(Minghui.org) Negli ultimi anni, oltre a essere stati condannati per aver sostenuto la loro fede, molti praticanti anziani del Falun Gong hanno anche dovuto affrontare un'altra situazione difficile: la sospensione della pensione o addirittura l'ordine di restituire le somme percepite durante il periodo di detenzione.

L'Ufficio per la previdenza sociale ha citato spesso un avviso del Ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale che vieta ai pensionati di ricevere le prestazioni pensionistiche durante il periodo trascorso in prigione, sebbene nessuna legge ufficiale sul lavoro preveda una simile disposizione.

Per i praticanti che si rifiutavano di restituire la pensione emessa durante la loro detenzione, l'Ufficio di previdenza sociale spesso bloccava i loro futuri pagamenti pensionistici e utilizzava tali importi per ripagare i fondi dovuti.

A Fushun, nella provincia del Liaoning, la signora Xu Yuzhi, insegnante in pensione di settantuno anni,quando si è rifiutata di restituire la pensione ricevuta durante la sua detenzione, è stata citata in giudizio dall'Ufficio per la previdenza sociale. Mentre il tribunale ha dato ragione, in primo grado, al predetto ufficio, il tribunale superiore ha ribaltato la sentenza dopo che la donna è ricorsa in appello.

Alla fine dello scorso mese di settembre, anche se Xu aveva vinto l'appello, l'Ufficio di previdenza sociale le ha ordinato di restituire i fondi che aveva ricevuto in precedenza, prima di ripristinarle la pensione sospesa. Un funzionario le ha detto che, pur sapendo che stavano facendo una cosa illegale, dovevano farlo comunque.

Caso di sospensione della pensione

Il 7 novembre 2019 Xu, una pluripremiata insegnante di scuola elementare, è stata arrestata per aver parlato alla gente del Falun Gong. In seguito è stata condannata a un anno e multata di 4.000 yuan(circa 570 euro). Nel mese di giugno dell'anno scorso, sette mesi dopo il suo rilascio, l'Ufficio per la previdenza sociale di Fushun ha sospeso l’erogazione della sua pensione.

Esaminando i conti pensionistici, l'Ufficio per la previdenza sociale ha notato che la donna,tra la data del suo arresto e il mese di maggio dell'anno scorso,.aveva percepito un totale di 74.630,06 yuan (circa 10.550 euro).

L'Ufficio sosteneva che, in base all'avviso nº69 del Ministero delle risorse umane e della previdenza sociale del 2012, nessun pensionato può avere diritto a trattamento pensionistico durante la detenzione. Di conseguenza, la pensione ricevuta durante e dopo la sua detenzione sarebbe stata ottenuta con una frode e per Xu si tratterebbe di un "reddito illegale".

Quando lei si è rifiutata di restituire i fondi, l'Ufficio della previdenza sociale l'ha citata in giudizio presso il tribunale del distretto di Shuncheng.

L'avvocato assunto dalla donna per rappresentarla, ha dichiarato che l'avviso citato dall'Ufficio di previdenza sociale è solo un documento amministrativo, senza alcun potere legale vincolante.

Ha anche affermato che, in quanto insegnante in pensione, lXu ha diritto a ricevere una pensione in conformità con la legge. Attualmente nessuna legge prevede l'annullamento delle prestazioni pensionistiche dei pensionati, tranne in caso di decesso. L'avvocato ha affermato che non esiste una disposizione chiara che vieti ai pensionati, condannati ad un periodo detentivo, di continuare a ricevere la pensione mentre stanno scontando la pena.

Ha inoltre sottolineato che l'Ufficio di previdenza sociale non può avvalersi di alcuna base legale, né presentare alcuna prova per accusare Xu di aver commesso una frode e di aver fabbricato prove per ottenere la pensione. La donna è andata legalmente in pensione e sta rispettando tutte le condizioni per ricevere i suoi sudati benefici.

Il 7 aprile scorso, nonostante le argomentazioni dell'avvocato, il tribunale distrettuale di Shuncheng ha dato ragione all'Ufficio di previdenza sociale e ha ordinato a Xu di restituire i pagamenti della pensione specificati.

La Corte d'appello si pronuncia a favore di Xu

La donna ha presentato ricorso presso il tribunale intermedio della città di Fushun, che il 16 giugno ha emesso una sentenza in cui afferma di aver esaminato attentamente i documenti presentati da entrambe le parti e di essere d'accordo con la signora Xu sul fatto che l'avviso nº69 sia illegale. Poiché il documento era valido solo per due anni, in assenza di una versione aggiornata, la versione esistente si intendeva automaticamente annullata.

La corte superiore ha anche affermato che l'Ufficio di previdenza sociale, in quanto agenzia governativa, ha compiuto un'azione amministrativa per emettere i pagamenti della pensione a Xu. L'Ufficio di previdenza sociale e la signora Xu non sono entità civili equivalenti, e il caso non dovrebbe essere risolto attraverso un contenzioso civile o essere accettato come causa civile.

Per questo motivo, la corte superiore ha deciso di annullare il verdetto di quella inferiore e ha respinto la causa intentata dall'Ufficio della previdenza sociale. Il tribunale ha anche ordinato che le venisse restituita il compenso di 1.666 yuan (circa 240 euro) pagata dalla donna per il contenzioso.

Dopo la sentenza del tribunale superiore, Xu si è recata presso la scuola in cui lavorava, l'Ufficio per l'istruzione e l'Ufficio per la previdenza sociale per fornire un aggiornamento sul suo caso. La maggior parte dei supervisori l'ha sostenuta dicendo che avrebbe cercato di aiutarla a ricevere presto la pensione.

A fine settembre, però, la donna ha ricevuto una lettera dalla Brigata di ispezione del lavoro di Xinbin, un'unità che fa capo all'Ufficio per la previdenza sociale, che le ordinava ancora di restituire la pensione. Quando ha chiesto spiegazioni le hanno risposto: "Non abbiamo altra scelta. Sappiamo che questa richiesta è illegale, ma dobbiamo comunque farla".

Il 2 ottobre Xu ha risposto alla Brigata di ispezione del lavoro di Xinbin, sottolineando che la pensione è sua e che nessun ente governativo o individuo ha il diritto di privarla dei benefici pensionistici. Ha aggiunto che, in quanto organizzazione amministrativa, la Brigata di ispezione del lavoro di Xinbin non ha alcun potere legalmente vincolante per chiederle di restituire la pensione. Ha detto che continuerà a cercare giustizia attraverso i canali legali.

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