(Minghui.org) Una residente della contea di Ningyuan, nella provincia dell’Hunan, sta ricorrendo in appello contro la condanna a due anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Nello scorso mese di gennaio Zheng Runfeng è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza mentre affiggeva manifesti informativi sul Falun Gong. Il pomeriggio del 19 gennaio tre agenti della stazione di polizia di Wenmiao hanno fatto irruzione nel suo negozio di famiglia e l'hanno arrestata. Alla donna sono stati confiscati i libri del Falun Gong, il cellulare, la borsa ed altro materiale informativo.

Zheng è stata portata alla stazione di polizia dove gli agenti Jiang Gang, dell'ufficio di sicurezza interna, e Jiang Liang, vice capo della stazione di Wenmiao, l'hanno ammanettata dietro la schiena e costretta a terra. È rimasta ammanettata per tutta la notte.

Il giorno dopo è stata trasferita al centro di detenzione della città di Yongzhou, dove è stata interrogata tre volte nel giro di una settimana.

Dopo un mese e mezzo di detenzione le è stata riscontrata una grave anemia e, a marzo, è stata rilasciata su cauzione.

Sempre a marzo, la polizia ha sottoposto il suo caso alla procura della contea di Ningyuan, che l’ha poi deferito a quella della contea di Xintian, che a sua volta ha rigettato il caso alla polizia per insufficienza di prove.

Gli agenti l'hanno sottoposta a due controlli sanitari completi, rispettivamente il 29 aprile ed il 12 maggio. Durante l'esame di maggio, le hanno rilevato le impronte digitali e prelevato un campione di sangue, oltre a farle una foto ed a registrare la sua voce.

Il 12 maggio la polizia ha tentato due volte di trattenerla presso il centro di detenzione della città di Yongzhou, ma le guardie hanno rifiutato di ammetterla.

La sera del 12 maggio è stata riportata in ospedale e costretta a rimanervi per ricevere le cure, ma la sua anemia persisteva ed il centro di detenzione si è nuovamente rifiutato di accettarla.

Zhang è stata rilasciata il 18 maggio. Durante i sei giorni in cui era ricoverata, le autorità hanno fatto in modo che dieci agenti si alternassero per controllarla. Le loro spese di sostentamento e del cibo hanno superato i 10.000 yuan (circa 1.300 euro).

Lo scorso mese di luglio la donna è stata processata dal tribunale di Xintian. Il suo avvocato ha presentato un'istanza di non colpevolezza per conto suo.

Il 1° settembre è stata condannata a due anni con una multa di 1.000 yuan (circa 130 euro). Ha presentato ricorso in appello al tribunale intermedio della città di Yongzhou.

Prima della sua ultima persecuzione, Zheng era già stata arrestata il 14 marzo 2012 e la sua casa era stata perquisita. Durante l'interrogatorio alla stazione di polizia era stata costretta a rimanere seduta sulla panca della tigre. In seguito è stata condannata a quattro anni.

Informazioni di contatto dei "perpetratori":

Le Jianjun (乐剑军), giudice presidente del tribunale della contea di Xintian: +86-13974693090

Yang Jibiao (杨骥彪), giudice del tribunale della contea di Xintian

Le Suying (乐素英), giudice del tribunale della contea di Xintian

Ye Mei (叶梅), cancelliere del tribunale della contea di Xintian: +86-18874677123

Jiang Gang (蒋岗), funzionario dell'ufficio di sicurezza interna della contea di Ningyuan: +86-18874626698

(Altre informazioni di contatto dei colpevoli sono disponibili nell'articolo originale cinese).