(Minghui.org) Nel dicembre dell'anno scorso un residente della contea di Jiaokou, nella provincia dello Shanxi, si è rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, dopo essere stato costretto a partecipare a una sessione di lavaggio del cervello. Mesi dopo Zhang Jianli è stato nuovamente preso di mira e le autorità locali l’hanno costretto a partecipare a una sessione di lavaggio del cervello della durata di due mesi, organizzata appositamente per lui. Il praticante è rimasto fermo nella sua fede e ha rischiato una pesante condanna.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 15 dicembre dell'anno scorso, durante la campagna di molestie ”nessuno escluso", volta a costringere tutti i praticanti del Falun Gong presenti nelle liste nere del governo a rinunciare alla loro fede, Zhang è stato portato al Centro di educazione legale della provincia dello Shanxi (un centro per illavaggio del cervello), dove è stato trattenuto per cinquantasette giorni. Per quasi tre settimane sua moglie è stata costretta ad assentarsi dal lavoro e a rimanere con lui nel centro di lavaggio del cervello. Il 30 gennaio di quest'anno entrambi sono stati rilasciati.
Il 19 luglio scorso, poiché Zhang è rimasto fermo nella sua fede, è stato costretto a partecipare a una sessione di lavaggio del cervello della durata di due mesi, rivolta solo a lui senza coinvolgere altri praticanti. L'uomo è stato rilasciato il 19 settembre.
Responsabili della gestione della sessione erano il Comitato per gli affari politici e legali (PLAC) della contea di Jiaokou e l'Ufficio 610, due agenzie incaricate di supervisionare la persecuzione del Falun Gong,. Hanno dichiarato che l'organizzazione di questa sessione speciale di lavaggio del cervello è statadecisa dal PLAC provinciale dello Shanxi e che non avevano altra scelta se non quella di seguirla.
Il PLAC dello Shanxi ha anche delegato due persone, Jing e Fan, per trasformare Zhang. Entrambi avevano praticato il Falun Gong in passato, ma poi hannosmesso e hannoaiutato il regime a perseguitare altri praticanti. I due hannocostretto Zhang a guardare ogni giorno video che diffamavano il Falun Gong o promuovevano le ideologie comuniste e altre religioni.
L'uomo si rifiutava ancora di rinunciare alla sua fede, così Jing e Fan si sono infuriati, incolpandosi a vicenda per non essere riusciti a portare a termine il lavoro.
Hanno anche minacciato Zhang: "Le alte sfere hanno fissato l'obiettivo di eliminare il Falun Gong in tre anni. Ora il 99% dei praticanti si è arreso e tu sei l'ultimo rimasto nella tua contea. Il governo ha speso molti soldi per questo. Se non rinunci al Falun Gong, sarai imprigionato e se non potrai più praticare il Falun Gong, non sarai più considerato un praticante. A quel punto, ti dovrai trasformare anche se non vuoi. È difficile dire se riuscirai a uscirne vivo. Anche se ci riesci, perderai tutto. La tua anziana madre sarà morta, la tua pensione verrà sospesa. Porterai vergogna ai tuoi antenati e ai tuoi figli, che ti disprezzeranno e non si prenderanno cura di te. Non avrai la dignità di vivere. Anche dopo la tua morte nessuno si occuperà del tuo funerale".
Il 19 settembre, dopo due mesi di permanenza nel centro per illavaggio del cervello, Zhang è stato rilasciato. Il direttore dell'Ufficio 610 gli ha detto: "Avremmo potuto mandarti direttamente in prigione, ma siamo stati gentili con te e ti abbiamo permesso di tornare a casa per vedere la tua anziana madre, prendere accordi con tua moglie e i tuoi figli, e prepararti alla detenzione. Abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarti. Verrò a trovarti in carcere. Puoi iniziare a pensare a come difenderti in tribunale".
Zhang ha poi saputo che le autorità della contea di Jiaokou avevano sottoposto il suo caso al procuratore per tre volte, durante la sua permanenza nel centro per illavaggio del cervello, ma lui si è rifiutato di incriminarlo. Le autorità hanno quindi contattato l'Ufficio PLAC e l'Ufficio 610 della vicina città di Lyuliang e il 13 settembre hanno sottoposto il suo caso al procuratore locale, chiedendo una pena detentiva tra i cinque e i sette anni.
Il 26 ottobre Zhang è stato convocato dall'Ufficio culturale della contea di Jiaokou, dove si era ritirato.
