(Minghui.org) Un'ex insegnante della città di Chifeng, nella Mongolia interna, è stata arrestata il 13 luglio scorso, dopo essere stata denunciata per aver parlato con la gente del Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente che è perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Prima dell'arresto, Wang Xiufang lavorava presso la centrale elettrica di Yuanbaoshan. Sua figlia è rimasta scioccata nell'apprendere che è stata condannata a quattro anni quando, all'inizio di novembre, si è recata al centro di detenzione di Pingzhuang per effettuare un deposito in contanti per lei. Le autorità, tra cui la polizia, il procuratore e il tribunale, non hanno mai informato la famiglia del processo e della sentenza. Wang sta facendo appello al verdetto.

Wang, di cinquantasei anni, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997. Dopo l’inizio della persecuzione nel 1999, si è recata a Pechino con la sua seconda figlia appena nata per fare appello per il Falun Gong, ma è stata arrestata e riportata a Chifeng. Non si è lasciata scoraggiare e si è recata di nuovo a Pechino, portando con sé le due figlie piccole. Questa volta è stata arrestata a metà strada verso Pechino e rimandata a Chifeng.

Prima dell’ultima sentenza, la donna è stata arrestata molte altre volte, condannata due volte a sette anni e a tre periodi di lavori forzati per un totale di sei anni per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede. Uno dei suoi periodi di detenzione è stato prolungato di cinque mesi. Durante la reclusione è stata frustata, legata a una sedia di ferro, appesa, costretta a stare sotto il sole cocente, percossa con bastoni elettrici e privata del sonno.

Una volta, nel tentativo di costringerla a rinunciare alla sua fede, il marito di Wang l’ha colpita alla schiena con un coltello, poi ha cercato di soffocarla. Terrorizzate, le due figlie sono corse a casa del nonno paterno. Sentendo quello che era successo, il nonno si è precipitato. Vedendo che Wang sanguinava dalla bocca e dal naso, ha aperto la finestra con un calcio e si è arrampicato per fermare il figlio.

A causa dei ripetuti arresti e della lunga detenzione, il marito ha divorziato, lasciandola sola a occuparsi delle due figlie piccole. La figlia maggiore ha abbandonato la scuola all’età di dodici anni ed è andata a lavorare per aiutare a mantenere la famiglia.

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