(Minghui.org) Per ventinove giorni, mentre era detenuto per la sua fede nel Falun Gong, Li Hongwei è stato sottoposto a brutali torture e nutrito a forza con latte altamente salato, di conseguenza la sua salute è stata gravemente danneggiata. Mentre era in libertà condizionata ha lottato per più di tre anni contro il diabete ed altri problemi di salute ed è morto l'8 giugno scorso, aveva cinquantotto anni.
Li Hongwei prima della persecuzione
Foto di Li Hongwei scattata il 30 dicembre 2017, tre giorni dopo il suo rilascio in libertà vigilata
Li era un ex impiegato dell'ufficio immobiliare della città di Shenyang. Nel 1998 ha iniziato a praticare il Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione ed è subito guarito dal diabete e dai problemi al fegato. Nonostante un anno dopo il regime comunista cinese bbia ordinato la persecuzione del Falun Gong, non ha mai vacillato nella sua fede; nel 2006 è stato condannato ad un anno di lavori forzati ed a quattro anni e mezzo di prigione dopo il suo arresto nel 2016.
Torturato dalla polizia
Nell'ottobre 2006 Li è stato arrestato da agenti della stazione di polizia di Shandongmiao ed è stato condannato ad un anno nel campo di lavoro forzato di Shenxin. Durante il periodo è stato anche portato al centro di lavaggio del cervello di Zhangshi e gli è stato ordinato di rinunciare al Falun Gong.
Il 26 giugno 2016 Li è stato arrestato di nuovo mentre stava pubblicando informazioni sul Falun Gong. Verso le 18:00 gli ufficiali della stazione di polizia di Wusan l’hanno spogliato e messo in una piccola gabbia di metallo.
Zhou Xu, il vice capo della stazione di polizia, gli ha legato le caviglie ad una sedia di ferro, allo schienale della quale ha anche legato il suo torso e poi gli ha coperto il naso e la bocca con del nastro adesivo rendendogli difficile la respirazione. Non gli è stato permesso di usare il bagno dalle 20:00 fino a dopo le 23:00.
Illustrazione della tortura: chiuso in una gabbia di metallo
La mattina seguente gli agenti l’hanno ammanettato ed incatenato mentre era ancora in mutande e l’hanno spinto dentro un furgone della polizia. Un ufficiale l’ha buttato fuori dopo essersi accorto che era un furgone sbagliato, ma Li è caduto a terra battendo la testa ed ha riportato escoriazioni sulle gambe e sulle braccia.
Gli agenti l’hanno trasferito su un altro furgone e l’hanno portato nella sua comunità residenziale e, poiché si è rifiutato fornire il suo indirizzo, gli hanno fatto fare il giro di tutti gli edifici.
Il comandante della squadra ha ordinato a quattro agenti di rimanere all'interno del furgone e di sorvegliare il praticante mentre lui saliva al piano superiore per capire quale fosse il suo appartamento; gli ha rubato la chiave di casa e ha provato tutte le porte. Quando finalmente ha trovato quella giusta ha chiamato un agente per perquisire ogni stanza.
Il praticante è stato costretto a terra dagli agenti che gli hanno tappato la bocca e l’hanno picchiato prendendolo a calci e gli hanno messo in bocca l'imbottitura del materasso. Uno degli agenti soprannominato "Tigre" l’ha brutalmente picchiato fino a farlo delirare; le lenzuola erano intrise di sangue.
L’hanno spogliato nudo, gli hanno legato le gambe e le ginocchia, l’hanno costretto ad accovacciarsi e l’hanno legato.
Rievocazione della tortura: piegato e legato
Gli ufficiali l’hanno avvolto in un lenzuolo, l’hanno messo su una tavola di legno, trascinato nell'ascensore e portato fin dentro al furgone.
All'arrivo alla stazione di polizia l’hanno gettato a terra come se stessero scaricando un pacco e l’hanno trascinato dentro l'ufficio; il suo corpo era pieno di escoriazioni.
Li si è rifiutato di rispondere all'interrogatorio, così gli ufficiali hanno acceso un ventilatore e gliel’hanno puntato addosso.
