(Minghui.org)Prima della recente Giornata Internazionale delle Nazioni Unite a sostegno delle vittime della tortura del 26 giugno, i praticanti del Falun Gong hanno organizzato numerosi eventi per mettere in evidenza la persecuzione del Falun Gong che dal 1999 è ancora in atto in Cina.

Il 20 giugno, i praticanti di Auckland, in Nuova Zelanda, hanno tenuto una manifestazione in Queen Elizabeth Square, chiedendo la fine della persecuzione dei praticanti del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC).

All'evento sono intervenuti diversi dignitari del governo che hanno parlato a sostegno dei praticanti. Il primo ministro Jacinda Ardern e l'On. Marama Davidson, primo ministro per la prevenzione della violenza familiare e sessuale, hanno inviato lettere di sostegno all'evento.

Il PCC con la sua brutalità ha violato la Dichiarazione delle Nazioni Unite, il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre leggi sui diritti umani.

Quasi cento metodi di tortura

Il PCC ha iniziato a sopprimere il Falun Gong nel luglio 1999. Il suo ex leader Jiang Zemin, che ha lanciato la persecuzione, ha emesso direttive per "diffamare la reputazione [dei praticanti del Falun Gong], mandarli in bancarotta finanziariamente e distruggerli fisicamente.

Il 10 giugno 1999, settimane prima dell'inizio della persecuzione, è stata istituita un'organizzazione extralegale, conosciuta come l'Ufficio 610. Questa agenzia ha messo in atto numerose politiche di Jiang, tra cui "nessuna conseguenza se i praticanti vengono picchiati a morte" e "contare la morte [dei praticanti] come suicidio" e "cremare direttamente i corpi [dei praticanti] senza controllare la loro identità”. Di conseguenza, le autorità cinesi hanno usato numerosi metodi di tortura sui praticanti del Falun Gong detenuti, nel tentativo di costringerli a rinunciare alla loro fede. I dati mostrano che almeno 4.600 praticanti del Falun Gong sono morti a causa delle torture subite nei campi di lavoro, nei centri di detenzione o nelle carceri.

Questi metodi di tortura sono applicati insieme alla tortura mentale. Lo scopo è costringere i praticanti a rinunciare al loro credo e scrivere dichiarazioni di rinuncia alla loro fede e diffamare il Falun Gong.

I metodi brutali includono l’ammanettamento, le catene ai piedi, celle segrete, sotterranei di fogna, il letto della morte, lo stare seduti a lungo, l'isolamento, l'ammanettamento a una sedia di ferro, la panca della tigre, essere legati strettamente, perforare la carne con un chiodo, alimentazione forzata con acqua e pepe, alimentazione forzata con acqua salata concentrata e alimentazione forzata con intrugli di feci.

Altri metodi di tortura includono abusi sessuali, detenzione di praticanti donne in celle maschili, aborti forzati, stupri, detenzione negli ospedali psichiatrici, iniezione forzata di farmaci dannosi per il sistema nervoso e aghi elettrici. Inoltre, i funzionari hanno prelevato forzatamente organi da praticanti vivi del Falun Gong, vendendoli per profitto e cremando i loro corpi.

Vari metodi di tortura a cui sono stati sottoposti i praticanti del Falun Gong mentre erano detenuti per la loro fede in Cina

Una tortura straziante che porta alla disabilità e alla morte

La signora Qian Youyun è residente nella città di Wuhan, provincia dell’Hubei. Dopo che un collega le ha parlato del Falun Gong nel 1998, nel maggio di quell'anno ha iniziato a praticare e ne ha beneficiato sia fisicamente che spiritualmente. In seguito è stata perseguitata per circa vent’anni per la sua fede. Ciò ha incluso reclusioni nei campi di lavoro e pene detentive, inoltre, è stata detenuta nelle prigioni e nei centri di lavaggio del cervello.

A volte Qian è stata appesa al soffitto per settimane, ammanettata dietro la schiena durante l'isolamento per due settimane e costretta a stare in piedi per mesi in inverno con porte e finestre aperte. Inoltre, Qian è stata privata del cibo, del sonno e dell'uso del bagno. Una volta è stata tenuta in un seminterrato con l'aria condizionata impostata a una temperatura molto bassa per novanta ore; altre volte veniva lasciata fuori sotto il cocente sole estivo quando c'erano 39oC (o 102o F), mentre veniva punta dalle zanzare. A causa della tortura, era emaciata e sfigurata. Inoltre spesso cadeva in trance e talvolta in coma.

