(Minghui.org) Un uomo residente a Tianshui, nella provincia del Gansu, è stato segretamente condannato a due anni e sette mesi dopo essere stato detenuto in cella d’isolamento per oltre un anno, a causa della sua fede nel Falun Gong.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 25 giugno dell’anno scorso Yan Hujiu, di cinquantasei anni, si trovava nel suo negozio di forniture agricole, quando quattro agenti in borghese si sono presentati all'improvviso e gli hanno ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. L’uomo si è rifiutato di obbedire ed è stato arrestato. La polizia ha messo a soqquadro la sua abitazione e gli ha confiscato i libri del Falun Gong, un computer, un cellulare che usava per i contatti di lavoro e diverse centinaia di yuan in contanti.
Dopo essere stato portato nel centro di detenzione di Zaojiaoxiang le autorità gli hanno negato le visite dei familiari, con la scusa che non aveva rinunciato al Falun Gong. Solo recentemente la sua famiglia è venuta a sapere della sua condanna. Al momento in cui scriviamo non è chiaro se sia stato portato in prigione o se si trovi ancora nel centro di detenzione.
Nel 1998 Yan ha iniziato a praticare il Falun Gong e, da uomo ozioso, si è trasformato in un gran lavoratore. Nel 2001, due anni dopo l'inizio della persecuzione, si è recato a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, ma è stato arrestato e sottoposto a due anni di lavori forzati.
Il 1° aprile 2008 l’uomo è stato nuovamente arrestato. Mentre era ancora in custodia sua moglie, Ma Xiaohong, è stata costretta a vivere lontano da casa per nascondersi dalla polizia. I genitori anziani e i due figli piccoli hanno faticato a badare a loro stessi.
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