Dopo che ha gridato: “La Falun Dafa è buona! Verità, Compassione e Tolleranza sono buone!” gli ufficiali gli hanno tappato la bocca e le narici con del nastro adesivo e l’hanno legato mentre era piegato, il praticante è quasi soffocato e la sua faccia è diventata bluastra; un ufficiale se n’è accorto ed ha aperto una piccola fessura per permettergli di respirare.
Gli agenti sono andati a dormire e hanno lasciato un assistente a sorvegliarlo; non è stato liberato finché non ha chiesto di usare il bagno, ma non poteva camminare ed ha dovuto strisciare lentamente verso la toilette.
Alle 2:00 è stato portato al centro di detenzione dell’Hunnan.
Nutrito a forza con sale per un mese
Tre giorni dopo che è stato portato al centro di detenzione di Hunnan è stato torturato e ferito così gravemente che il personale ha dovuto portarlo all'ospedale generale militare dello Shenyang, dove gli sono state fatte iniezioni intravenose. Al suo ritorno al centro di detenzione alcuni prigionieri senza formazione medica hanno continuato a fargli le flebo mentre era legato ad una sedia.
Un giorno la flebo di una sacca da 500 ml era stata somministrata alle 9:00 del mattino, ma verso le 19:00 non era ancora finita così un detenuto di nome Ji Peng ha schiacciato la sacca cercando di iniettare il liquido nel suo corpo più velocemente.
Per protesta Li ha sostenuto uno sciopero della fame, ma il personale l’ha portato all'ospedale centrale dell’Hunnan e lo ha sottoposto ad alimentazione forzata. La guardia Yu Shenqiao si è seduta sulle sue manette e l’ha preso a schiaffi. Wang Shiqiang, il vice capitano, gli ha gridato: “Non mangi? Ora aggiungiamo il sale al latte per vedere se lo bevi o no”.
Mentre tornava verso il centro di detenzione ha vomitato il latte ed è svenuto, tutte le guardie l’hanno insultato ripetutamente.
Arrivato al centro è stato scaraventato sul pavimento mentre il capitano Zhao Zhisheng l’ha afferrato per i capelli e gli ha calpestato le dita dei piedi. Zhao gli ha gridato di nuovo: "Stai mangiando o no?” mentre gli ha strappato una manciata di capelli.
Durante una visita della sua famiglia, i parenti sono stati testimoni di una delle sessioni di alimentazione forzata. Da quel giorno in poi è stato sottoposto nuovamente ad alimentazione forzata brutale: i detenuti lo tenevano fermo prima che gli venisse inserito un tubo nello stomaco attraverso il naso. L'interno del suo naso e l'esofago erano gravemente irritati. Mentre veniva trascinato nella sua cella ha lasciato una striscia di macchie di sangue; a volte vomitava sangue dappertutto nella sua cella.
Ogni volta che Li veniva alimentato a forza il vice capitano Wang Shiqiang era presente e lo prendeva a calci o lo insultava.
La ripetuta alimentazione forzata gli ha causato un forte gonfiore al naso ed alla gola, fino a che è diventato impossibile alimentarlo forzatamente, così le guardie hanno dovuto riportarlo all'ospedale dove è stato ammanettato ed incatenato. Il capitano ha continuato a calpestargli il viso ed il petto nonostante le sue condizioni, inoltre l’hanno minacciato di picchiarlo a morte se avesse gridato "la Falun Dafa è buona" per protestare.
Durante i cinquantatré giorni di sciopero della fame, per ventinove giorni consecutivi in cui è stato alimentato a forza con latte altamente salato, che gli ha causato una grave costipazione; il suo addome era duro al tatto e gli faceva male, doveva estrarre le feci a mano ed il suo ano era sanguinante.
Torturato in prigione
Il 3 agosto 2016, due settimane dopo che è stato processato dal tribunale del distretto dell’Hunnan, il giudice l’ha condannato a quattro anni e mezzo con una multa di 10.000 yuan (circa 1.300 euro).
Il 10 ottobre 2016 Li è stato portato alla prigione di Benxi, è stato assegnato all'ottavo braccio e gli è stato ordinato di fare lavori non pagati dalle 6:30 alle 18:30.