Il signor Pan Xujun era un insegnante di inglese nella contea di Pei, provincia del Jiangsu. Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nell'agosto 1996, molte delle sue malattie sono scomparse, inclusa la rinite cronica, l'otite media e la proctite. La sua famiglia era diventata più felice ed era anche benvoluto dai suoi vicini e dai suoi studenti. Dopo essere stato arrestato nel maggio 2015, è stato condannato a cinque anni e mezzo nella prigione di Hongzehu, provincia del Jiangsu nel 2016. L’8 novembre dell’anno scorso, dieci giorni prima del suo previsto rilascio, è morto per tortura a cinquantacinque anni.

Gli abusi subiti da Pan hanno incluso molestie, arresti, lavaggio del cervello e detenzione. È stato picchiato, privato del sonno per lunghi periodi di tempo e alimentato forzatamente. Nel gelido inverno gli è stato versato acqua gelida nel colletto e nelle scarpe. Gli è stata anche versata dell'acqua nel naso mentre aveva la bocca coperta. È stato anche sottoposto a congelamento, i suoi piedi sono stati scottati con acqua bollente e ammanettato dietro la schiena per lungo tempo. A volte guardie e detenuti l’hanno soffocato ripetutamente, quasi uccidendolo.

Il 15 luglio dello scorso anno, la polizia nella contea di Nong'an, provincia dello Jilin, ha arrestato venti praticanti del Falun Gong. Tra questi il signor Jiang Quande, un ex dipendente dell'ufficio di stoccaggio del grano di Nongan, e sua moglie, la signora Sun Xiuying. Jiang era già emaciato, ma la polizia l’ha comunque arrestato e solo quando estremamente debole e sull'orlo della morte, ha permesso ai suoi familiari di prelevarlo. Dopo essere tornato a casa, Jiang ha fatto affidamento sulle iniezioni di soluzioni nutritive per sopravvivere.

Anche prima di morire il 25 agosto dell’anno scorso, circa un mese e mezzo dopo il suo ultimo arresto, aveva ancora le cicatrici delle torture subite anni prima. Il figlio di Jiang una volta ha chiesto alla polizia di rilasciare temporaneamente sua madre perché si prendesse cura di suo marito. La polizia di Nongan ha detto che non l'avrebbe fatto a meno che la famiglia non avesse firmato i documenti per rinunciare alla propria fede. Jiang ha sempre detto a suo figlio che non potevano farlo.

Jiang è stato torturato nei campi di lavoro per un totale di un anno e mezzo e in due diverse prigioni per un totale di undici anni. Tra le strutture c’erano il campo di lavoro di Chaoyanggou, il campo di lavoro di Fenjin, il dipartimento di polizia di Changchun, la prigione di Shiling e la prigione di Gongzhuling. Durante la sua detenzione, è stato torturato in molti modi anche con la panca della tigre o costretto a stare fermo per molto tempo; soffocato con la testa coperta da un sacchetto di plastica o con bastoni di bambù conficcati nelle dita e nei capezzoli; scosse elettriche dappertutto e legato strettamente. Alcuni dei metodi di tortura sono stati ripetuti più di dieci volte. Ciò gli ha procurato lividi e sangue dappertutto e una disabilità al braccio destro.

Illustrazione della tortura: soffocamento con un sacchetto di plastica in testa

Tutela dei principi

Quello che è stato descritto sopra è solo un assaggio del grave e lungo abuso che Qian, Pan e Jiang hanno subito per la loro fede. Inoltre, il dolore fisico, lo stress mentale e il danno arrecato alle loro famiglie e ai loro cari vanno oltre le parole.

Nel Manifesto del Partito Comunista, Karl Marx ha scritto: "Uno spettro si aggira per l'Europa, lo spettro del comunismo". Gli ultimi cento e più anni hanno dimostrato che il comunismo è uno spettro con una natura di lotta di classe, odio, brutalità e menzogne. Pertanto, contraddice i valori tradizionali e i principi universali di Verità, Compassione e Tolleranza.

Nonostante la dura persecuzione negli ultimi ventidue anni da parte del PCC, i praticanti del Falun Gong sono rimasti pacifici e calmi. Questo perché vogliono semplicemente essere cittadini migliori seguendo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. La loro incrollabile fede gli ha permesso di rimanere forti di fronte a torture brutali e propaganda diffamatoria.

Dai tempi antichi alla società moderna, innumerevoli esempi hanno dimostrato che nessun regime totalitario durerà a lungo e che alla fine prevarranno i giusti. Negli ultimi anni molti alti funzionari del PCC sono stati rimossi o perseguiti, e oltre 380 milioni di cinesi hanno rinunciato alla loro appartenenza al PCC e alle sue due organizzazioni giovanili, la Lega della Gioventù Comunista e i Giovani Pionieri. Man mano che sempre più persone si uniscono al movimento per rifiutare il PCC, il regime si avvicina all'essere gradualmente eliminato dalla storia.