(Minghui.org) Ultimamente, ho la percezione che le nozioni ordinarie stiano diventando gli ostacoli più evidenti alla mia coltivazione. Solo liberandomi da questa mentalità umana posso riuscire a dirigermi verso il divino.

Dagli insegnamenti appresi dal Maestro Li:

“Questo è ciò che si vede, osservando un corpo umano al microscopio, ed è totalmente diverso dal corpo che vedono i vostri occhi. Questo perché gli occhi umani creano una falsa impressione e v’impediscono di vedere queste cose.”
(Prima lezione, Zhuan Falun)

Secondo la mia comprensione, ciò che gli occhi umani vedono sono tutte false apparenze, quindi per quanto riguarda la copia dello Zhuan Falun che ho in mano, quello che i miei occhi vedono è un libro nella dimensione umana, ma non è la realtà.

Allora mi sono chiesto in che modo si manifesta veramente? In quel momento, ho sentito che uno strato delle mie nozioni materiali di superficie si è rotto.

Quello che lo Zhuan Falun mi ha mostrato essere non era un libro, ma infiniti strati di Budda, Tao e Divinità. Guardando oltre, tutti loro erano i corpi della legge del Maestro, e oltre ancora, tutti erano strati su strati dei caratteri cinesi di “Verità, Compassione, Tolleranza”.

Allora mi sono sentito completamente svuotato e non esisteva più alcuna distrazione durante il mio studio della Fa. Mi sono reso conto che avere anche una sola distrazione era una grande mancanza di rispetto verso la Dafa.

Ho compreso che, mentre studiamo la Fa dovremmo leggerla con una mente libera da perseguimenti o azioni e con incomparabile pietà e rispetto verso il Maestro.

Va bene finché comprendiamo il significato superficiale delle parole. Ma non dovremmo avere l’idea di ‘vedere la connotazione delle parole’, poiché è un perseguimento; a seconda del livello della nostra mentalità e della nostra xinxing, la connotazione della Fa ci viene mostrata dai Budda, dai Tao e dalle Divinità dietro le parole.

In seguito, mi sono reso conto che anch’io ero attaccato alla nozione di “vedere per credere”.

Il Maestro ha detto:

“Oggigiorno, alcune persone pensano che questo paio di occhi possa vedere qualsiasi sostanza od oggetto in questo mondo. Così si sono fatti un’idea rigida e ritengono che soltanto quello che si può vedere con gli occhi sia reale e concreto. Essi non credono a ciò che non possono vedere. In passato, la gente considerava tali persone dotate di scarsa capacità di comprensione. Alcuni però, non sanno spiegarsi perché questo debba essere considerato come una scarsa capacità di comprensione.”
(Seconda lezione, Zhuan Falun)

Quando in precedenza ho studiato questa sezione della Fa, ho sempre pensato di non essere una persona con una scarsa qualità d’illuminazione, poiché credevo nelle Divinità, nei Budda e nell’esistenza di altre dimensioni.

Ma in fondo, ho capito che questa nozione mi impediva di assimilare la Fa. Sono stato influenzato molte volte dall’apparenza illusoria del mondo ordinario nel comprendere e affrontare i miei problemi nella coltivazione.

Mi sono anche reso conto che, uno dei principali attaccamenti che bloccano i praticanti dal convalidare la Dafa, è la paura. Ci sono molti tipi di paura, il più importante è la paura della persecuzione.

Ma chi sta perseguitando i praticanti della Dafa? Naturalmente, non è la polizia o la gente del mondo, ma i fattori malvagi che stanno dietro di loro.

I praticanti della Dafa dovrebbero avere paura del male in altre dimensioni? Certamente no.

Per esempio, quando il male cerca di perseguitare i praticanti con la forma del karma di malattia, la maggior parte di noi non ha paura e ha forti pensieri retti. Si può soffrire un po’ nel processo di negazione ed eliminazione del male, ma possiamo trattarlo con pensieri retti.

Ma quando il male appare in un’altra forma, manipolando la polizia per perseguitarci, alcuni praticanti hanno paura e si nascondono. Quindi, se non abbiamo paura del male in un’altra dimensione, perché abbiamo paura della polizia?

Prima che iniziasse la persecuzione, non avevamo paura della polizia. Allora perché ne abbiamo adesso?

È perché ci siamo formati una nuova nozione derivata dalla nozione di “vedere per credere”: la polizia perseguita i praticanti della Dafa.

La nostra paura è un riflesso di questa nozione, non dei nostri veri pensieri. È proprio come l’esempio dello studente che calpesta la pianta descritto dal Maestro nello Zhuan Falun.

Non è che la pianta sopravvissuta abbia veramente paura, ma è la reazione alla percezione che si è formata nell’assistere al calpestamento dell’altra pianta.