Un funzionario del Comitato di vigilanza di Jiaokou gli ha annunciato la perdita della pensione, adducendo la scusa di aver violato il regolamento governativo per la stampa, l'invio e la distribuzione di materiale del Falun Gong, cosa che gli era già costata in precedenza tre periodi di detenzione.
Zhang ha protestato, ma senza successo.
Molestie dal 2018
Negli ultimi quattro anni l'uomoha dovuto affrontare continue molestie da parte della polizia per aver praticato il Falun Gong.
Il 2 maggio 2018 alcuni agenti si sono recati a casa sua, hanno preso in mano un opuscolo del Falun Gong strappato a metà e gli hanno chiesto se lo avesse distribuito. Hanno perquisito le sue stanze e confiscato libri, materiali e dispositivi di archiviazione riconducibili alla pratica spirituale. È stato portato alla stazione di polizia per l'interrogatorio, ma è stato rilasciato poche ore dopo.
Nei due giorni successivi l'uomoè tornato alla stazione di polizia per chiedere la restituzione dei suoi libri del Falun Gong. Un istruttore di polizia di nome Fan Dongming ha rifiutato di restituirglieli, ma ha detto a Zhang che poteva scrivere una lettera perappellarsi.
Zhang ha preparato una lettera, spiegando la mancanza di basi legali per la persecuzione e come avesse tratto beneficio dalla pratica del Falun Gong. Il 7 maggio l'ha consegnata alla polizia. Si è recato alla stazione di polizia altre due volte, l'8 e il 9 maggio, e ha consegnato altre copie della lettera ai dirigenti di polizia. Nonostante la lettera, i libri del Falun Gong non gli sonomai statirestituiti.
Il 12 maggio 2008 sua madre si è improvvisamente ammalata e lui è corso a casa per prendersi cura di lei. Qualche giorno dopo ha ricevuto una telefonata dal suo supervisore al lavoro, il quale ha affermato di non riuscire a trovarlo e gli ha ordinato di tornare immediatamente. Solo allora Zhang si è reso conto che le autorità lo stavano monitorando. Ha spento il cellulare per evitare di essere rintracciato, ma giorni dopo gli è stato comunicato che la polizia l’aveva inserito nella lista dei ricercati.
Il 9 aprile 2020 Zhang è stato arrestato al lavoro e portato alla stazione di polizia per essere interrogato. Nel mese di aprile dell'anno scorsole autorità l’hanno molestato altre due volte, chiedendogli se praticasse ancora il Falun Gong. La polizia gli ha intimato di non lasciare la città e di non visitare il sito web Minghui. Hanno detto che il suo cellulare era monitorato e che sapevano tutto quello che faceva.
Alla fine di giugno dell'anno scorso, le autorità l’hanno nuovamente perseguitato. Mentre si trovava a casa di sua madre per prendersi cura di lei, la polizia ha minacciato la sua famiglia che, se non avesse rinunciato al Falun Gong, sarebbe statocondannato, avrebbero sospeso la sua pensione e gli avrebbero ritirato l'alloggio sponsorizzato dal governo. Anche i funzionari del governo locale hanno chiamato i suoi familiari peravvertirli che stavano prendendo il suo caso molto seriamente e che avrebbe affrontato gravi conseguenze se non avesse collaborato.
Il 16 agosto dell'anno scorso Zhang ha parlato con tre studenti della scuola media in una piazza, senza sapere che uno di loro l’aveva registrato e denunciato alla polizia. Liu Wenyu, capo dell'Ufficio per la sicurezza interna della contea di Jiaokou, l’ha arrestato e gli ha inflitto quindici giorni di detenzione amministrativa. Sebbene la polizia non abbia applicato immediatamente la detenzione a causa dell'epidemia di COVID-19, ha vietato all'uomodi viaggiare fuori città e ha indicato suo figlio come garante. Il giorno successivo la polizia ha perquisito la sua abitazione e ha confiscato i libri, i materiali e i dispositivi di archiviazione del Falun Gong.
Il 24 novembre dell'anno scorsoZhang è stato condotto nella prigione della contea di Liulin per scontare i quindici giorni di detenzione amministrativa. L'uomo siè rifiutato di indossare l'uniforme dei detenuti e ha fatto uno sciopero della fame in segno di protesta. A causa di ciò ha sofferto di gravi patologie cardiache e polmonari e, il 1° dicembre, è stato rilasciato, solo per essere riportato al centro per illavaggio del cervello due settimane dopo.
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