(Minghui.org) Alla fine dello scorso mese di settembre una donna di cinquant'anni è stata molestata per la sua fede nel Falun Gong. Oltre a cercare di costringerla a rinunciare al suo credo, le autorità hanno anche installato una telecamera di sorveglianza fuori dalla sua abitazione e le hanno ordinato di posizionarsi di fronte a essa tre volte al giorno.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Alle 15:00 del 26 settembre scorso agenti di polizia e funzionari del villaggio si sono presentati a casa del fratello di Zhong Fangqiong a Jianyang, nella provincia del Sichuan, dove la donna si trovava temporaneamente. Poiché in casa non c'era nessuno, i funzionari hanno chiamato il fratello, che è rientrato verso le 16:00.

Non appena l'uomo ha aperto la porta, i funzionari si sono precipitati in casa e hanno perquisito l'appartamento, confiscando una copia di un libro del Falun Gong e il tappetino che Zhong usava per la meditazione.

Verso le 16:30 la donna è tornata a casa e una funzionaria le ha ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Quando si è rifiutata di obbedire, due ufficiali maschi hanno spalmato dell'inchiostro sul dorso della sua mano e l’hanno usato per timbrare la dichiarazione di rinuncia che avevano preparato.

La funzionaria le ha detto: "È fatta. Ora hai rotto con il Falun Gong". Poi un funzionario ha detto alla poliziotta: "Sbrigati! Dobbiamo ancora andare dal prossimo (un altro praticante)".

Prima di andarsene, l’agente ha ordinato agli agenti locali di tenere d'occhio Zhong. Ha anche ordinato di installare una telecamera di sorveglianza vicino alla porta d'ingresso dell'abitazione, di proprietà del fratello della donna.

Nei due giorni successivi il capo villaggio è andato ogni mattina a fotografarla.

Il 29 settembre il segretario del villaggio, Zhang Hu, ha ordinato a un agente di installare una telecamera di sorveglianza, poi ha detto a Zhong: "Ora, con la telecamera non dobbiamo più venire ogni giorno a fotografarla. Basta che lei si metta sul gradino di fronte alla telecamera ogni mattina, a mezzogiorno e la sera. Poi invieremo il filmato alle autorità di Chengdu (che ha giurisdizione su Jianyang).

Alle 17:00 del 30 settembre, non vedendo la donna nel video di sorveglianza, Zhang l'ha chiamata e le ha chiesto se fosse in casa. Dopo aver confermato che era in casa, le ha ordinato di uscire e di mettersi in piedi, sul gradino, per farsi riprendere dalla telecamera. Lei ha insistito che non l'avrebbe fatto.

Il giorno dopo il capo villaggio ha chiamato suo fratello e gli ha ordinato di scattarle una foto e di inviargliela. Il fratello ha accettato, ma ha detto che l'avrebbe fatto solo una volta. Non è chiaro se le autorità abbiano molestato nuovamente la donna.

Zhong, professionista nel settore dei trasporti, soffriva di un angioma congenito (crescita anomala dei vasi sanguigni) e di una grave ischemia cerebrale. Il 5 marzo 1999, due mesi dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, entrambe le patologie sono scomparse.

Dopo l'inizio della persecuzione, poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, Zhong è stata ripetutamente arrestata e detenuta. In seguito a un arresto nel 2007 è stata condannata a sette anni di prigione.

Da quando si è trasferita dal fratello, un anno fa, le autorità locali l’hanno molestata quasi una volta al mese. Lo scorso 13 maggio, dopo essere uscita di casa, è stata pedinata.