(Minghui.org) L'11 luglio di quest’anno, dopo aver subito diversi arresti e con il marito che ha rischiato di morire per le torture subite in prigione, due coniugi della città di Qitaihe, nella provincia dell’Heilongjiang, sono stati nuovamente molestati per la loro fede condivisa nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Alle 7:20 dell'11 luglio diciotto agenti in borghese si sono presentati a casa di Xin Shurong e Sun Rongxiao. Due di loro hanno trattenuto il marito, mentre gli altri hanno perquisito l’appartamento, portando via oltre quaranta libri del Falun Gong, una foto del suo fondatore, tre computer, due stampanti, sette pacchi di carta per stampare, due taglierine e alcune cartucce d’inchiostro.

Gli agenti hanno trascinato il sessantottenne Sun verso la loro auto. Quando la moglie, che pochi giorni prima era caduta e si era ferita gravemente sotto la doccia, ha cercato di fermarli, è stata spintonata dagli agenti. La polizia stava per arrestare anche lei, ma poi ha ceduto. Gli agenti sono rimasti per altre dodici ore, chiedendole dove avesse preso il materiale del Falun Gong e le forniture per ufficio.

Sun è stato rilasciato la sera stessa. Sia lui che la moglie sono stati messi sotto sorveglianza residenziale per sei mesi.

Persecuzioni passate

Dall'inizio della persecuzione, nel 1999, la coppia è stata presa di mira diverse volte.

Il 14 giugno 2002 i coniugi sono stati arrestati per la prima volta e la loro casa è stata messa a soqquadro. L’uomo è stato interrogato per giorni, affamato e privato del sonno. Inoltre, sapendo che i praticanti del Falun Gong non fumano, gli agenti con le sigarette gli soffiavano addosso il fumo.

Mentre Xin è stata, in seguito, rilasciata a causa delle sue condizioni di salute, il marito è stato condannato a quattro anni di prigione. Ha sofferto di una grave diarrea ed è diventato emaciato in pochi giorni, tuttavia le guardie l’hanno costretto a svolgere lavori intensivi senza retribuzione. L’uomo era così debole che non aveva la forza di trasportare un lavandino.

Oltre alle torture fisiche, è stato sottoposto a un intenso lavaggio del cervello. La pressione delle guardie per farlo rinunciare al Falun Gong era altissima.

Dopo essere sopravvissuto a stento alle torture ed essere stato rilasciato, ha subito un altro colpo quando i suoi parenti, per paura di essere coinvolti nella persecuzione, hanno preso le distanze da lui.

Nel novembre 2019, quando la moglie è uscita di casa, un'auto della polizia le si è fermata davanti, dopo che una persona con cui aveva appena parlato l'aveva denunciata per aver promosso il Falun Gong.

Illustrazione della tortura: la panca della tigre

Presso la stazione di polizia gli agenti hanno legato la donna alla panca della tigre e le hanno chiesto dove avesse preso il materiale del Falun Gong rinvenuto nella sua borsa. La donna si è rifiutata di rispondere. Il capo Liu Yazhou le ha dato un calcio sulla gamba, ma lei non ha detto nulla.

Quel pomeriggio la polizia l'ha portata in bagno e ha minacciato di impiccarla, spogliarla, versarle addosso dell'acqua e aprire la finestra per congelarla. Gli agenti le hanno detto che, se fosse morta, l'avrebbero semplicemente denunciata per suicidio. Uno di loro l'ha spinta in un angolo e le ha calpestato l'addome. È stata trattenuta nel centro di detenzione per dieci giorni e, in seguito, è stata rilasciata.

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