(Minghui.org)
Nome: Li Wenjuan
Nome cinese: 李文娟
Genere: Femmina
Età: 71
Città: N/A
Provincia: Shanghai
Occupazione: Vicepresidente del sindacato della fabbrica n. 101 sotto l'Ufficio strumenti e contatori
Data di morte: 10 dicembre 2021
Data dell'ultimo arresto: 5 giugno 2009
Ultimo luogo di detenzione: Carcere femminile di Shanghai
Negli ultimi vent’anni la signora Li Wenjuan di Shanghai è stata trattenuta più volte in un centro locale di lavaggio del cervello e condannata a 4 anni e mezzo di prigione per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong. La donna è diventata incapace di intendere e di volere a causa delle torture subite durante la detenzione ed è deceduta il 10 dicembre dello scorso anno, cinque anni dopo la morte del marito, che ha ceduto allo stress mentale causato dalla persecuzione.
Oltre a Li e al marito, anche la figlia e il genero sono stati presi di mira per la loro fede nel Falun Gong. La figlia è stata ripetutamente arrestata, le è stata negata una promozione sul lavoro e ha avuto un aborto spontaneo a causa della persecuzione. Il marito è stato sottoposto a due anni di lavori forzati e torturato dalle guardie. È morto misteriosamente nel 2020, mentre si recava in auto a visitare un altro praticante.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Una svolta nella vita
Li era vicepresidente del sindacato per la fabbrica n. 101 dell'Ufficio strumenti e contatori. Fin da bambina soffriva di molti disturbi, tra cui dolori alla schiena, alle gambe e reumatismi, che di solito la costringevano a letto per sei mesi all'anno. L'intera famiglia viveva nella disperazione poiché anche il marito e la figlia si ammalavano molto spesso. Li si è curata con la medicina occidentale e cinese e ha praticato molti tipi di qigong, ma nulla aveva funzionato.
Sia Li che sua figlia, la signora Li Li, sono state introdotte al Falun Gong nell'aprile del 1997. Hanno vissuto secondo i principi di Verità, Compassione, Tolleranza e hanno anteposto gli interessi degli altri ai propri. Entrambe hanno visto scomparire le loro malattie in pochi giorni dopo aver iniziato a praticare. I cambiamenti della madre e della figlia hanno spinto anche il padre, il signor Li Yuqin, a praticare il Falun Gong. Il quale aveva lottato con una salute cagionevole per anni, in particolare con una grave malattia ai polmoni.
La figlia ha poi sposato il signor Hou Yagang, che ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997 e ha attribuito alla pratica la cura dei suoi molti disturbi e il miglioramento del suo carattere. Tutta la famiglia viveva in armonia, finché la loro pacifica vita è stata improvvisamente sconvolta dalla persecuzione.
Tutta la famiglia arrestata
Dopo l’inizio della persecuzione avvenuta nel 1999, Li Wenjuan è stata spesso arrestata per aver sostenuto il suo credo nel Falun Gong. Dal 2001 al 2002 è stata portata più volte al centro di detenzione di Qingpu e sottoposta a un intenso lavaggio del cervello.
In seguito, sa donna è stata arrestata dagli agenti dell'Ufficio 610 del distretto di Putuo e della Divisione per la sicurezza interna dopo essere andata a trovare un amico praticante il 5 giugno 2009. Dopo l’arresto Li Wenjuan è stata trattenuta nel centro di detenzione di Zhabei e quando il marito è andato a cercarla, la polizia ha arrestato anche lui. Degli agenti hanno preso le chiavi della loro casa e hanno fatto irruzione, portando via la stampante, il lettore audio MP3, il telefono, libri e materiali del Falun Gong e molti effetti personali.