Quello che realmente perseguita i praticanti della Dafa è il male dietro, che manipola la polizia, non loro stessi, che sono le vite da salvare. Se non ci fosse il male, quale poliziotto oserebbe perseguitare i praticanti della Dafa?!

Senza manipolazione, la parte consapevole di ogni agente si attiverebbe per cercare i praticanti della Dafa, ascoltare la verità ed essere salvata. Quando sono andato a Pechino la seconda volta per fare appello a favore della Dafa, sono stato preso e portato alla sezione di polizia di Piazza Tiananmen.

Mi hanno ammanettato ad una sedia e un agente mi ha dato un calcio e minacciandomi ha detto: “Se non confessi, userò dei trucchi!” Sapevo bene che diceva quelle parole perché il male lo manipolava.

Allora gli ho risposto: “Come poliziotto, dire queste cose è contro la legge. Ti dirò anche un’altra cosa, prima di venire qui ho abbandonato la vita e la morte”.

Sentendo le mie parole, ha subito detto: “Non dire così...” e sorridendo si è allontanato. Sapevo che il male dietro di lui si era disintegrato.

Molte volte siamo ingannati dalla nozione di “vedere per credere”, ci concentriamo solo sulla manifestazione delle cose nella dimensione attuale e siamo limitati dai principi umani.

Giusto per scherzare, se poteste vedere che il male in un’altra dimensione guida la polizia come un branco di anatre verso di voi, o che li manipola come burattini per perseguitarvi, avreste ancora paura di loro? Niente affatto.

Tutti sappiamo che la coltivazione consiste nel lasciare andare attaccamenti come fama, interessi personali ed emozioni della gente comune; ma per alcuni praticanti è molto difficile farlo. Perché?

Credo che il motivo sia perché sono influenzati dalla nozione di “vedere per credere” e vedono queste manifestazioni come troppo reali.

Il Maestro ha detto:

“La ragione sta nel fatto che è difficile rinunciare a quelle cose, quando è in gioco il vostro benessere personale - i benefici sono proprio lì di fronte a voi, come potrete rinunciarvi? Quando pensano che è difficile, noi sappiamo che quella è proprio la ragione della difficoltà.”
(Nona lezione, Zhuan Falun)

Nel 2000, quando volevo andare a Pechino a fare un appello a favore della Dafa, mia madre non era d’accordo. Un giorno improvvisamente si è arrabbiata moltissimo, ha spaccato sul pavimento tutti i vasi di fiori, ci si è anche rotolata sopra e mi ha minacciato con un coltello.

Ha detto: “Se vai a Pechino mi suicido!” Io e mia sorella abbiamo cercato di persuaderla, ma lei non ci ha voluto ascoltare, piangeva e urlava che non sarebbe sopravvissuta.

Sono uscito dalla sua stanza con le lacrime agli occhi e ho preso in mano lo Zhuan Falun: è bastata un’occhiata ed ho letto la frase: “... la vostra sola vera madre è quella che ha generato il vostro spirito principale.”
(Sesta lezione, Zhuan Falun)

Ero molto eccitato e intimamente mi sono detto: “Maestro! Ora ho capito tutto”. Ho portato con me il libro a lavoro per leggerlo.

La sera, quando sono tornato a casa, sembrava che non fosse successo nulla. Mia madre si è rivolta a mia sorella affinché mi chiedesse se avessi cenato, perché era troppo imbarazzata per chiedermelo direttamente.

Alcuni amici praticanti hanno detto di non essere capaci di abbandonare l’amore per i loro figli, o nipoti. In effetti, il loro stato in quel momento è al livello ordinario.

Come può ‘lasciar andare’ un essere umano? Gli esseri umani devono avere queste cose.

Quindi, quando si tratta di lasciar andare, vi sentite molto amareggiati e vi sembra difficile. In realtà, voi state ‘macinando via’ lentamente queste nozioni. La nostra coltivazione della Dafa non è così.

Il Maestro ha detto:

“… che lavorano direttamente sui propri cuori, coltivando la Fa...”
(“L’approccio della coltivazione”, Hong Yin III)

Sbarazzandoci della nozione di “vedere per credere”, vedremo le verità nella Fa e dai suoi principi saremo in grado di comprendere perché abbiamo bisogno di sbarazzarci delle emozioni nella nostra coltivazione.

Per uscire dalla condizione umana, dobbiamo eliminare queste nozioni acquisite. Ma se questo “vedere per credere”, che è una nozione fondamentale non viene sradicata, continueranno a formarsene altre nuove.

Solamente eliminandola possiamo smettere di formare altre nozioni.

[Nota dell’editore: Questo articolo rappresenta solo la comprensione attuale dell’autore, destinata ad essere condivisa tra i praticanti, in modo da permettere di soddisfare il requisito “confrontatevi nello studio e nella coltivazione”. (“Coltivazione salda”, Hong Yin)]

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