(Minghui.org) Mia madre di 96 anni ha iniziato a praticare la Falun Dafa nel 2004. Sebbene abbia avuto diversi incidenti pericolosi, sotto la protezione del Maestro Li, fondatore della Falun Dafa, ne è uscita illesa. Viveva da sola nella nostra casa d'infanzia rurale e i miei tre fratelli ed io ci alternavamo a farle visita e portarla a fare passeggiate. Nel luglio dello scorso anno l'ho aiutata a trasferirsi in una nuova casa nella città vicina. Il giorno dopo aver trasferito mia madre nella sua nuova casa, ha chiamato mia nipote: “Zietta, vieni presto! La nonna è caduta e non può rialzarsi. Anche mia madre è qui con me. Vieni ad aprire la porta!”. Mi sono cambiata e precipitata da lei. Dato che abitavamo nelle vicinanze, sono arrivata in dieci minuti. Siamo entrate tutte e tre e abbiamo visto mia madre sdraiata accanto al divano. Appena ci ha visto, ha detto: “Mi sono alzata alle sei del mattino. Mentre camminavo per casa sono caduta, ma non sono riuscita a rialzarmi. Ho implorato il Maestro di far bussare qualcuno alla porta, in modo da poterlo avvisare della situazione e subito dopo siete arrivate voi!”.

In origine, mia sorella e mia nipote non avevano intenzione di venire a trovarmi. Per coincidenza, si trovavano nelle vicinanze e avevano deciso all'improvviso di fare un salto a trovare mia madre. Prima di controllare le sue condizioni l'abbiamo spostata sul letto. Non abbiamo visto alcun gonfiore alla gamba e abbiamo constatato che era in grado di muovere la parte bassa della schiena. Abbiamo segnalato la situazione a mio fratello maggiore, che è medico. Ha consigliato: “Poiché non c'è un gonfiore evidente, è improbabile che si tratti di una frattura. Fatela sdraiare e riposare!”. In quel momento mia madre ha spiegato che, anche se con un po' di dolore, poteva sedersi e girarsi mentre era sdraiata. Più tardi è tornato a casa mio fratello e l'ha esaminata. Poiché non riusciva a rilevare alcuna anomalia, si è rivolto a me e mia sorella. “Non riesco a trovare niente che non vada. Poiché nostra madre è molto anziana, eviterei a sottoporla a una visita in ospedale. Tuttavia, questo dolore persistente la sta costringendo a letto e se la situazione dovesse rimanere tale, la sua salute peggiorerà nel giro di tre o quattro mesi. E considerato che non possiamo lasciarla soffrire in questo modo, allora la porteremo in ospedale”. Anche se mia madre non era entusiasta dell'idea, mio fratello è riuscito a convincerla. Il giorno seguente siamo andati in ospedale, dove i medici hanno riscontrato che l'anca di mia madre era fratturata. L'abbiamo dunque riportata a casa, mentre mio fratello è andato a consultare un medico ortopedico che conosceva. Questi gli ha detto: “Solitamente non eseguiamo interventi di chirurgia sostitutiva su pazienti novantenni come tua madre, in quanto c'è il rischio che muoiano sul tavolo operatorio”. “Abbiamo operato un paziente anziano in una situazione simile a quella di tua madre. Inizialmente ci siamo rifiutati di operare, ma la famiglia ha continuato a supplicarci, dicendoci che erano disposti ad accettare le conseguenze che avrebbero potuto incontrare. Alla fine, abbiamo proceduto con l'operazione e non solo l'anziano non ha riacquistato la capacità di camminare, ma ha anche subito un danno cerebrale. Adesso è in stato vegetativo!”. “Se, però, non facciamo niente – ha detto nostro fratello – la sua salute peggiorerebbe comunque e rimarrebbe confinata a letto. E nel giro di pochi mesi potrebbe morire... è meglio procedere con l'operazione!”. Dopo aver ascoltato nostro fratello, abbiamo deciso all'unisono di procedere con l'operazione. Abbiamo portato nostra madre in ospedale e l'intervento è stato eseguito tre o quattro giorni dopo. L'anestesista ci ha avvisato dei rischi: “A causa della sua età avanzata, l'anestesia generale potrebbe rappresentare un rischio significativo. Anche se l'operazione va a buon fine, un danno cerebrale imprevisto potrebbe compromettere significativamente le sue funzioni mentali, lasciandola in uno stato vegetativo. Dovete essere mentalmente preparata a questo”. Allo stesso modo, il medico ortopedico ha avvertito mio fratello di prepararsi mentalmente a questo esito. Ho pensato tra me e me: “Mia madre è una praticante della Falun Dafa, quindi questo non accadrà”. Il giorno dell'operazione sono rimasta calma; dato che mia madre era sotto la cura del Maestro, ci aspettavamo solo miracoli. Poiché anche mia sorella maggiore è una praticante della Dafa, ho suggerito: “Recitiamo in silenzio le frasi: 'La Falun Dafa è buona' e 'Verità, Compassione e Tolleranza sono buone', mentre aspettiamo fuori dalla sala operatoria. Chiediamo al Maestro di far sì che l'operazione proceda senza intoppi”. L'operazione si è conclusa in un'ora e cinquanta minuti, dopo di che mia madre è stata trasferita di nuovo nel reparto. L'intervento di un'altra paziente in stanza con lei, che era sulla sessantina, aveva richiesto tre ore e mezzo di tempo! A confronto dei non praticanti, i praticanti della Dafa sono veramente benedetti! Tre giorni dopo mia madre ha recuperato le facoltà mentali ed è tornata a sentirsi bene. I medici sono rimasti stupiti dal suo rapido recupero mentale nonostante la sua età avanzata. Una settimana dopo è stata dimessa e dopo due settimane era in grado di camminare per casa da sola con un deambulatore. In breve tempo è stata in grado di prendersi cura di se stessa. Adesso mia madre ascolta quotidianamente le lezioni del Maestro e ogni volta che incontra un problema, si guarda dentro. “Voglio esser in grado di badare a me stessa da sola, anziché creare problemi ai miei figli... loro hanno la propria vita!”, ha affermato. Due mesi dopo l'operazione, il medico ortopedico ha chiesto come stava mia madre. “Si sta riprendendo bene”, ha risposto mio fratello. “Può camminare autonomamente, usando un deambulatore. Grazie per averla aiutata”. Il dottore ha risposto: “Non sai quanto fossi preoccupato per tua madre! Temevo che si sarebbero verificate complicazioni o che sarebbe morta sul tavolo operatorio”. Mio fratello gli ha detto che nostra madre era una persona religiosa e che gli dei si stavano prendendo cura di lei. La nostra gratitudine al Maestro non può essere espressa a parole. Possiamo solo sforzarci di coltivare bene e salvare più esseri senzienti.