(Minghui.org) Un'alta dirigente di un'azienda privata ha perso il lavoro ed è stata condannata a due anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong. Mentre scontava la pena, Wen Yufei è stata picchiata selvaggiamente e costretta a sedersi su un piccolo sgabello per lunghe ore senza potersi muovere.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Violenza della polizia e condanna

Il 1° maggio 2020 la quarantanovenne Wen residente a Qiqihar, nella provincia dell'Heilongjiang, è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Durante l'interrogatorio Qian Wei, capo dell'Ufficio per la sicurezza interna, l'ha colpita ripetutamente con i suoi stivali di pelle al volto, agli occhi e sul naso. Inoltre l'ha insultata e ha minacciato di fare del male ai suoi genitori o al figlio.

Dopo che la donna è svenuta per le violenze subite, Qian ha ordinato a due agenti di trascinarla in un'altra stanza per proseguire con l'interrogatorio e ha continuato ad insultarla anche dopo che si era ripresa. Ad un certo punto, la sedia su cui era seduta ha improvvisamente ceduto e la donna è caduta a terra, ferendosi alla schiena. La sera successiva è stata rilasciata su cauzione.

Il 29 giugno Wen ha presentato una denuncia contro Qian alla Procura distrettuale di Ang'angxi. La donna ha descritto nel dettaglio gli abusi subiti e si è definita scioccata dal fatto che un funzionario pubblico, obbligato a servire il popolo, la potesse picchiare arbitrariamente senza doversi preoccupare di aver violato la legge.

Per ritorsione, Qian e i suoi agenti l'hanno convinta con l'inganno a recarsi dal procuratore per fornire maggiori dettagli riguardo alla sua denuncia e, il 4 agosto, l'hanno arrestata nuovamente e portata al centro di detenzione della contea di Fuyu.

L'11 dicembre 2020 Wen è stata processata dal tribunale distrettuale di Jianhua e, in seguito, è stata condannata a due anni di prigione. La donna ha fatto ricorso in appello, ma la corte superiore ha deciso di confermare il verdetto originale.

Torture in prigione

Il 12 agosto 2021 Wen è stata portata nel carcere femminile della provincia dell'Heilongjiang. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le detenute Li Bing e Wang Fengchun l'hanno picchiata e insultata. Ogni giorno, dalle 4:00 del mattino alle 22:00 la costringevano a sedersi su un piccolo sgabello senza potersi muovere. Le sue natiche si sono incancrenite, ma le detenute hanno detto che era stata lei stessa a chiedere gli abusi. Anche le guardie hanno chiuso un occhio sulle sue sofferenze.

Una mattina la detenuta Wang ha picchiato Wen in un angolo non coperto dalle telecamere di sorveglianza. La donna ha provato a suonare l'allarme per denunciare la violenza, ma altre due detenute, Xu Chun e Zhu Yimin, per immobilizzarla le hanno gettato addosso una coperta, fin quasi a soffocarla. Una guardia di turno le ha rimproverate. Per rappresaglia, Xu ha schiaffeggiato la donna più di dieci volte. Verso mezzogiorno lei e altre detenute l'hanno nuovamente picchiata.

La sera Wang le ha dato uno schiaffo e l'ha colpita al petto, proprio come aveva fatto tutte le altre sere. La guardia di turno ha fatto finta di niente, anche se tutto è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza.

Wen è stata picchiata anche mentre lavava i piatti o usava il bagno, spesso facendola cadere a terra e abusando verbalmente di lei.

Una mattina la donna ha chiesto di parlare con una guardia, ma è stata trascinata in cella dalle detenute che l'hanno presa a calci e le hanno urlato: "Non hai il diritto di parlare con le guardie. Loro si occupano solo delle altre detenute. Se non ti dichiari colpevole, non ti difenderanno. Inoltre, prima di poter pronuciare una parola, devi sottoscrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Sono state proprio le guardie a darci l'ordine di picchiarti".

Persecuzioni passate

Nel 1997 Wen ha iniziato a praticare il Falun Gong. Dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione nel 1999, la donna è stata arrestata tre volte e la sua abitazione è stata perquisita sei volte. Le sono stati confiscati molti effetti personali e oggetti di valore. La polizia, inoltre, ha sistematicamente continuato a molestarla e a monitorare la sua vita quotidiana.

In seguito, dopo essere stata assunta come dirigente in un'azienda privata, Wen si è trasferita in un'altra città. Proprio quando lei e la sua famiglia si sono stabiliti, la polizia ha congelato il conto bancario dell'azienda dove lavorava, per fare pressione su di lei affinché venisse licenziata. Sapendo che era una persona brava e capace, l'amministratore delegato dell'azienda ha fatto di tutto per trattenerla, ma Wen non voleva creargli ulteriori problemi, così si è dimessa spontanamente e ha lasciato la città.

Nel 2012 si è trasferita nella sua casa d'infanzia nel distretto di Ang'angxi, a Qiqihar, dove ha aperto un'attività di tutoraggio. Applicava le tasse scolastiche più basse della città e a volte ha insegnato agli studenti gratuitamente.

A causa delle pressioni esercitate dal lavoro e dalla famiglia, la donna ha gradualmente smesso di praticare il Falun Gong. Nel 2016, improvvisamente, ha accusato una rapida perdita di peso, di capelli e dolori all'addome, alla schiena e alle gambe. Dopo una visita medica, le è stato riscontrato un cancro all'utero all'ultimo stadio.

Non potendo permettersi le costose cure mediche, Wen ha ripreso a praticare il Falun Gong e la sua salute si è gradualmente ristabilita.

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