Il mattino seguente, una dozzina di agenti di polizia ha arrestato il genero della coppia, il signor Hou. Poi sono andati a casa sua, l’hanno messa a soqquadro e gli hanno confiscato i libri del Falun Gong, il computer, il telefono, la stampante e altri effetti personali. Gli agenti hanno arrestato anche sua moglie, la signora Li Li. La donna appena subito un aborto spontaneo e stava ancora perdendo molto sangue, ma nonostante le sue condizioni, la polizia l'ha comunque tirata giù dal letto. Il signor Li è stato rilasciato il giorno successivo, il suo stomaco sanguinava a causa dello shock provocato dall'arresto. Hou è stato portato al centro di detenzione del distretto di Putou e trattenuto per un mese. La signora Li Wenjuan è stata portata al centro di detenzione di Zhabei, mentre Li Li, che non è stata arrestata ma ha lottato per prendersi cura di se stessa, è stata costantemente molestata dagli agenti dell’Ufficio 610.
Li Wenjuantorturata durante i 4 anni e mezzo di carcere
Li Wenjuan ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, ma una settimana dopo è stata portata all'ospedale della prigione di Nanhui e alimentata forzatamente. Dopo essere stata dimessa, è stata trasferita al centro di detenzione di Putuo, nel novembre 2009 è stata condannata a 4 anni e mezzo e nel 2010 è stata trasferita nel carcere femminile di Shanghai. Dopo l’incarcerazione, il marito piangeva spesso e non riusciva a dormire.
In prigione la signora Li è stata torturata nel tentativo di trasformarla e la costringevano a stare in piedi per lunghi periodi di tempo. La prima volta è stata costretta a stare in piedi per quattro giorni senza sosta. Qualche giorno dopo, le guardie hanno prolungato la tortura a sei giorni e alcuni giorni dopo ancora, l'hanno costretta a stare in piedi per otto giorni di fila.
Mentre era costretta in piedi, la signora Li doveva tenere entrambe le gambe completamente dritte con uno straccio maleodorante di fronte a lei. Se piegava solo un po' le gambe, i detenuti la prendevano a calci e pugni.
Le guardie le facevano di indossare dei vestiti molto leggeri in inverno e lasciavano la finestra aperta perché si congelasse. Quando si assopiva, i detenuti le versavano acqua fredda e sporca sulla testa, inzuppandole i vestiti.
Queste torture sono durate più di un anno e a causa della prolungata privazione del sonno, Li Wenjuan ha sviluppato un'alta pressione sanguigna. In risposta, le guardie hanno ordinato ai detenuti di somministrarle a forza farmaci sconosciuti che le hanno causato molte sofferenze.
Una volta la donna è stata costretta a sedersi su un piccolo sgabello per oltre venti ore al giorno e le sue natiche si sono riempite di pus e sangue. In seguito, il detenuto Chen Wen le ha colpito la mano con un bastone di bambù fino a farla diventare gonfia e gravemente ammaccata. Quando Li si addormentava, un detenuto di nome Zhang Wenhua le toglieva la coperta e la pizzicava.
Li veniva costretta ad alzarsi e a pulire il bagno nel cuore della notte. Poi i detenuti la schiaffeggiavano e la prendevano a calci e pugni.
Le guardie incitavano i detenuti a far saltare ripetutamente la donna, portandole le ginocchia all'altezza richiesta. Quando non ci riusciva, veniva picchiata duramente.
Una volta, durante una riunione in carcere, Li ha gridato ad alta voce: "La Falun Dafa è buona! Verità Compassione Tolleranza sono buone! È sbagliato perseguitarci!" Le guardie l’hanno immobilizzata a terra prima di trascinarla fuori e appenderla con le manette alla ringhiera di un letto a castello per tre giorni.
Rievocazione della tortura: appesa con le manette
Li ha perso una quantità significativa di peso, passando da 60 a meno di 36 chili. È stata portata nel "reparto intensivo", dove è stata trattenuta per sei mesi e non le è stato permesso di uscire o di ricevere visite dai familiari. Le guardie non le permettevano nemmeno di fare la doccia per troppo tempo.
