(Minghui.org) 

Nome: Kuang Changyun

Nome cinese: 旷昌云

Sesso: Femmina

Età: 68

Città: Hengyang

Provincia: Hunan

Occupazione: N/D

Data di morte: 6 marzo 2022

Data dell'ultimo arresto: 21 novembre 2015

Luogo di detenzione più recente: Ufficio di sicurezza interna del distretto di Nanyue

Il 6 marzo scorso una residente della città di Hengyang è deceduta dopo essere stata perseguitata per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale presa di mira dal regime comunista cinese dal 1999. La donna aveva sessantotto anni.

Dall’inizio della persecuzione Kuang Changyun è stata arrestata almeno dieci volte, la sua casa è stata saccheggiata sette volte, ha scontato una pena presso un campo di lavoro forzato e la condanna le è stata estesa perché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Anche i suoi figli sono stati coinvolti nella persecuzione.

Nel febbraio 2000 Kuang è stata arrestata per la prima volta a Pechino, dove si era recata per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong; è stata riportata a Hengyang, trattenuta nel centro di detenzione del distretto di Nanyue per cinquantacinque giorni e inoltre le sono stati estorti 200 yuan (circa 28 euro).

Alla fine di giugno 2000 si è recata di nuovo a Pechino, sempre per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. Dopo essere stata arrestata e portata alla stazione di polizia di Haidian, dove l’hanno spogliata, poi cinque agenti si sono alternati nel percuoterla con manganelli elettrici. Ha perso un dente, il suo corpo era pieno di lividi e il collo era coperto di vesciche. Gli agenti si sono fermati solo quando erano esausti.

Gli agenti hanno portato Kuang in un luogo sconosciuto, dove erano detenuti molti praticanti, e l’hanno ammanettata a una sedia per tutta la notte, inoltre un agente le ha dato due schiaffi. Il giorno dopo è stata riportata a Hengyang e le autorità l'hanno trattenuta per tre mesi nel centro di detenzione di Nanyue, poi ha scontato un anno nel campo di lavoro forzato di Baimalong. La sua detenzione ha lasciato i suoi tre figli piccoli in una situazione disastrosa; il più giovane all'epoca aveva quattordici anni ed un altro è fuggito.

Poiché la praticante non ha rinunciato al Falun Gong, le autorità hanno prolungato il suo mandato di un anno, durante il quale è stata tenuta in cella d’isolamento e costretta a sedersi su un piccolo sgabello. Le guardie hanno anche ordinato alle altre detenute di torturarla.

Quando nel 2002 è scaduto il periodo di proroga, le autorità si sono rifiutate di rilasciarla e l'hanno condotta presso il centro di detenzione di Nanyue, dov’è stata trattenuta per altri sei mesi. Dopo essere stata rilasciata si è recata a Changsha per far visita allo zio e vi è rimasta per cinque giorni. Quando è tornata a casa è rimasta scioccata nel vedere la sua casa sottosopra. Gli agenti dell'Ufficio 610 l'hanno arrestata, con la scusa che era uscita dalla città senza avere il loro permesso; è stata trattenuta nel centro di detenzione di Nanyue per quasi due settimane e per una settimana ha attuato uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione arbitraria.

Da allora le autorità hanno continuato a monitorare la sua vita quotidiana e non le hanno permesso di uscire dalla città per cercare un lavoro. Yue Donghua, il direttore dell’Ufficio 610, ha fatto in modo che lavorasse come dipendente comunale. Le è stato ordinato di lavorare tutti i giorni, senza ferie, ed era pagata solo 250 yuan (circa 35 euro) al mese. Se avesse dovuto prendere un giorno di ferie questo le sarebbe stato detratto dallo stipendio.

Nell’agosto 2003 quando Jiang Zemin, l’ex capo del regime comunista che aveva ordinato la persecuzione, è andato in visita a Hengyang, i funzionari del governo locale sono rimasti a casa di Kuang per tre giorni e non le hanno permesso di uscire, nemmeno per fare la spesa.

Nel luglio 2005 è stata arrestata per aver fatto visita a un vicino. He Tierao, il capo dell’ufficio per la sicurezza interna, le ha portato via tutti i libri del Falun Gong, un lettore VCD e altri oggetti personali.

L'arresto successivo è avvenuto alla fine del 2006, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong a una fiera comunitaria. É stata trattenuta nella prigione di Nanyue per sette giorni e le sono stati estorti 140 yuan (circa 19 euro).

Il 4 giugno 2008 Kuang è stata nuovamente arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale sul Falun Gong per strada. Dopo sette giorni trascorsi nel carcere di Nanyue è stata condannata a scontare un altro periodo nel campo di lavoro forzato di Baimalong. A causa delle sue condizioni fisiche, il campo di lavoro le ha negato l'ammissione e l'ha rilasciata. La prigione le faceva pagare 300 yuan (circa 42 euro) per il cibo, ma spesso non le forniva i tre pasti.

Il 26 gennaio 2010 Kuang è stata arrestata un'altra volta, per aver distribuito materiale del Falun Gong; questa volta è stata trattenuta nel carcere di Nanyue per cinque giorni e le sono stati estorti 100 yuan (circa 14 euro).

Nel 2012, prima di una conferenza taoista a Hengyang, la polizia l’ha molestata e minacciata non permettendole di uscire. Pochi giorni prima della fine della conferenza, quando la polizia l’ha vista per strada di ritorno dalla spesa, l’ha fermata, ha perquisito la sua borsa, e le ha requisito diversi DVD del Falun Gong e 170 yuan (circa 23 euro) in contanti; l’hanno anche trattenuta per quindici giorni e le hannoestorto 300 yuan (42 euro).

Il 25 giugno 2015 Kuang ha presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin per aver ordinato la persecuzione del Falun Gong, per questo motivo, il 21 novembre, quasi venti agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione, l'hanno condotta alla stazione di polizia e trattenuta fino a mezzogiorno, confiscandole i libri del Falun Gong, la foto del fondatore della pratica, materiale informativo, computer, stampante, carta per fotocopie e 100 yuan (circa 14 euro) in contanti.

La persecuzione ha avuto ripercussioni sulla salute della donna, che è deceduta il 6 marzo scorso, all’età di sessantotto anni.