(Minghui.org) La signora Wang Bihong, una residente di Nanchino nella provincia del Jiangsu, è stata condannata a tre anni per aver fatto opera di sensibilizzazione riguardo alla persecuzione della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale presa di mira dal regime comunista cinese dal 1999.
La donna, sulla quarantina, è stata arrestata il 26 novembre dello scorso anno, dopo essere stata denunciata per aver parlato con la gente della pratica. I suoi libri del Falun Gong, il computer e due stampanti le sono stati confiscati, ed è stata condannata a tre anni dal tribunale distrettuale di Yuhua nello scorso mese di novembre.
Il marito di Wang lavora fuori città. L’arresto della donna ha inferto un duro colpo ai suoi genitori ultraottantenni, così come a sua suocera, che ha quasi novant’anni e si affidava a lei per le cure. Anche suo figlio adolescente si trova ora in una situazione terribile.
Prima della sua ultima condanna, Wang è stata detenuta diverse volte in un centro per il lavaggio del cervello ed ha scontato un anno e mezzo in un campo di lavoro, per la pratica del Falun Gong. Nel 2019 è stata detenuta per trentasette giorni e nuovamente molestata, lo scorso anno, durante la campagna "Zero-out" (uno sforzo concertato per costringere ogni praticante presente sulla lista del governo a rinunciare al Falun Gong).
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