(Minghui.org) Due sorelle nella città di Yueyang, nella provincia dell’Hunan, sono state circondate da oltre dieci agenti intorno alle 19:00 del 23 luglio scorso, in una piazza pubblica.

Trattenute a terra,hanno strappato loro di mano le chiavi ed i telefoni cellulari.

Gli ufficiali, compresi gli agenti dell'Ufficio 610 ed i membri dello staff del comitato residenziale, hanno poi perquisito le case delle signore Xu Jinfeng e Xu Genyuan confiscando i loro libri del Falun Gong ed il relativo materiale.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Anche la casa della figlia di Xu Genyuan, che non pratica il Falun Gong, è stata saccheggiata.

La polizia si è rifiutata di rivelare dove le sorelle sono state recluse dopo il loro arresto. Le loro famiglie sono andate a cercarle in giro per la città alla stazione di polizia, al dipartimento di polizia ed al carcere, ma non sono ancora riusciti a trovarle. Solo dopo aver minacciato di andare a Pechino per sporgere denuncia contro la polizia per aver arrestato arbitrariamente le sorelle, la polizia ha rivelato che sono ora recluse nel centro di detenzione n. 2 della città di Yueyang. Hanno anche indicato che stanno progettando di sottoporre i loro casi alla procura e di perseguire le pene detentive contro di loro.

Prima di questi arresti Xu Genyuan, cinquantasettenne, era già stata ripetutamente arrestata ed incarcerata. È stata condannata due volte per un totale di dieci anni. Ha sviluppato una patologia cardiaca a causa della tortura implacabile ed una volta è stata costretta a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong contro la sua volontà.

Dal 2000 le autorità hanno iniziato a monitorare Xu e suo marito, il signor Liu Zuwang, anch’egli praticante del Falun Gong. Più tardi, nel corso dell'anno, entrambi sono stati arrestati. Liu è stato trattenuto nel centro di detenzione della città di Yueyang per quattro mesi e Xu condannata ad un anno da scontare nella prigione femminile dell’Hunan. Poiché le autorità hanno continuato a molestarla dopo il suo rilascio, è stata costretta a vivere lontano da casa per otto anni.

Xu è stata arrestata di nuovo il 7 giugno 2009 dopo che Su Wenjian, vicedirettore dell'ufficio di sicurezza interna della città di Yueyang, ha ordinato alla polizia locale di cercarla per cinque giorni sulle quattro principali autostrade. Per i tre giorni successivi è stata interrogata senza sosta. Non le hanno dato il permesso per dormire, l’hanno torturata ed hanno abusato di lei verbalmente quando si rifiutava di rispondere alle loro domande.

Fu Wei, Tang Jianmin, Chen Xingguo e Zeng Zhefu dell'ufficio di sicurezza interna del distretto di Lou l'hanno schiaffeggiata in viso e colpita al petto ed alla testa. Molti di loro l’hanno spinta per terra, le hanno pestato i piedi e poi l’hanno ammanettata dietro la schiena e le hanno tirato su le braccia. Per tenergliele in alto senza farle cadere, hanno trovato una sedia con lo schienale alto, da inserire nella cavità formata dalle sue braccia, posizionando alcuni oggetti duri sulla sedia (vedi illustrazione sotto). Nel frattempo hanno continuato a pestarle i piedi, a pungerle la vita con aghi ed a bruciarle il corpo con mozziconi di sigaretta.

Illustrazione della tortura: ammanettata dietro la schiena e piedi calpestati

Quando Xu non riusciva più a sopportare il dolore è caduta a terra e la polizia l'ha afferrata per i capelli e l'ha tirata su per continuare la tortura. Dopo che gli ufficiali si sono stancati, hanno costretto Xu ad inginocchiarsi su di un manico di scopa di fronte ad un muro e poi le hanno aperto le gambe. Se non riusciva a mantenere la postura a causa dell'esaurimento fisico, la polizia la prendeva a calci.

Illustrazione della tortura: inginocchiarsi su un bastone

La tortura causava un dolore lancinante a Xu. I suoi vestiti erano madidi di sudore e non aveva la forza di tenere gli occhi aperti. Anche a distanza di anni dalla tortura, soffre ancora di continui mal di testa, vertigini, vomito, perdita di capelli, perdita di memoria e mancanza di concentrazione.

Quando Xu è stata processata cinque mesi dopo, il 15 ottobre 2009, presso il tribunale distrettuale di Lou, ha mostrato al giudice le cicatrici lasciate dalle sigarette accese, i segni delle manette e le punture degli aghi su gambe, braccia e mani, e la sua testa con la maggior parte dei capelli strappati dalle guardie carcerarie. Il giudice non ha detto una parola sulle sue ferite, ma l'ha condannata a nove anni da scontare nella prigione femminile della provincia dell’Hunan.

Il padre di Xu, ottantenne, il marito e la sorella sono andati in prigione a farle visita, ma sono stati respinti dalle guardie, che hanno affermato che finché non avesse rinunciato al Falun Gong, non le sarebbe stata concessa alcuna visita.

Il figlio di Xu ed altri membri della famiglia hanno fatto un altro tentativo il 19 agosto 2011, ma ancora non è stato permesso loro di farle visita. Le guardie hanno ripetuto che non ci sarebbe stato modo per loro di vedere Xu a meno che non avesse rinunciato al Falun Gong. Hanno anche incolpato la famiglia per averle inviato vestiti che sembravano divise per fare gli esercizi del Falun Gong.

Dopo che Xu è stata rilasciata nel 2017, la polizia locale ed i membri dello staff del comitato residenziale hanno continuato a molestarla e le hanno ordinato di non uscire per distribuire informazioni sul Falun Gong.

Il capo della stazione di polizia di Luowang ed un altro ufficiale hanno molestato Xu presso la sua abitazione il 13 ottobre 2018 e l'hanno videoregistrata con un cellulare.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Fang Yu (方宇), del comitato per gli affari politici e legali del distretto di Yueyanglou: +86-13908405838, +86-730-8245348

Liu Xuenong (刘学农), della divisione di sicurezza interna di Yueyanglou: +86-13975020007

Ren Bing (任兵), della stazione di polizia di Luowang: +86-15200313000

(Ulteriori informazioni di contatto degli autori sono disponibili nell'articolo cinese originale.)

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