Il 16 giugno 2011, mentre faceva la doccia, è scivolata e caduta fratturandosi il femore. Il medico ha detto che data la sua età non c’era quasi nessuna possibilità di recupero, che avrebbe potuto rimanere paralizzata dalla vita in giù e passare il resto della sua vita su una sedia a rotelle.
Quando il giorno dopo la sua famiglia ha potuto farle visita nell’ospedale della prigione di Nanhui, è rimasta sconvolta nel vederla a letto, inabile. Era emaciata con i capelli secchi e grigi ed era estremamente debole.
La donna è stata costretta a letto e ha scelto di non sottoporsi ad alcun trattamento. L'8 agosto, improvvisamente, ha sentito del calore intorno all'area fratturata e poi in tutto il corpo. Il mattino seguente si è alzata e ha camminato lentamente per il reparto.
Il personale medico e gli altri pazienti sono rimasti sbalorditi. Un medico facendole una radiografia ha scoperto che l'osso era completamente guarito, senza alcuna traccia di frattura.
Dopo aver saputo che il medico aveva raccomandato di sottoporla a fisioterapia, il direttore del carcere ha ordinato a Li di rimanere a letto e ha inoltre disposto che alcune persone la sorvegliassero. Non facendola più muovere, alla fine Li ha subito un'atrofia muscolare e non è riuscita più a raddrizzare le ginocchia e la schiena.
Anni di torture e la successiva morte del marito e del genero hanno inferto un duro colpo alla donna. È morta il 10 dicembre dell’anno scorso. Aveva settantuno anni.
Morte del marito
Il 29 giugno 2015, Li, sua figlia e il genero hanno presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista Cinese che aveva ordinato la persecuzione.
Il 19 gennaio 2016, intorno alle 10:00, un gruppo di agenti si è presentato a casa della Li e ha tentato di arrestare la figlia e il genero. La coppia di anziani si è rifiutata di aprire la porta e quando la polizia non è riuscita a forzare la porta, ha interrotto la fornitura di energia elettrica e acqua. Poi hanno incaricato un gruppo di persone di rimanere all'esterno per monitorare la famiglia.
Il signor Li era caduto pochi giorni prima ed era ancora costretto a letto quando la polizia è arrivata a molestare la sua famiglia. Traumatizzato da quanto stava accadendo, l’uomo è svenuto. Quando è arrivato il personale medico, la polizia si è rifiutata di accendere l'elettricità per permettere al medico di rianimarlo. L’uomo è deceduto intorno alle 3:00 del mattino del giorno successivo, aveva sessantotto anni. La polizia è rimasta a controllare la situazione fino al giorno dopo.
Per ottenere giustizia, la famiglia ha presentato una denuncia contro la polizia, chiedendo di trattenere gli agenti per aver violato la proprietà privata e aver causato la morte dell’uomo. Tuttavia, la Procura ha sostenuto che i praticanti del Falun Gong non sono considerati cittadini e quindi non godono dei propri diritti. Il procuratore ha persino detto alla famiglia che non aveva il diritto di ascoltare la risposta della procura.
Persecuzione della coppia più giovane
A causa della sua fede, alla signora Li Li è stata negata la promozione e la partecipazione a viaggi di lavoro. Inoltre alla figlia non è stato permesso di studiare in un asilo pubblico vicino a casa.
Il signor Hou è stato sottoposto a due anni di lavori forzati nel febbraio 2002 e durante la detenzione nel campo di lavoro forzato n. 3 di Shanghai, è stato sottoposto a scosse elettriche e tenuto in isolamento.
Un giorno prima del Capodanno del 2020, Hou si è recato a casa di una praticante. Qualche ora dopo, sua moglie ha ricevuto una telefonata dalla polizia, la quale avvisava che Hou aveva avuto un malore improvviso mentre guidava ed era stato portato in ospedale per essere rianimato. Quando la famiglia è arrivata in ospedale, l’uomo era già deceduto. Aveva cinquant’anni. La famiglia è rimasta traumatizzata per la sua morte misteriosa.
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