(Minghui.org) Cinque persone della contea di Qingyuan, nel Liaoning, sono state condannate a pene detentive da sei a nove mesi il 30 agosto dell’anno scorso, per la loro fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo perseguita dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Quattro praticanti: Shi Hongxiang, Zhu Qinghua, Lin Guilan e Yang Xiaozhi, sono andate nella vicina contea di Kaiyuan nella città di Tieling, a circa 189 miglia (130 chilometri circa) da Qingyuan il 10 marzo di quest’anno per distribuire materiale, ma sono state arrestate dalla polizia locale.

Alle praticanti sono stati dati quindici giorni di detenzione amministrativa il pomeriggio successivo, ma Yang ha iniziato a soffrire di pressione alta il 15 marzo ed è stata rilasciata su cauzione dopo aver pagato 5.000 yuan (circa 660 euro).

Le altre tre donne sono state trasferite il 24 marzo al centro di detenzione della città di Diaobingshan a circa 80 miglia (65 chilometri circa) dalla contea di Kaiyuan.

Il quinto praticante, Yang Bailiang, sessantaduenne, è stato fermato in aprile e l’arresto è stato approvato il 28 aprile.

La polizia ha unito i casi dei cinque praticanti in uno solo e l’ha presentato alla Procura della contea di Changtu nella città di Tieling, che li ha incriminati il 1° luglio.

Sono stati processati presso il tribunale della contea di Changtu il 3 agosto e si sono dichiarati tutti non colpevoli; gli avvocati di Li e di Shi si sono dichiarati non colpevoli per loro. L'avvocato di Zhu è stato costretto dalla corte a dichiararsi colpevole per lei; non è chiaro se Yang o la signorina Yang avessero un rappresentante legale.

Il procedimento in tribunale

Durante la sessione del tribunale, Lin ha sostenuto che era suo diritto sancito dalla costituzione praticare la sua fede e di non aver danneggiato nessuno distribuendo materiale sul Falun Gong, piuttosto, sperava che più persone potessero apprendere i fatti sul Falun Gong e trarne beneficio.

Il procuratore l'ha accusata di essere recidiva, dato che nel 2003 era stata condannata al campo di lavoro per la sua fede ed il suo avvocato ha smentito l’accusa affermando che il programma di lavori forzati era stato revocato in Cina e non avrebbe dovuto essere usato contro la sua cliente.

L'avvocato ha aggiunto che la polizia non era riuscita ad autenticare le prove dell'accusa utilizzate contro Lin, compresi i settantaquattro volantini che le erano stati confiscati e i quarantaquattro opuscoli che gli agenti stessi avevano raccolto da diversi luoghi, presumendo fossero stati distribuiti da lei. Poiché nessun testimone si era presentato in tribunale per accettare il controinterrogatorio, tale materiale non poteva essere considerato una prova valida, ma solo un racconto unilaterale della polizia.

L'avvocato di Shi ha detto che era illegale che il Comitato per gli Affari Politici e Legali, un'agenzia extra-giudiziaria incaricata di sorvegliare la persecuzione del Falun Gong, partecipasse al processo. La polizia ha anche fallito nel fornire una base legale nell'accusare i praticanti di "utilizzo di un culto per minare l’applicazione della legge", un pretesto standard per incriminarli, quando essi hanno distribuito solo materiale sui benefici del Falun Gong per la salute e sulla denuncia della persecuzione.

Durante la sua difesa Zhu ha detto di aver trattato tutte le sue compagne di cella nel centro di detenzione con compassione, il che ha aiutato a risolvere molti conflitti tra loro, inoltre ha detto che il Falun Gong le ha dato la forza di andare avanti quando il suo unico figlio è morto nel 2018, ed ha chiesto l‘assoluzione per potersi riunire con suo marito, che aveva subito un duro colpo dopo il suo arresto e la sua detenzione.

Yang ha aggiunto che gli agenti dell'ufficio per la sicurezza interna della contea di Kaiyuan avevano fatto irruzione nella sua casa mentre non c'era nessuno e perquisito la sua abitazione. Gli ufficiali l’hanno anche picchiato, hanno abusato verbalmente di lui e percosso con manganelli elettrici durante l'interrogatorio, causandogli gravi lesioni corporali. Quando ha fatto notare che era illegale picchiarlo, un ufficiale gli ha detto: "Siamo qui per picchiarti". Ha detto di aver denunciato la situazione al procuratore, ma che quest'ultimo non ha mai risposto.

Un mese dopo l'udienza, il giudice ha annunciato i verdetti ai praticanti: A Yang sono stati dati sei mesi, Zhu, Shi e Yang sono stati condannati a otto mesi ciascuno, Lin ha ricevuto nove mesi.