC) sta conducendo la cosiddetta campagna di molestie "zero-out", che mira a costringere tutti i praticanti della Falun Dafa, sulla lista nera del governo, a rinunciare alla loro fede. I dipartimenti di polizia, i luoghi di lavoro ed i comitati residenziali di strada ricorrono a varie tattiche per cercare di ingannare i praticanti della Dafa.

Dallo scorso mese di marzo i praticanti che lavorano presso l'impianto di produzione di petrolio di Gudao della Sinopec Shenli Oilfield, situato nella città di Dongying, provincia dello Shandong, sono stati presi di mira nell'ambito della campagna "zero-out".

Il comitato aziendale del PCC, l'ufficio delle petizioni ed il sindacato dei lavoratori hanno organizzato incontri congiunti con i praticanti, sia attuali dipendenti che pensionati, per lo più in presenza della polizia. Durante gli incontri, i praticanti sono stati minacciati di licenziamento, di detrazioni dallo stipendio e perdita dei bonus, o di ostacolare i loro figli nella ricerca di un lavoro o di una promozione, se si fossero rifiutati di rinunciare alla loro fede nel Falun Gong. Ad alcuni praticanti è stato chiesto di consegnare le loro carte d'identità. È stato chiesto loro di firmare una dichiarazione, promettendo che non avrebbero praticato il Falun Gong o distribuito opuscoli informativi al pubblico. Se un praticante si rifiutava di collaborare, le autorità facevano pressione sui suoi familiari, costringendoli a firmare, per loro conto, la dichiarazione.

L'8 marzo, Wang Dehong, dipendente del Centro Servizi Iniezione Vapore, è stato monitorato dai suoi colleghi. I dirigenti dell'azienda hanno limitato i suoi spostamenti, al fine di costringerlo a firmare dichiarazione di garanzia preparata.

La mattina del 15 marzo scorso, dopo ore che vari dirigenti del Gudao Oil Production Plant avevano visitato il dipartimento di polizia, al Jindao Hotel di proprietà dell'impianto petrolifero, è stato ordinato di installare sistemi di monitoraggio mobili in due sale riunioni, con la capacità di memorizzare video di sorveglianza fino ad una settimana.

Nelle due settimane successive, a molti praticanti del Falun Gong è stato ordinato di recarsi all'hotel. Diversi cosiddetti esperti, tra cui Wang Zhiqiang e Wang Shiyong, sono stati assunti per fare loro il lavaggio del cervello, costringerli a rinunciare al Falun Gong e firmare le dichiarazioni di garanzia preparate. L'ufficio 610 della Gudao Oil Production Plant ha dato istruzioni, a tutte le società controllate, di perseguitare i praticanti del Falun Gong. Il 1° aprile Li Bin è stato sospeso dal lavoro, è stato messo in isolamento e costretto a copiare la storia del Partito comunista cinese. Gli è stato detratto il bonus mensile ed i funzionari l'hanno minacciato che avrebbe affrontato punizioni ancora più severe, se si fosse rifiutato di firmare la dichiarazione di garanzia.

Il 21 aprile la signora Chen Hailing è stata licenziata per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong. Ciò nonostante le è stato chiesto di presentarsi in azienda ogni giorno. Anche in queste condizioni, la donna ha continuato a svolgere il suo lavoro, senza lamentarsi.

E' stato riferito che il personale competente avrebbe ricevuto ricompense in denaro per ogni praticante che avesse firmato la dichiarazione di garanzia durante la campagna "zero out". I praticanti che si sono rifiutati di partecipare al lavaggio del cervello, sono stati considerati come assenti dal lavoro.

Informazioni di contatto dei responsabili delle persecuzioni:

Yang Xiuwen ("), capo del Gudao Oil Production Plant 610 Office: +86-18562006906, +86-546-8890186 (Casa)

Zhao Guojie ("), vice capo dell'Ufficio 610: +86-546-8886221

Bi Liguo ("), capo dell'ufficio ricorsi dell'impianto: +86-546-8886221, +86-18654600970

Feng Yongcheng ("), presidente del sindacato dei lavoratori: +86-546-8899566

Sun Xiaobin ("), vice segretario del Comitato del Partito: +86-546-8895168

(Altre informazioni sui colpevoli sono disponibili nell'articolo originale cinese).