(Minghui.org) Fu Guihua della città di Changchun è stata condannata assieme alla figlia, ai due generi e ad altri tre membri della famiglia, per la loro fede condivisa nel Falun Gong. La donna è morta due mesi dopo essere stata ammessa in una prigione locale: aveva cinquantacinque anni.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La sera del 25 luglio la famiglia della praticante ha ricevuto una chiamata dalla prigione femminile della provincia dello Jilin e le è stato comunicato che la donna era stata appena portata al pronto soccorso dell’ospedale dell’Università dello Jilin. Quando i suoi familiari sono andati all'ospedale, la guardia dell'ottavo reparto della prigione, Gao Yang, si è rifiutata di permettere loro di vedere la donna, sostenendo che fosse in pronto soccorso. Poco dopo Gao ha riferito che era morta; la causa ufficiale della sua morte è stata cirrosi epatica.

Quando la sua famiglia ha chiesto di vedere il suo corpo il medico ha detto: "Lasciatemi pulire il sangue e la sala operatoria, dopo ve la farò vedere". Quando i familiari hanno chiesto di nuovo le guardie carcerarie hanno usato tutti i tipi di scuse per impedire loro di vedere il suo corpo.

Le autorità hanno poi traslato la salma alle pompe funebri di Chaoyanggou senza informare i suoi familiari ed hanno anche insistito nel permettere loro di vederla solo in presenza di una guardia carceraria.

La sua famiglia ha presentato un reclamo alla direzione ed all'ufficio di gestione della prigione; le autorità hanno poi accettato, a condizione che non portassero con sé i loro cellulari o facessero foto. Non è chiaro se siano riusciti a vedere il corpo.

Fu è stata arrestata in una retata della polizia il 15 agosto 2019 ed anche sua figlia Yu Jianli, il marito Wang Dongji, i genitori di Wang, il genero di Fu e suo padre sono stati arrestati lo stesso giorno.

Il giudice Cui Ren, del tribunale della contea di Lishu, ha impedito ai loro avvocati di rappresentarli, dicendo ad uno degli avvocati: "Se pensate che io abbia violato la legge sentitevi liberi di presentare una denuncia contro di me".

Durante l'udienza dei praticanti del 28 settembre dello scorso anno il giudice Li Nan ha interrotto spesso le dichiarazioni di autodifesa di ciascun praticante, non ha permesso loro di discutere della mancanza di basi legali per le accuse mosse nei loro confronti o di fare domande a lei od al procuratore riguardo alle prove o alle accuse.

Fu ha detto che molti dei suoi disturbi sono scomparsi dopo aver praticato il Falun Gong e di aver lasciato andare il risentimento e di essere diventata più premurosa. Per impedirle di parlare il giudice Li ha ordinato all'ufficiale giudiziario di allontanarla dall'aula.

Il 26 febbraio di quest’anno i praticanti hanno ricevuto il verdetto: tutti e sette i membri della famiglia allargata sono stati condannati ad una pena compresa tra i sette e i sette anni e mezzo di prigione. Hanno fatto appello presso il tribunale intermedio della città di Siping, ma è stato respinto.

Il 27 maggio scorso Fu, sua figlia Yu ed altre quattro praticanti che erano state condannate con loro: Wang Fengzhi, Liu Dongying, Cui Guixian e Zhang Shaoping, sono state portate nel carcere femminile della provincia dello Jilin; mentre erano incarcerate nell'ottavo reparto sono state maltrattate, costrette a sedere su piccoli sgabelli per molte ore ogni giorno e non hanno potuto ricevere visite dai loro avvocati o dai loro familiari.

Fu ha iniziato a praticare il Falun Gong nel giugno 1996; prima di allora soffriva di una grave sciatica e non era in grado di sedersi da sola, aveva bisogno di aiuto per muoversi, soffriva anche di problemi al cuore, al fegato e ai reni, aveva il diabete e la pressione bassa, ma la pratica del Falun Gong le ha fatto recuperare la salute.

Tre anni dopo la sua vita è stata nuovamente sconvolta quando il Partito Comunista Cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong. Nel 2001, per evitare di essere arrestata, è stata costretta a lasciare le sue figlie di otto e dieci anni ed a vivere lontano da casa per i successivi dieci anni.

Il 3 giugno 2013 la donna è stata arrestata per aver appeso uno striscione del Falun Gong. Il capo della divisione di sicurezza interna della contea di Nongan, Tang Ke, l'ha chiusa in una stanza buia e l'ha costretta a sedersi con le gambe legate alla sedia, poi con una barra di metallo l’ha colpita su braccia, gambe e piedi mentre un'altra guardia, Lu Ming, l'ha ripetutamente schiaffeggiata per circa mezz'ora, Fu ha sofferto molto a causa del pestaggio, era intorpidita e sentiva dolore ogni volta che toccava qualcosa, il gonfiore alle gambe è permaso per due mesi.

Fu è stata poi condannata a tre anni nella prigione femminile della provincia dello Jilin: Dopo soltanto un mese dalla sua condanna ha sviluppato l'epatite, aveva la schiena incurvata, le sue gambe ed i suoi piedi erano molto gonfi e aveva difficoltà a mantenere l'equilibrio mentre camminava.

Poiché le sue due figlie, Yu Jianping e Yu Jianli, hanno sporto denuncia contro Tang Ke per aver arrestato la loro madre, la polizia le ha arrestate come rappresaglia e le ha trattenute per dieci giorni.

Contatti dei perpetratori:

Prigione femminile dello Jilin: +86-431-85375031

An Tongyu (安彤宇), capo della prigione femminile dello Jilin: +86-431-85375001

Wei Lihui (魏丽慧), Vice capo della prigione femminile dello Jilin: +86-15312692195, +86-431-85375006

Qian Wei (钱伟), capo dell’ottavo reparto: +86-18504301922

Gao Yang (高阳), vice capo dell’ottavo reparto: +86-18504302264

(Altre informazioni di contatto dei colpevoli sono disponibili nell'articolo originale cinese.)

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