Il 25 ottobre, mentre era seduto sul suo letto, un detenuto di nome Zheng Zhong gli ha detto di alzarsie gli ha dato uno schiaffo in viso: “Ti sto picchiando per conto del governo, questo è il diritto che il governo mi ha dato”, gli ha detto.
A causa della stanchezza non riusciva a tenere gli occhi aperti mentre lavorava. Quando la guardia Chen Geng l’ha visto, si è avvicinato e gli ha dato uno schiaffo tanto forte da stordirlo; si è girato ed ha visto Chen in piedi dietro di lui che rideva e gli ha detto che non gli era permesso dormire mentre lavorava. Questo incidente gli ha causato stress psicologico e spesso temeva che le guardie stessero per picchiarlo.
La sera del 24 novembre quando la guardia Chen era in servizio, ha ordinato a Li di recitare le regole della prigione, ma il praticante si è rifiutato di obbedire e Chen l’ha colpito con dei bastoni elettrici fino a quando non riusciva più a stare in piedi.
Dopo un breve momento di recupero, Li è tornato barcollando nella sua cella ed è svenuto dopo essere strisciato sul suo letto. Da allora la sua salute ha cominciato a declinare ed il suo diabete, che era stato curato con la pratica del Falun Gong, ha ricominciato a manifestarsi; spesso aveva le vertigini e soffriva di vista offuscata e di dolori al petto.
Il 28 dicembre il praticante è stato di nuovo picchiato dalla guardia Chen. Dopo essere tornato dal lavoro, ha sofferto di intense vertigini e dispnea, si è sdraiato sulla macchina e non riusciva a muoversi. Il giorno dopo i suoi occhi hanno cominciato a sanguinare ed i suoi dolori al petto sono peggiorati.
Il 23 marzo 2017, poiché Li insisteva che non avrebbe recitato le regole della prigione, Chen gli ha ordinato di andare in un magazzino dove non erano presente telecamere di sorveglianza ed altre due guardie, Jiang Tiemin e Hui Wang, così come il detenuto Tang Yichang, erano presenti.
Sentendosi stordito non riusciva a stare in piedi e si è seduto. Chen si è messo dietro di lui e ha raschiato il suo tacco destro contro la sua spalla sinistra. La punta della scarpa ha sfregato contro la sua tempia, poi Chen ha raschiato il suo addome mentre il praticante non riusciva neanche a stare seduto.
Chen ha ripetuto il trattamentoe, dopo aver finito, è andato di fronte al praticante e gli ha detto: “Non ho niente in comune con te di cui parlare”.
Dopo la tortura Li non riusciva alzarsi, né a parlare.
L’8 maggio 2017 la sua vista continuava a diminuire e non riusciva a finire la quota di lavoro in tempo, così ed è stato schiaffeggiato in viso dalla guardia Ning Tianliang .
Vedendo che era veramente stordito le guardie l’hanno portato all'ospedale il giorno stesso e hanno scoperto che la sua pressione sanguigna era pericolosamente alta. Per i due giorni successivi l’hanno riportato in ospedale e gli hanno misurato la glicemia; i risultati hanno mostrato che il suo livello di glucosio nel sangue a digiuno era fino a 360 mg/dl, mentre il range normale è tra 70 e 128 mg/dl.
Il 21 settembre 2017, dopo che la sua famiglia gli ha fatto visita, è stato portato fuori da due persone. La gamba destra dei suoi pantaloni era arrotolata e c'era una grande pustola sul polpaccio destro che era viola e nera e la sua vista era così scarsa che, anche con il viso contro il vetro divisorio, non era in grado di vedere chiaramente il membro della sua famiglia che lo fronteggiava dall'altra parte.
Il grave diabete l’ha portato a rimanere pesantemente stordito, emaciato e debole, ha sviluppato una paralisi sul lato destro del corpo e sentiva costantemente sete.
Il 27 dicembre 2017 Li è stato rilasciato per motivi di salute, ma la sua salute ha continuato a peggiorare ed è morto tre anni e mezzo dopo, l'8 giugno di quest’anno.
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