(Minghui.org) Il 31 agosto scorso una donna di settantasette anni di Chongqing è stata arrestata nella sua abitazione dalla polizia della città di Suzhou, nella provincia del Jiangsu, a circa 1.000 miglia di distanza (circa 1.610 chilometri). La signora Lei Changrong è stata processata per la sua fede nel Falun Gong il 5 settembre e da allora è detenuta in cella d’isolamento.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il calvario della signora Lei risale al 2 giugno 2021, quando è stata fermata per strada da otto agenti, tra cui la polizia locale e quella della città di Suzhou, nella provincia del Jiangsu. Lapolizia di Suzhou l'ha interrogata sul fatto che avesse inviato una lettera a Zhang Neng, un pubblico ministero presso la procura del distretto di Wujiang, a Suzhou, invitandolo a non perseguire il Falun Gong. La polizia ha saccheggiato la sua abitazione e l'ha rilasciata su cauzione lo stesso giorno.
Il 15 ottobre 2021 Lei è stata nuovamente arrestata e portata a Suzhou per essere interrogata. È stata rilasciata dopo cinque giorni. Il tribunale del distretto di Wujiang a Suzhou le ha comunicato che sarebbe dovuta comparire in tribunale, ma la praticante ha sostenuto di non aver violato alcuna legge inviando una lettera, e ha rifiutato di presentarsi.
Due agenti di Chongqing si sono recati a casa di Lei alla fine di maggio di quest’anno e hanno cercato di farla collegare per tenere un'udienza virtuale, ma Lei si è rifiutata di collaborare. La polizia ha quindi costretto la figlia a firmare i documenti per rinnovare la cauzione che stava per scadere.
Quattro agenti di Suzhou hanno arrestato la praticante il 31 agosto e l'hanno portata a Suzhou. Cinque giorni dopo è comparsa davanti al tribunale distrettuale di Wujiang. Da allora la sua famiglia è stata tenuta all'oscuro della sua situazione.
La persecuzione del passato
Lei lavorava per la fabbrica di macchinari per cereali e olio di Chongqing. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel settembre 1997 e attribuisce a questa pratica il merito di aver curato molti disturbi, tra cui l'osteoartrite e una grave malattia allo stomaco.
Dopo che il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione nel 1999, Lei è stata ripetutamente presa di mira per aver sostenuto la sua fede.
Il 24 settembre 1999 la donna si è recata a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata. È stata trattenuta nel centro di detenzione di Nan'an per un mese, dopo essere stata riportata a Chongqing.
Il 27 settembre 2000 è stata nuovamente arrestata e la sua casa è stata saccheggiata. È stata detenuta nel campo di lavoro forzato per donne di Chongqing per tredici mesi e rilasciata a fine ottobre 2001.
Il successivo arresto è avvenuto l'8 settembre 2005. Durante la detenzione di un giorno alla stazione di polizia è stata picchiata, riportando ferite al volto e alle braccia. Anche le sue scarpe sono state strappate.
Il quarto arresto della praticante risale al 12 novembre 2008. È stata prima trattenuta nel centro di detenzione di Nan'an e poi trasferita nel campo di lavoro forzato femminile di Chongqing il 9 dicembre, per scontare un periodo di due anni.
Le guardie la affamavano, la privavano del sonno e dell'uso del bagno e non le permettevano di fare la doccia. Era costantemente ammanettata, appesa per i polsi e tenuta in isolamento. Le guardie e le detenute la picchiavano e la maltrattavano verbalmente a volontà. A volte era costretta ad accovacciarsi per lunghe ore senza muoversi. Oltre alle torture fisiche, è stata anche sottoposta alla somministrazione involontaria di farmaci. Aveva costantemente vertigini, era esausta, denutrita e aveva un significativo declino della memoria.
La polizia ha continuato a sorvegliare e molestare Lei anche dopo il suo rilascio. Non riusciva a ricordare quante volte gli agenti avessero fatto irruzione in casa sua o l'avessero minacciata al telefono. Sia lei che la sua famiglia sono rimaste profondamente traumatizzate dal disagio mentale. La persecuzione le ha causato anche una significativa perdita economica.
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