(Minghui.org) L'appello di Yu contro la condanna a tre anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong è stato recentemente respinto dal tribunale superiore.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il calvario di Yu Jianchun, residente a Yantai, nella provincia dello Shandong, è iniziato il 23 agosto 2020, quando è stato arrestato dopo essere stato notato da una guardia di sicurezza mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong in un'area residenziale. In serata è stato rilasciato su cauzione, ma il 22 febbraio scorso è stato ripreso in custodia dalla polizia.

Il 4 luglio, il tribunale distrettuale di Zhifu ha condannato l'uomo a tre anni di prigione. Yu ha ricorso in appello presso il tribunale intermedio della città di Yantai, che ha recentemente deciso di confermare il verdetto originale.

Nel 2002 Yu ha iniziato a praticare il Falun Gong quando, all'età di trentadue anni, stava per diventare cieco. Nel marzo 2007 è stato condannato a nove anni di prigione dal tribunale distrettuale di Laishan e, nell'ottobre 2012 è stato rilasciato. Le sue gambe erano intorpidite e ha lottato anche con altre patologie dovute alle torture subite durante la detenzione. Ha recuperato la salute solo dopo aver ripreso a praticare il Falun Gong.

Di seguito riportiamo la lettera che l'uomo ha scritto al pubblico ministero per chiedere giustizia, in cui descrive anche l'incredibile guarigione della sua incurabile malattia agli occhi.

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Un tempo ero una persona molto egoista che cercava solo fama e profitto. Dopo essermi diplomato e aver iniziato a lavorare, ho sviluppato molte cattive abitudini, tra cui quelle di bere, fumare e persino cercare appagamento con le prostitute. Ma per quanto cercassi il piacere materiale, dentro mi sentivo ancora vuoto.

Un giorno, nel 1999, la vista del mio occhio destro si è improvvisamente offuscata e sentivo come se alcune gocce d'acqua mi impedissero di vedere quando mi concentravo su un'immagine. Il medico ha detto che avevo delle emorragie alla retina e la sua diagnosi è stata una "periflebite retinica ricorrente". Poiché entrambi gli occhi sono collegati, la condizione dell'occhio destro si sarebbe ripercossa sull'altro occhio e alla fine sarei diventato completamente cieco.

La notizia mi ha sconvolto. All'epoca avevo solo ventinove anni. Se fossi diventato cieco, come avrei potuto affrontare la lunga vita che mi aspettava?

Con la speranza che il medico si fosse sbagliato, mi sono recato da molti altri specialisti, ma tutti mi hanno detto la stessa cosa. Essi potevano usare solo il laser per fermare l'emorragia, che però avrebbe danneggiato gradualmente i vasi sanguigni. Alla fine, il nervo ottico avrebbe smesso di funzionare e io sarei diventato completamente cieco.

Nel 2001 il mio occhio sinistro presentava effettivamente gli stessi sintomi dell'occhio destro. Non ero in grado di accettarlo e mi sono messo a cercare una cura, sperando in un miracolo.

Una sera, dopo aver bevuto una zuppa calda, ho avuto una grave emorragia all'occhio destro, di conseguenza sono stato ricoverato in ospedale e, in seguito, ho saputo che poteva essere stato il pepe nero, contenuto nella zuppa, ad aver innescato un'espansione dei vasi sanguigni. Il medico dell'ospedale ha detto che se il sangue si fosse assorbito entro un mese, avrebbe potuto trattare il mio occhio con il laser, in caso contrario il sangue rimasto all'interno avrebbe potuto causare il distacco della retina e portarmi alla cecità.

Un mese dopo non si era verificato alcun miglioramento e ho cercato il miglior oculista in grado di eseguire l'operazione. Alla fine l'occhio si è salvato, ma la capacità visiva residua era minima.

Il 28 dicembre 2001, dopo quarantaquattro giorni in ospedale, sono stato dimesso. A quel tempo mio figlio aveva solo tre mesi e avevamo aperto da poco un minimarket. Poiché mia moglie era impegnata a occuparsi di lui e del negozio, ho dovuto chiedere aiuto a mio padre.

Proprio quando avevo perso la speranza per la mia vita, ho conosciuto il Falun Gong. A quel tempo mi sottoponevo a frequenti dilatazioni degli occhi per controllare le mie condizioni, ma una mattina, dopo aver usato le gocce per la dilatazione, mi sono reso conto che non ero più sensibile alla luce.

Una settimana dopo ho avuto di nuovo una grave emorragia. All'inizio ero spaventato, ma ben presto ho capito che il Maestro della Dafa stava purificando il mio corpo. Così ho continuato a fare gli esercizi e a studiare i suoi insegnamenti. In soli tre giorni l'emorragia si è fermata. L'ultima volta, anche se avevo fatto tante iniezioni e assunto farmaci, il sangue dopo un mese non si era ancora riassorbito. Solo praticando il Falun Gong sono guarito senza prendere medicine.

Da quel momento sono diventato una persona diversa. Ho compreso il vero significato della vita e mi sforzo di assimilarmi alle caratteristiche dell'universo: Verità-Compassione-Tolleranza. Non ho più litigato con i colleghi e gareggiato per ottenere vantaggi personali, al contrario sono diventato comprensivo, indulgente e premuroso. Le persone intorno a me sono rimaste stupite dai miei cambiamenti.

Informazioni sui perpetratori:

Lou Jun (楼峻), procuratore del distretto di Zhifu

Qu Xin (曲信), giudice del tribunale del distretto di Zhifu

Wu Jing (武静), presidente del tribunale intermedio della città di Yantai

(Altre informazioni sui colpevoli sono disponibili nell'articolo originale in cinese).

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